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NBA, George, Patterson, Roberson: OKC protagonista grazie a Sam Presti

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I Thunder avevano bisogno di dare una scossa al proprio roster, nonostante le possibilità limitate d’azione dovute al salary cap già pieno. Alla fine tutto è andato per il meglio; a togliere le castagne dal fuoco ci ha pensato Sam Presti

È ancora presto per fare un bilancio definitivo, anche se buona parte delle cartucce più rumorose sono già state sparate in questo mercato e la sensazione è che dal novero dei vincitori sia difficile tenere fuori gli Oklahoma City Thunder, protagonisti per l’ennesima volta grazie al minuzioso lavoro del GM Sam Presti che è riuscito a portare a casa uno dei giocatori più ambiti e inseguiti delle ultime settimane; quel Paul George corteggiato da Celtics, Cavaliers e Wizards (e anche da tante altre che segretamente avevano sognato di poter disporre almeno per un anno del numero 13 dei Pacers). Dello scambio e delle sue motivazioni abbiamo già discusso a lungo, ma è difficile non sottolineare il fatto che la dirigenza dei Thunder a distanza di dodici mesi sia riuscita a trasformare un contratto in scadenza di Serge Ibaka in un anno (come minimo) di Paul George più Jerami Grant, passando attraverso l’arrivo e successiva partenza sia di Victor Oladipo che della scelta al Draft dello scorso anno convertita poi nel promettente Domantas Sabonis. Come ricordava Zach Lowe nella sua analisi, il congolese di passaporto spagnolo è lo stesso giocatore da cui gli Orlando Magic meno di sei mesi fa sono riusciti a ricavare Terrence Ross e una scelta non molto pregiata. Un vero e proprio artista del mercato e delle logiche legate al salary cap il GM dei Thunder, travolto come tutta l’organizzazione dell’Oklahoma la scorsa stagione dalla scelta di Kevin Durant di andare via, ma ripartito con forza dopo la travolgente regular season di Russell Westbrook. Un MVP attorno al quale bisognava a tutti i costi cercare di costruire un supporting cast credibile per provare a confermarsi come quarta forza a Ovest. Una situazione in cui era giusto provare ad andare all-in anche a costo di restare a mani vuote la prossima estate; con le partenze in casa Clippers, Grizzlies e Jazz infatti che hanno reso meno competitive le franchigie che hanno dato battaglia ai Thunder negli ultimi mesi, i ragazzi di coach Donovan possono puntare ad ottenere il fattore campo a favore nel primo turno playoff. E magari iniziare a sognare in grande. Una finale di Conference potrebbe convincere George a disfare le valigie per Los Angeles.

Patterson e Roberson, altri due innesti perfetti

OKC infatti arrivava a questa sessione di mercato con ridotta possibilità di manovra, con ben 112 milioni di dollari di contratti garantiti che ne bloccavano (non poco) il margine operativo per provare a convincere qualche free agent a fare il percorso inverso rispetto a KD. Nonostante questo però, Presti è riuscito a portare a casa un dei primi 15 giocatori NBA (che per il prossimo anno incasserà meno rispetto al partente Victor Oladipo, per dare un'idea), a cui hanno fatto seguito negli ultimi giorni firme pregiate come quelle di Patrick Patterson e Andre Roberson, due pedine fondamentali nella (ri)costruzione della squadra da affiancare al trio Westbrook-George-Adams in quello che assume i contorni di un quintetto molto interessante. L’ex lungo dei Toronto Raptors ha avuto un impatto troppo spesso sottovalutato sulle sorti dei canadesi (senza di lui a gennaio è iniziata la fase calante nella stagione di DeRozan e compagni); un giocatore in grado di allargare il campo in una squadra che ha chiuso al 30° posto per percentuale nel tiro da tre punti (32.7%). Un’alternativa all’assetto con il doppio lungo Adams-Kanter funzionale sotto canestro alla voce rimbalzi d’attacco, ma troppo spesso monodimensionale nella resa e nella proposta offensiva. Il tutto a cifre contenute (poco più di 16 milioni in tre anni) e compatibili con i piani societari che già hanno messo in conto il rinnovo multimilionario della prossima off-season di Russell Westbrook. Di poche ore fa invece la notizia del rinnovo di Andre Roberson, lo specialista difensivo imprescindibile nelle logiche dei Thunder degli ultimi anni, spesso messo alle corde a causa della sua incapacità di rendere credibile e continuo il suo tiro da tre punti. Un passo avanti necessario da fare per provare a restare in campo il più a lungo possibile; a lavorarci per provare metterlo a posto ci penseranno i trainer: difficile chiedere al buon Sam Presti di risolvere anche questo problema.