Tra le reazioni sui social a quelle sul palco (arrivando perfino alle teorie cospirazioniste), la Lottery regala sempre mille momenti esilaranti: abbiamo raccolto i più memorabili
In un ambiente ultra-competitivo e sempre sull’orlo della crisi di nervi come è la pallacanestro NBA, è esilarante vedere quali reazioni può provocare un evento che si basa quasi unicamente sulla fortuna come la Lottery per il Draft. Uomini adulti che guadagno svariati milioni di dollari si riuniscono e si rendono “ridicoli” con stratagemmi e scaramanzie di qualsiasi tipo, tutto nella speranza che delle palline in una macchina facciano uscire una delle loro combinazioni. Per questo le loro reazioni, e quelle del mondo che li osserva sui social, finiscono per essere a volte esilaranti per un evento su cui hanno pochissimo controllo. Ecco quelle che hanno reso indimenticabile la notte della Lottery 2017.
L’ultimo regalo di Paul Pierce
Non si può che partire dai Boston Celtics, la squadra che ha vinto la prima scelta assoluta. Era dal 1982 che una squadra col primo record di una conference non vinceva anche la prima scelta al Draft: allora furono i Los Angeles Lakers a selezionare James Worthy, creando un terzetto con Magic Johnson e Kareem Abdul-Jabbar capace di raggiungere sette finali di conference consecutive, sei finali NBA e vincere tre titoli. Una cosa che sperano di fare anche i biancoverdi, che stanotte cominceranno con il sorriso le finali di conference contro i Cleveland Cavaliers sapendo di poter contare su un asset preziosissimo come la prima scelta in un Draft da cui uscirà un talento come quello di Markelle Fultz. Un momento decisamente felice per la franchigia, sottolineato anche dal co-proprietario Steve Pagliuca che ha dichiarato sorridendo "Se domani battiamo anche Cleveland, prendo un aereo e parto subito per Las Vegas" a giocarmi tutto. A fare “rumore”, però, è stata la reazione di una leggenda come Paul Pierce, grazie al cui “sacrificio” i Celtics si sono assicurati lo scambio di scelte poi tramutatosi nel primo premio della Lottery. Nell’estate del 2013, infatti, in cambio di Pierce, Garnett e Jason Terry i Brooklyn Nets scambiarono cinque giocatori ma soprattutto tre scelte (quella del 2014 diventata James Young, quella del 2016 diventata Jaylen Brown e quella del prossimo anno) più uno “scambio di scelte”, quello che ieri notte si è trasformato nella prima scelta assoluta (ai newyorkesi andrà la numero 27 dei biancoverdi). Uno scambio memorabile diventato ancora più leggendario questa notte, portando il neo ritirato Pierce a twittare “E guarda un po’ cosa lascio ai Celtics quando me ne vado: la scelta numero 1”.
La felicità dei Lakers (con CONSPIRACY THEORY ALERT!)
Dopo i Celtics, i Lakers sono quelli che più hanno guadagnato dalla notte della Lottery, riuscendo a tenere per il terzo anno consecutivo una scelta che altrimenti sarebbe finita a Philadelphia. Soprattutto, tenendo questa sono riusciti a convertire in due seconde scelte il “debito” nei confronti degli Orlando Magic, che avrebbero ricevuto la scelta 2019 senza alcuna protezione se i Lakers fossero finiti fuori dalla top-3. Ma così non è successo, perciò i gialloviola possono godersi di nuovo la seconda scelta assoluta dopo aver già preso D’Angelo Russell e Brandon Ingram, con l’unico contrappasso di dover cedere senza alcuna protezione la scelta 2018 ai Philadelphia 76ers. Un prezzo accettabile, visto che notoriamente è inutile piangere sul latte versato: cosa che evidentemente hanno pensato anche gli impiegati di Spectrum Sportsnet, l’emittente locale che trasmette le partite dei gialloviola, che sono esplosi in urla di giubilo quando hanno scoperto di aver tenuto la scelta. Ancor più felice di loro è stato Magic Johnson, che ha esibito il suo proverbiale sorriso insieme al GM Rob Pelinka (che era nella stanza della reale estrazione, reagendo così) e ha poi condiviso la sua gioia con i suoi 3.6 milioni di follower su Twitter (pur commentando la prima scelta vinta da Boston dicendo: "Li odio ancora"). Non sarebbe però una vera Lottery senza una teoria cospirazionista: a inizio mese, infatti, coach Luke Walton è stato ospite su CBS Sports e ha dichiarato che “Magic mi ha già assicurato che terremo la nostra scelta e ne sono felice. Non sappiamo chi sarà, ma sono semplicemente felice che avremo la nostra scelta. Per me va bene così”. Semplice confusione o effettivamente sapeva qualcosa? Quello che è certo è che la Lottery è stata effettuata solo un’ora prima dello show televisivo ed è interamente visibile sul canale YouTube ufficiale della NBA: cospirazionisti di tutto il mondo, unitevi nella visione alla ricerca di prove – se ne trovate.
