Prima della palla a due del match tra Thunder e Nuggets, Oscar Robertson ha premiato Russell Westbrook per l'incredibile stagione chiusa con 42 triple doppie a referto: "È un traguardo storico: M-V-P!"
Non poteva esserci ospite più illustre di Oscar Robertson a premiare Russell Westbrook prima della palla a due dell’ultimo match di regular season giocato da OKC contro Denver. Una cerimonia dovuta dopo la storica cavalcata compiuta dal numero 0 dei Thunder, diventato il primo giocatore nella storia NBA a collezionare 42 triple doppie in una singola stagione: “Quando Russell ha portato a termine quest’impresa, ho sentito la necessità di dover essere presente. Ha realizzato qualcosa di storico e voi tifosi dovete essere orgogliosi di lui”, spiega un emozionato “Big 0” mentre parla dal centro del campo della Chesapeake Energy Arena. Un discorso chiuso con la frase che tutti i fan di casa volevano ascoltare: “Ho soltanto un’altra cosa da aggiungere: M-V-P”, memore del fatto che a lui quel riconoscimento non venne dato al termine della stagione 1961-62, chiusa in tripla doppia di media proprio come fatto da Westbrook in questa indimenticabile annata.
Nell’olimpo dello sport - “Questo premio ricevuto dalle mani di Oscar Robertson è un onore indescrivibile per me, già per il semplice fatto che lui sia qui”, racconta un commosso Westbrook. “Come ho già ripetuto più volte, è qualcosa che non sarei riuscito neanche lontanamente a sognare ed è particolarmente bello esserci riusciti qui a Oklahoma City”. Alla domanda se ci vorrà del tempo per comprendere fino a fondo la grandezza di un’impresa del genere, la point guard dei Thunder non ha dubbi: “Non è mai troppo presto per essere grato e riconoscente con tutti per i traguardi raggiunti. Penso che sia doveroso ringraziare i miei compagnii che mi hanno messo nella condizione di poter essere qui al fianco di Oscar Robertson, sul parquet di Oklahoma City, al termine di una regular season incredibile. Sono davvero felice di poter vivere ogni singolo istante di questa giornata”. La point guard dei Cincinnati Royals si è poi a lungo trattenuta con la famiglia di Westbrook. “Sono cambiate un sacco di cose rispetto a 50 anni fa, ma quello che è riuscito a fare è straordinario”, ripete Robertson a bordocampo, tra una foto e l’altra con i parenti del giocatore dei Thunder. “La gente si è appassionata a questa avventura, ha fatto il tifo per te… È una grande cosa per il basket che si compiano imprese di questo genere: dovete essere orgogliosi di lui”. Sugli schermi della Chesapeake Energy Arena sono poi state proiettate le immagini di Joe Di Maggio, di Serena Williams e di altre leggende dello sport in grado di vivere stagioni paragonabili alla sua: “Essere affiancato a nomi del genere mi rende ancora più orgoglioso. Davvero, non potevo chiedere di meglio”.