La stella degli Wizards batte da solo gli Hawks 19-17 nell’ultimo quarto e trascina i suoi alla vittoria 115-99 con una prestazione straordinaria. Ottimo anche Bradley Beal con 31 punti, agli Hawks non bastano i 57 della coppia Millsap-Schröder
Con così tante point guard di altissimo livello in circolazione — da Curry a Westbrook, da Harden a Paul, da Irving a Lillard fino a playmaker non di nome ma di fatto come James o Antetokounmpo — è facile dimenticarsi di uno come John Wall. Ebbene, dopo la prestazione di stanotte nella vittoria 115-99 in gara-6 sul campo degli Atlanta Hawks, ricordatevi sempre di menzionarlo nelle discussioni coi vostri amici su chi siano le migliori PG della lega. Era dai tempi di Dwyane Wade nel 2012 contro Indiana che un giocatore non segnava 42 punti in una partita decisiva per passare il turno, ma è soprattutto il modo in cui Wall ha distrutto le speranze di Atlanta a impressionare, ben oltre il fatto che si tratti del suo massimo in carriera ai playoff. Dopo aver spinto i suoi fino al massimo vantaggio sul +22 a inizio terzo quarto con i suoi 8 assist, gli Hawks erano riusciti a rientrare fino al -3 nell’ultimo quarto grazie agli sforzi di Paul Millsap (31 punti, 10 rimbalzi, 7 assist, 4 recuperi e 13/23 dal campo) e Dennis Schröder (26 con 10 assist e 8/18 al tiro). Proprio quando il playmaker tedesco era lanciato verso il canestro che avrebbe dato il -1 ai suoi, John Wall è uscito dal nulla andandolo a stoppare al ferro, cambiando con una singola giocata l’inerzia della gara e trovando lo slancio per aprire il parziale di 22-9 che ha chiuso partita e serie. Nell’ultimo quarto Wall ha segnato 19 punti, più dei 17 messi assieme da tutti gli Hawks, realizzando o assistendo 9 dei 10 canestri dei suoi nella frazione finale. Una prestazione dominante, spinta anche dal trash talking nei confronti del wide receiver dei Falcons Julio Jones e dei rapper Gucci Mane e Quavo a bordocampo. “Ho detto loro che ne avrei segnati 35 o più e che avremmo vinto. E lo abbiamo fatto. Per la cultura”, citando l’ultimo album del gruppo di Quavo, i Migos.
Non solo Wall
La stella di Washington non è stato lasciato solo dai compagni: Bradley Beal infatti ha realizzato un’altra eccellente prestazione da 31 punti con 11/17 al tiro, Markieff Morris finalmente è riuscito a rimanere lontano dai falli segnando 17 punti con 8 rimbalzi in quasi 40 minuti, e Kelly Oubre dalla panchina ha recuperato 5 dei 16 recuperi di squadra, capitalizzando sulle 22 palle perse di Atlanta per realizzare 27 punti da turnover e ben 28 in contropiede. La squadra di Scott Brooks ha tirato in maniera eccellente dal campo (54% al tiro con il 42% da tre), tenendo invece gli avversari al 47% dal campo e soprattutto il 28% dall’arco (9/32 con un Tim Hardaway Jr. da 2/11 per 13 punti), specialmente in un primo tempo chiuso sul +19 per un chiaro +41.7 di Net Rating. La rimonta subita tra terzo e ultimo quarto, spinta dai 36 punti realizzati dal trio Millsap-Schröder-Hardaway, non deve far dormire sonni tranquilli agli Wizards, salvati da un clamoroso crollo che non potranno permettersi contro un avversario decisamente più pericoloso come i Boston Celtics. Di sicuro però li avrà aiutati la fisicità di questa serie, con un mezzo parapiglia nato da una spinta di Kent Bazemore (autore di ben 7 palle perse) ai danni di Bradley Beal che ha portato a ben 4 falli tecnici (due per i protagonisti e uno a testa per Hardaway e Jason Smith). C’è da scommettere che la serie che comincerà domenica sera alle 19 italiane sarà piena di momenti del genere — visto che Washington e Boston, in termini molto schietti, si detestano.