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NBA, buone notizie da Oakland: Kerr torna ad allenare (e a sorridere)

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Steve Kerr è stato presente a due riunioni tecniche e all'ultimo allenamento degli Warriors, impegnati a preparare gara-1 contro gli Spurs. Non guiderà ancora la squadra dalla panchina, ma i progressi mostrati fanno ben sperare per il futuro

Arrivano buone notizie da Oakland appena prima del via della serie di finale di conference tra Golden State e San Antonio: coach Steve Kerr si è regolarmente presentato in palestra con la squadra per l’allenamento di sabato, così come per le due precedenti riunioni del coaching staff. Il primo a esserne felice? Steph Curry: “È fantastico poter tornare a sentire la sua voce, vedere la sua faccia. Di sicuro ha fatto i compiti a casa – le scherzose parole del n°30 degli Warriors – perché oggi ha voluto darci le sue indicazioni per essere pronti al meglio contro gli Spurs. Gli manca la routine quotidiana qui in palestra, gli manca l’ambiente dello spogliatoio e l’atmosfera delle partite ma già il fatto che possa essere stato qui oggi significa molto per noi. Spero davvero stia meglio”. Sembrerebbe così dalle parole di Mike Brown: “L’ho visto bene fisicamente, puntuale alle 9.30 oggi e puntuale alle 8.30 ieri. A fine allenamento abbiamo parlato per una buona mezz’ora, ma io comunque l’ho sempre sentito almeno un paio di volte al giorno al telefono”. Certo, la sua presenza fisica è tutta un’altra cosa: “Più riesce a essere qui con noi, meglio è. Il suo impatto si vede tra i giocatori ma anche tra noi del coaching staff”. L’ultimo vero allenamento prima di gara-1 contro gli Spurs è stato regolarmente condotto da coach Brown, ma Kerr “era presente insieme a tutti gli altri in sala film, a darci i suoi consigli e le sue preziose osservazioni”, ha fatto sapere Curry, mentre in campo “più che altro ha parlato individualmente con i vari giocatori – ha raccontato Brown – mentre io conducevo normalmente l’allenamento – che ovviamente lui poteva fermare a piacimento se aveva delle cose da dire”. 

Un ritorno possibile?

Per il momento il ritorno in palestra di Kerr non anticipa un automatico ritorno in panchina (“Allenerò finché mi diranno di allenare”, le parole al riguardo di Mike Brown), da dove l’ex tiratore di Bulls e (anche) Spurs manca dal 19 aprile, dopo la seconda gara di primo turno contro Portland. Da allora sono arrivate 6 vittorie senza sconfitte per gli Warriors, mentre il loro capo allenatore cercava una soluzione a quei sintomi – nausea e mal di testa – che lo hanno costretto a fermarsi. Secondo quanto dichiarato dal proprietario degli Warriors Joe Lacob, il 5 maggio Kerr si è sottoposto anche a un ulteriore intervento chirurgico per ridurre quella perdita di midollo spinale che già in passato aveva accusato. Il GM dei californiani Bob Myers ha sottolineato quanto Kerr sia consumato dalla voglia di tornare in panchina, “per cui sono certo che appena si sentirà di farlo, tornerà subito ad allenare”. Quando sarà, ancora non è dato saperlo, ma le ultime notizie fanno finalmente sperare che si possa anche non aspettare troppo.