I Sixers tra Stauskas, Embiid e la beatificazione di Sam Hinkie
Sin da quando è stato inaugurato “The Process” nell’estate del 2013, i Philadelphia 76ers sono stati gli assoluti dominatori della Lottery. Non solo e non tanto per le quattro scelte in top-3 consecutive ottenute (diventate Joel Embiid, Jahlil Okafor, Ben Simmons e ora la numero 3), ma anche per tutto il corollario di tweet ed eventi che circondano un evento diventato di importanza capitale per tutta la franchigia, forse anche più del Draft. Questa volta i Sixers devono ringraziare i Sacramento Kings se possono scegliere di nuovo al terzo posto, perché grazie allo scambio di scelte ottenuto in uno scambio nel 2015 hanno potuto scambiare la loro posizione (la quinta) con quella dei californiani. In quello scambio venne coinvolto anche Nik Stauskas, ottava scelta dei Kings nel Draft 2014 lasciato andare via dopo un solo anno. Evidentemente il canadese deve essersela legata al dito, visto che dopo la Lottery ha twittato una bar dei Migos (da "Bad and Boujee") modificata per prendere in giro la sua ex squadra, ringraziata con l’hashtag #ThanksSac (e provocando la reazione per le rime dei tifosi Kings). L’ha presa molto più sul ridere Joel Embiid, rappresentante della franchigia alla Lottery in cui era seduto di fianco a Magic Johnson, pungolato per tutta la sera ripetendo che “la loro scelta arriverà a noi, #TrustTheProcess”, prima di ricevere la doppia delusione di vedere non solo dei Lakers in top-3, ma anche un posto sopra di loro. Poco male: il centro camerunense si sarà fatto un sorso di Shirley Temple, il suo cocktail preferito che faceva bella mostra (in rigoroso bicchiere griffato Sixers) sul banco del suo posto. A Philadelphia, invece, gli Shirley Temple venivano venduti al classico party organizzato dal blog di SB Nation Liberty Ballers, in cui tra le urla di giubilo è stato innalzato al cielo uno stendardo raffigurante l’ex GM Sam Hinkie, divenuto personaggio di culto per la tifoseria dei Sixers con lo slogan “Sam Hinkie è morto per i nostri peccati”. E non solo, visto che anche il proprietario dei Sixers Josh Harris si è premurato di ringraziarlo pubblicamente, aggiungendo che "gli manderò un grosso bacio via messaggio". E chissà, forse proprio per l’esaltazione del momento, è stata fatta una proposta di matrimonio (con la fidanzata che indossava la jersey di Ben Simmons). TRUST THE PROCESS!
La delusione di Alonzo Mourning
I Miami Heat avevano meno chance di tutti di pescare la numero uno (lo 0.5%) o di finire in top-3 (1.8%), eppure per qualche motivo Alonzo Mourning non ha potuto fare altro che scuotere la testa non appena ha scoperto che la sua squadra non si era mossa dalla quattordicesima posizione. Chissà: forse lo sbattimento di essersi fatto il viaggio fino a New York? O aver ripensato all’incredibile cavalcata nella seconda parte di stagione (da un record di 11-30 a uno di 30-11) che non è però valsa i playoff, negando agli Heat una scelta alta al Draft che non tornerà presto? Miami infatti è in “debito” con i Phoenix Suns, a cui deve la scelta 2018 (protetta 1-7, altrimenti diventa non protetta nel 2019) e quella del 2021 (senza protezioni): quella di quest’anno poteva essere l’ultima occasione di aggiungere un talento giovane per diverso tempo.