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NBA, Golden State ok: 50 punti in un quarto!

NBA

I Golden State Warriors travolgono nel secondo tempo i Clippers, vincendo per 123-113 una gara decisa dai 50 punti realizzati nel solo terzo quarto dai padroni di casa

Niente da fare per i ragazzi di Doc Rivers in questa stagione, al quarto ko in altrettante sfide contro gli  Warriors, battuti anche al termine di quella che nei primi 24 minuti sembrava poter essere la volta buona. DeAndre Jordan e Blake Griffin dominanti sotto canestro, ottima circolazione di palla e i tanti punti nelle mani di Austin Rivers e Jamal Crawford sono le chiavi grazie alle quali i Clippers piazzano il parziale nel secondo quarto, un 37-18 che è il peggior differenziale subito in 12 minuti dai vice campioni NBA in questa regular season. All’intervallo lungo sono 21 canestri su 51 tentativi per gli ospiti, ben tredici in più dei padroni di casa: grazie soprattutto agli extra-possessi quindi, i losangelini chiudono il primo tempo avanti di dodici punti, 49-61, sognando per una volta l’impresa alla Oracle Arena.

Give me Fifty – Il terzo quarto dei Golden State Warriors però è da antologia del basket; una vera e propria esecuzione a cui gli ospiti non riescono a sottrarsi in alcun modo. Steph Curry e compagni mettono a referto 50 punti nel solo terzo quarto, soltanto la terza volta che accade nelle ultime 20 stagioni NBA. Protagonista del parziale, neanche a dirlo, è Steph Curry che tira 6/8 dal campo, 5/7 da tre, mandando a bersaglio un paio di canestri acrobatici dalla lunga distanza che soltanto lui può concedersi. Venti dei suoi 35 punti totali arrivano nella terza frazione, come la scossa che scuote tutta la Oracle Arena e che permette ai padroni di casa di trasformare un segno meno in un segno più: all’ultima pausa infatti sono gli Warriors a essere avanti di 12, grazie anche ai 25 punti del killer silenzioso Kevin Durant, 15 dei quali arrivano nel solo terzo periodo. Altri 18 li aggiunge Klay Thompson e Golden State riesce così a bypassare le difficoltà dovute a un Draymond Green in campo per soli 23 minuti a causa di problemi di falli.

Differenza abissale – Resta il tempo per la passerella finale, con i due allenatori che svuotano le panchine in quello che (sulla carta) è un quarto vinto dai Clippers 26-24. Poco importa, il ciclone ormai è passato e ha spazzato via le speranze di successo degli avversari. Golden State riparte quindi con il piede giusto, vincendo e allungando in testa alla Western Conference. I Clippers invece, ancora in attesa del ritorno in campo di Chris Paul, restano così al quarto posto appaiati con gli Utah Jazz, in lotta per quel che fattore campo che sembra avere sempre più un senso relativo. Di fronte all’ennesima dimostrazione di forza infatti, la provocazione sorge spontanea: e se convenisse arrivare sesti per accoppiarsi il più tardi possibile contro gli Warriors ai playoff? A Doc Rivers e ai suoi ragazzi magari un pensierino converrebbe iniziare a farlo.