Dopo il massacro rifilato a Boston in gara-2, la guardia degli Wizards Bradley Beal provoca Cleveland: "I Cavs non volevano incontrarci ai playoff, temevano più noi dei Celtics". Parole che nell'Ohio gradiscono poco: ci pensa J.R. Smith a rimetterlo subito al suo posto
In stagione Cleveland e Washington si sono incontrate tre volte: prima vittoria ai Cavs, terza agli Wizards e in mezzo la partita più divertente, un 140-135 per i campioni del mondo guidati dai 39 punti di Kevin Love contro i 41 di Bradley Beal, in una gara decisa solo dopo i tempi supplementari. Una sorta di equilibrio che ha convinto proprio Beal – evidentemente testimone davanti alla tv del massacro di gara-2 a Boston – che i suoi Wizards avrebbero potuto opporre una resistenza più efficace ai Cavs se si fossero affrontati ai playoff: “L’ho detto tutto l’anno e lo ripeto: Cleveland non voleva giocare contro di noi”, ha affermato la guardia tiratrice di coach Brooks ai microfoni di Comcast SportsNet. “Sono convinto sia questo il motivo per cui non volevano incrociarci al secondo turno, perché se avessero perso contro di noi almeno lo avrebbero fatto in finale di conference”. Quando l’ex Rockets e Knicks James White – visto anche in Italia a Sassari, Pesaro e Reggio Emilia – ha ripreso i commenti del tiratore di Washington su Twitter, condividendone l’opinione (“Beal non mente. Gli Wizards sarebbero stati avversari mooooolto più insidiosi per i Cavs. Non avrebbero comunque vinto una partita, ma gli avrebbero sicuramente dato maggior filo da torcere”), da Cleveland qualcuno ha iniziato a eccepire. E quel qualcuno, ovviamente, è stato J.R. Smith. La guardia dei Cavs ha affidato a Twitter la sua risposta, rimettendo sostanzialmente al suo posto Bradley Beal: “[Perché parlare di Boston] se non siete stati capaci di eliminarli? Prima vincete gara-7, poi parlate. Fino a quel momento restate seduti a casa e godetevi lo spettacolo”. Difficile, questa volta, dargli torto.