Gordon Hayward, Jeremy Lin, Chris Paul, Milos Teodosic, DeAndre Bembry, ma anche JaMychal Green e Nikola Mirotic, oltre a Kawhi Leonard e Tony Parker, Isaiah Thomas e Dante Exum: sembra che i veri protagonisti di questo avvio di stagione NBA (tolto Giannis Antetokounmpo…) siano gli infortuni. Tra gli ultimi a farsi male anche Elfrid Payton, e la notizia nel suo caso è doppia, perché la point guard di Orlando era uno dei 17 iron men NBA della passata stagione, quelli cioè che avevano disputate tutte le 82 partite previste dal calendario. Conosciamo meglio chi sono – e conosciamo anche i nomi dei giocatori con le strisce aperte più lunghe di presenze consecutive.
ELFRID PAYTON & TOBIAS HARRIS | L’esito della risonanza magnetica ha evidenziato una leggera distorsione al tendine del ginocchio per la point guard dei Magic, che prima ancora della gara contro i Nets aveva avvertito un piccolo risentimento. Dovrebbe tornare in campo a breve, ma dopo essere stato in campo in tutte le 82 gare dello scorso anno, Payton è costretto a uno stop. Continua invece la striscia di un suo compagno, Tobias Harris, un altro degli iron men della scorsa stagione
MARREESE SPEIGHTS | Coach Van Gundy ha accolto in squadra quest'anno un altro giocatore su cui può contare sera dopo sera: nell'ultima annata in maglia Clippers, infatti, il veterano NBA non ha saltato una sola partita, anche se l’impresa gli è riuscita soltanto nell’anno a Los Angeles in 9 stagioni nella lega.
KARL-ANTHONY TOWNS, JAMAL CRAWFORD, ANDREW WIGGINS, GEORGUI DIENG, JEFF TEAGUE | Se Van Gundy ha accolto volentieri Speights, ancora più curioso il caso di Tom Thibodeau, che già l’anno scorso ha allenato tre stakanovisti NBA (sia Karl-Anthony Towns che Andrew Wiggins che Georgui Dieng non hanno saltato una singola partita in tutta la stagione) e che quest’anno ne ha inseriti a roster altri due. Jamal Crawford ai Clippers e Jeff Teague a Indiana l’anno scorso hanno timbrato il cartellino ognuna delle 82 sere a calendario.
JORDAN CLARKSON & COREY BREWER | Un’altra coppia che garantisce affidabilità fisica è quella agli ordini di Luke Walton a Los Angeles: anche per Clarkson e Brewer, infatti, nessuna assenza a referto durante tutto il calendario 2016-17, risultato ancora più notevole per il veterano da Florida, uno con già dieci stagioni di esperienza alle spalle e il singolo giocatore NBA con la striscia aperta più lunga di presenze consecutive (280). Brewer infatti non salta una gara dal 7 febbraio 2014 (le due assenze nella stagione 2014-15 sono dovute alla trade in cui era stato coinvolto).
MARQUESE CHRISS | Sono state tre le matricole sempre in campo lo scorso anno e l’esplosiva ala di Phoenix è uno dei tre nomi: per lui addirittura 75 presenze in quintetto sulle 82 gare, a dimostrare il valore (soprattutto in chiave futura) del giocatore proveniente dal college di Washington.
JAMAL MURRAY | Il secondo nome è quello di Jamal Murray, guardia di Denver. Per lui solo 9 partenze in quintetto, ma l’highlight di poter vantare il premio di MVP al Rising Star Challenge durante l’All-Star Weekend, frutto di 36 punti in 20 minuti con 9 triple a segno.
BUDDY HIELD | Terzo rookie a “conto pieno” lo scorso anno l’ex realizzatore di Oklahoma, anche se con due maglie diverse: le prime 57 gare le ha disputate con quella dei Pelicans, le ultime 25 in nord California con i Kings.
ERSAN ILYASOVA | La particolarità dell’ala degli Hawks è quella di aver sì giocato tutte le 82 partite lo scorso anno, ma di averlo fatto per tre squadre diverse: tre con Oklahoma City, 53 con Philadelphia e le ultime 26 con Atlanta. Coach Budenholzer spera di poter contare per tutto l’anno sul tiratore turco.
MARCIN GORTAT | L’en-plein fatto dal centro polacco nel 2016-17 (82 presenze su 82 partite) non è per lui una novità: gli era già successo già nel 2014-15 e anche durante la stagione accorciata per colpa del lockout (2011-12) il n°13 degli Wizards non aveva saltato neppure una delle 66 partite in calendario.
JOE INGLES | I 52 milioni di dollari allungati dai Jazz per i prossimi 4 anni alla guardia dei Jazz tengono conto forse anche dell’affidabilità fisica del giocatore australiano, che da quando è entrato nella NBA nel 2014 ha saltato soltanto tre partite in tutto.
JUSTIN HOLIDAY | Non gli era mai successo prima in carriera – ed è rimasto in campo non più di 20 minuti a sera, con solo 4 partenze in quintetto – ma in maglia Knicks Justin Holiday non ha saltato neppure una gara, e conta di poter garantire la stessa costanza ai Bulls. È lui il 17° e ultimo giocatore ad aver disputato tutte le 82 gare di stagione regolare la scorsa stagione.
MASON PLUMLEE | Dopo le 280 presenze a roster consecutive di Corey Brewer, il secondo nella lista degli iron men NBA è il lungo di Denver, che lo insegue da vicino a quota 276 (solo 4 gare in meno). Sempre presente a Brooklyn tre anni fa, a Portland due stagioni fa e poi anche l’anno scorso, quando ha mancato una sola partita per via della trade che lo ha portato dai Blazers ai Nuggets.