I 36 punti di Damian Lillard e un finale rocambolesco regalano a Portland la vittoria 110-106 sul campo di San Antonio. Agli Spurs non bastano i 34 di Leonard e il ritorno in campo di LaMarcus Aldridge
Nella NBA le cose possono cambiare in fretta. Ad esempio, si può passare dalla peggior sconfitta della stagione alla miglior vittoria dell’anno nello spazio di 24 ore. Dopo aver preso 23 punti di scarto in tre quarti a New Orleans giusto ieri notte, i Portland Trail Blazers hanno risposto alla grande andando a vincere sul campo dei lanciatissimi San Antonio Spurs, che avevano vinto 11 delle precedenti 12 partite e avevano appena riabbracciato LaMarcus Aldridge, tornato in campo dopo lo stop precauzionale per l’aritmia riscontrata la scorsa settimana. È stata proprio la sua ex squadra a dargli un dispiacere, con gli scatenati Lillard-McCollum sugli scudi (36 punti per il primo e 26 per il secondo con 20/38 combinato al tiro) a guidare altri tre compagni in doppia cifra (16 Nurkic, 12 Vonleh e 10 Crabbe) per un successo su un campo difficilissimo. “Questa è probabilmente la miglior vittoria di quest’anno” ha commentato coach Terry Stotts. “Battere una squadra come San Antonio in trasferta è già difficile di suo, ma non è solo il risultato — è il modo in cui abbiamo vinto. È stata una delle nostre migliori partite per quanto riguarda la concentrazione sui 48 minuti”.
Il ritorno di Aldridge — La buona notizia del rientro in campo di Aldridge dopo due partite di assenza ha rinfrancato un po’ l’ambiente nero-argento, che potrà contare su di lui senza alcuna limitazione di minuti. “Mi sento bene e mi sono sentito bene in campo” ha commentato nel post-gara. “Non abbiamo vinto ed è un po’ dura da digerire, ma sono felice di essere tornato coi miei compagni. All’inizio il mio ritmo era buono, ma il tocco nei pressi del ferro era sballato e questo mi ha limitato [4/11 al tiro nel primo tempo per 8 punti, ndr]. Di sicuro è andata meglio alla fine, ma va bene per essere la prima partita. Le cose andranno meglio”. Aldridge — che ha superato quota 1.000 punti in stagione per il decimo anno consecutivo, solo James e Wade come lui — ha finito forte segnando 9 dei suoi 19 punti nell’ultimo quarto, tra cui cinque in fila per riportare i suoi sul -2 a 53 secondi dalla fine. Dopo un errore di Leonard e due liberi di McCollum, Patty Mills (13 punti) ha segnato a 8 secondi dalla fine dall’angolo ricevendo da Manu Ginobili nel classico gioco “Hammer” chiamato da Popovich. Lillard ha poi riportato i suoi sul +3, ma dopo essere andato in lunetta Ginobili ha prima sbagliato il primo tiro libero e poi, cercando di sbagliare, ha segnato rocambolescamente il secondo, di fatto spegnendo le speranze di rimonta dei suoi.
Protagonisti e sfuriate — Il migliore in casa Spurs è stato come sempre Kawhi Leonard, che con 34 punti (12/21 dal campo con 4 triple), 9 rimbalzi, 6 assist, 3 recuperi e 2 stoppate ha toccato per la 25^ volta in stagione quota 30 punti segnati. Un bottino di cui essere soddisfatti, giusto? Sbagliato: dopo un minuto del secondo tempo Gregg Popovich ha chiamato timeout a causa di un taglio eseguito male dalla sua stella e ha iniziato a gridargli addosso tornando in panchina, provocandone una reazione immediata con una schiacciata torreggiante e propiziando un terzo quarto da 10 punti. Non abbastanza però, perché dall’altra parte Lillard ne ha segnati 16 nel parziale, guidando i suoi a un 9-3 per arrivare all’ultimo quarto in vantaggio di due. “Lillard e McCollum sono stati super, ma anche la loro esecuzione offensiva è stata eccellente” ha concesso coach Popovich. “Noi semplicemente non li abbiamo marcati quanto avremmo dovuto”. Con questa vittoria — la 30^ della stagione a fronte di 37 sconfitte — Portland si mantiene nella scia di Denver per la corsa all’ottavo posto, distante ancora due partite con 15 gare da disputare; per San Antonio invece torna a essere una la partita di distacco dal primo posto occupato dai Golden State Warriors.