Russell Westbrook mette a referto la 33^ tripla doppia stagionale contro Brooklyn, regalando ai suoi il terzo successo consecutivo. LeBron James invece sale a quota 10 in questa regular season, grazie ai 16 punti, 11 rimbalzi e 12 assist con cui ha guidato alla vittoria i Cavs contro Detroit
Cleveland Cavs-Detroit Pistons 128-96 – “Loro han giocato alla grande, noi siamo stati terribili: ne viene fuori un massacro”. Le parole di Stan Van Gundy riassumono la partita della Q Arena, in cui i Cavs partono segnando le prime 10 triple consecutive e 22 dei primi 25 tiri, con un primo quarto da 44 punti e un parziale iniziale di 60-33. A ispirare i compagni la 52^ tripla doppia in carriera, la decima stagionale e la terza nelle ultime quattro gare, di LeBron James (16 punti, 12 assist, 11 rimbalzi) ottenuta in soli 28 minuti, spalleggiata dai 26 punti di Kyrie Irving e dal massimo stagionale di Iman Shumpert (18). Dopo aver perso 4 delle ultime 5 partite, Cleveland non vuole correre nessun rischio contro Detroit, tira oltre il 63% da tre punti e sfiora il 60% dal campo, permettendosi il lusso di far esordire Larry Sanders nel finale. Per i Pistons il migliore è Tobias Harris con 17 punti.
Brooklyn Nets-Oklahoma City Thunder 104-122 – A Brooklyn va in scena l’ennesima puntata del Russell Westbrook Show, con la point guard dei Thunder che pur tirando male (6/18) colleziona la sua tripla doppia n°70 in carriera (il record di OKC è 60-10), la 33^ stagionale, al termine di una gara da 25 punti, 19 assist e 12 rimbalzi che gli procura diversi cori di “M-V-P, M-V-P” da parte del pubblico avversari dei Nets. Oklahoma City costringe Brooklyn a un terzo quarto da 5/17 al tiro per spezzare in due una partita fino ad allora in parita, e ottenere così la terza vittoria in fila dopo 4 sconfitte consecutive. Ci sono 21 punti di Victor Oladipo e 17 a testa di Taj Gibson e Enes Kanter dalla panchina, mentre ai 25 di Brook Lopez i Nets registrano anche il massimo in carriera di Jeremy Lin a quota 24, inutili a evitare la 21^ sconfitta nelle ultime 24 partite disputate.
New Orleans Pelicans-Portland Trail Blazers 100-77 – Anthony Davis e DeMarcus Counsins si aggrappano all’ultima residua speranza playoff vincendo lo scontro diretto contro Portland, dominando un match in cui il numero 23 dei padroni di casa è rimasto in campo soltanto 29 minuti, costretto a rientrare negli spogliatoi nel secondo quarto dopo aver poggiato male la caviglia e rischiato un infortunio ben più serio per le sue fragili articolazioni. A farne le veci in campo ci ha pensato Cousins, autore di 22 punti e 9 rimbalzi e soprattutto di un convincente +16 di plus/minus. Demerito anche dei Blazers, incapaci di limitare il gioco vicino al ferro e mai in partita a causa di una disastrosa prestazione al tiro. Alla sirena finale sono 77 i punti a referto, minimo stagionale per la squadra dell’Oregon che tira col 30% dal campo. Damian Lillard segna 26 dei 54 punti realizzati da Portland in tre quarti, ma nessuno riesce a tenere il suo passo. I Pelicans così vanno 2-1 negli scontri diretti (in attesa di quello dell’ultimo giorno di regular season) e avvicinano così i Blazers, distanti adesso due partite e mezzo.
New York Knicks-Indiana Pacers 87-81 – Attacchi rivedibili nella sfida del Madison Square Garden; una gara che aveva enorme importanza per i Pacers ma che alla fine hanno vinto i Knicks, interrompendo così con uno scatto d’orgoglio la striscia di tre sconfitte consecutive e confermandosi bestia nera per Indiana che chiude con il record di 1-3 nei quattro incroci stagionali contro i newyorchesi. Paul George e compagni sembravano ben avviati verso il successo, in abbondante doppia cifra di vantaggio e pronti ad allungare al sesto posto, vista la concomitante sconfitta dei Pistons contro Cleveland. Sogni che assumono maggiore concretezza dopo che Kristaps Porzingis a seguito di uno scontro di gioco, è costretto ad abbandonare il campo dolorante. Gli ospiti però non avevano fatto i conti con Carmelo Anthony, il protagonista del finale dei Knicks con i suoi 15 punti arrivati nel solo quarto periodo. “È dura, in particolar modo per me”, commenta il numero 7 a fine gara, facendo riferimento alle parole del suo coach riguardo la sempre più probabile esclusione dalla post-season dei newyorchesi. “Ma dobbiamo continuare a provarci e dare il meglio”. Hornacek infatti prima del match aveva sottolineato: “Fino a quando la matematica non ci condanna, dobbiamo comunque provarci. Ma alle volte bisogna essere realisti, è possibile rimontare sette partite di svantaggio con sole 14 gare da disputare? Dovrebbero succedere un’enormità di cose”.