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Speciale NBA 2017-2018: Milwaukee Bucks, all-in sul talento di Antetokounmpo

NBA

Dopo i playoff conquistati lo scorso anno, la squadra di Giannis Antetokounmpo vuole continuare a crescere insieme alla propria stella. Ma il successo presente e futuro passa anche dal recupero di Jabari Parker...

Ci sono due modi in cui una squadra può salire a un livello superiore rispetto a quello in cui è: o attraverso delle acquisizioni sul mercato (free agent, scambi e scelte al Draft), oppure puntando sulla crescita interna dei propri giocatori. I Milwaukee Bucks hanno scelto decisamente per la seconda strada, visto che sono una delle squadre che ha confermato l’87% dei minuti disputati la scorsa stagione (dietro solo a Portland e Washington in questa classifica) con ben 13 giocatori di nuovo a roster. Di fatto manca solamente Michael Beasley rispetto al gruppo che lo scorso anno ha chiuso al sesto posto nella conference ed è stato eliminato in sei gare dai Toronto Raptors, dando a tratti l’impressione di poter superare il primo turno pur senza avere il vantaggio del campo. Il fatto che questi risultati siano arrivati senza poter contare su Khris Middleton per la prima metà di stagione e su Jabari Parker nella seconda alza immediatamente le potenzialità della squadra di coach Jason Kidd, che vuole continuare a crescere sulle possenti spalle di Giannis Antetokounmpo. La speranza della dirigenza (rivoluzionata in estate per dissidi interni alla proprietà) è quella di aver costruito attorno al greco il giusto mix di atletismo e potenziale per poter scalare posizioni nella gerarchia della Eastern Conference. Per questo il nuovo GM Jon Horst ha preferito confermare un elemento positivo della scorsa stagione come Tony Snell (rifirmato con un quadriennale da 46 milioni) e proseguire sulla strada degli atleti dalle misure spropositate al Draft prendendo D.J. Wilson da Michigan. Ennesimo caso di giocatore gresso ma dall’apertura alare enorme, mobilità sopra la media e talento tutto da sgrezzare, caratteristiche che appartengono anche a Thon Maker - titolare da 5 davanti a Greg Monroe - e Rashad Vaughn, prima riserva dalla panchina nel ruolo di guardia tiratrice. Con il Rookie dell’Anno in carica Malcolm Brogdon titolarissimo nel ruolo di point guard e Matthew Dellavedova a dargli il cambio, il roster può guardare con ragionevole ottimismo alla prossima stagione - aspettando con calma il rientro di Jabari Parker previsto per febbraio.

RECORD 2016-17: 42-40 (2° Central Division, 6° Eastern Conference)

PLAYOFF: eliminati al primo turno
(2-4 vs. Toronto Raptors)

OVER/UNDER 2017-18: 47.5 (9°)

ROSTER

MALCOLM BROGDON | Matthew Dellavedova, Jason Terry

TONY SNELL | Rashad Vaughn, Sterling Brown

KHRIS MIDDLETON | Jabari Parker, Gerald Green

GIANNIS ANTETOKOUNMPO | Mirza Teletovic, D.J. Wilson

THON MAKER | Greg Monroe, John Henson

ALLENATORE: Jason Kidd

GM: Jon Horst

Tre domande per descrivere la stagione dei Bucks

1) Giannis Antetokoumpo può fare un ulteriore salto di qualità e diventare un candidato MVP?

La scorsa stagione ci ha presentato il greco come uno dei volti nuovi della lega; quella che sta per cominciare potrebbe proiettarlo definitivamente tra le stelle più luminose. Tra Antetokounmpo e un ruolo da candidato MVP c’è la distanza di un tiro in sospensione affidabile: riuscisse a togliere anche questa pecca dal suo gioco, le difese della lega sarebbero alla totale mercé delle sue accelerazioni e delle sue visioni di pallacanestro. A soli 22 anni, fa spavento quello che può riuscire a fare in prospettiva: i Bucks avranno messo attorno a lui i giocatori più giusti per far emergere il suo incredibile talento?

2) In che condizioni tornerà Jabari Parker?

Se il jumper è ciò che distanza Giannis dalla candidatura all’MVP, il completo recupero di Jabari Parker è ciò che divide i Milwaukee Bucks da un possibile ruolo di rilievo nella Eastern Conference. Dopo due rotture dello stesso legamento del ginocchio nell’arco di 26 mesi, sarà fondamentale ritrovare la spalla prediletta di Antetokounmpo, che quantomeno nella metà campo offensiva aveva dimostrato di poter essere un realizzatore da 20 punti a partita con decente efficienza (53% di eFG e 36% da tre). Nella metà campo difensiva non è ancora al livello degli altri, e il fatto che la squadra sia andata meglio con Middleton invece che con lui non è un segnale incoraggiante, ma Milwaukee non può fare a meno del suo talento.

3) Il progetto tattico di Jason Kidd ha una marcia in più?

Per certi versi, il roster dei Bucks è fin troppo futuristico, con tutti i giocatori lunghi, mobili e atletici, in grado di “oscurare la vallata” a qualunque attacco. La sensazione però è che le altre squadre abbiano capito come sfruttare il loro schema ultra-aggressivo contro di loro, e che questo stile sia più utile in regular season rispetto ai playoff, quando le avversarie hanno più tempo per preparare delle contromosse. Ad ogni modo, “you can’t teach lenght”: i mezzi atletici di questo gruppo sono al di sopra di ogni sospetto, ma in questa stagione dovranno dimostrare di poter fare passi in avanti anche nella maturità e nella gestione delle partite.

Obiettivi per la stagione

Come per (quasi) ogni squadra, l’obiettivo è quello di fare meglio della stagione precedente proseguendo un percorso di crescita. Migliorare le 42 vittorie in regular season e superare un turno di playoff sarebbero ottimi risultati per i Bucks, a maggior ragione se si riuscisse a recuperare completamente Jabari Parker. Le basi di una futura contender verranno poste in questa stagione.