Un tifoso dei Thunder di 11 anni ha inviato una lettera per chiedere al GM di OKC di trattenere Westbrook, allegando la sua paghetta settimanale: una richiesta a cui Presti non ha saputo dire di no
“Se non ti concedi una possibilità, non saprai mai come sarebbe potuta andare”. Un insegnamento che nel basket, così come nella vita, spesso può segnare la differenza tra il successo e la sconfitta. Una lezione che ha imparato anche il piccolo Hooper Stover, un ragazzino di 11 anni tifoso dei Thunder turbato dalla partenza di Kevin Durant la scorsa estate e terrorizzato all’idea di perdere Russell Westbrook nella prossima off-season. Il mercato estivo aveva portato in dote Paul George e mandava segnali incoraggianti (Carmelo Anthony è arrivato più tardi), ma il piccolo tifoso di OKC era convinto che la squadra avesse bisogno anche del suo contributo per evitare di salutare l’MVP in carica nel prossimo futuro. Per fare questo, meglio rivolgersi a chi di queste cose si occupa: Sam Presti, il GM della franchigia da cui passano tutte le decisioni; la persona giusta a cui indirizzare una lettera. “Il mio nome è Hooper Stover – ha scritto nel suo messaggio il piccolo tifoso - e sono un grande tifoso dei Thunder. Volevo augurare buona fortuna a Russell, Paul e tutti gli altri ragazzi della squadra. Ti invio i 10 dollari della mia paghetta come contributo per trattenere Westbrook. Ti prego, teniamo Russ: è il mio giocatore preferito”. Prima di imbustare il tutto e spenderli, il giovane e accorato fan ha fatto leggere la lettera alla madre per avere una conferma definitiva. “Mi ha consegnato la lettera e mi ha chiesto: ‘Puoi leggerla? Così controlli se è tutto OK’ e appena ho aperto il foglio ho avuto la tentazione fortissima di fermarlo, di dirgli che i Thunder di certo non avevano bisogno dei suoi soldi. Di non sprecare i suoi risparmi per una cosa stupida come questa. Ma è un ragazzo molto sensibile, un cuore d’oro; per quello ho preferito tenerlo per me e assecondare il suo tentativo”. Il messaggio quindi è partito a inizi settembre, apparentemente inascoltato.
La telefonata di Presti e l’invito alla partita
Il 29 settembre poi è arrivata la notizia che il piccolo Hooper aspettava: il prolungamento multimilionario di Russell Westbrook, diventato così il giocatore più pagato della NBA e soprattutto garantendo la certezza ai tifosi che il numero 0 resterà ancora a lungo in Oklahoma. Il giorno dopo a casa Stover è suonato il telefono, ma nessuno era presente per rispondere. L’ID della telefonata rimandava a un generico “Thunder business”, qualcosa che i genitori pensavano fosse riferito a un numero promozionale a caccia di nuovi clienti. Così, quando il trillo è tornato a riempire il soggiorno, papà Holly ha chiesto a suo figlio Hooper di rispondere: “Pronto, con chi parlo?”. “Ciao, sono Sam Presti. Cercavo Hooper”. La persona che aveva realizzato il suo sogno neanche 48 ore prima: “Ero scioccato, avevo la sensazione che le mie gambe avrebbero ceduto da un momento all’altro. Era una storia che i miei compagni non avrebbero mai creduto vera”. Presti aveva ricevuto la lettera una settimana prima e aveva voluto tenerla sulla propria scrivania per evitare di dimenticarsene una volta raggiunto l'accordo con Westbrook. Nel frattempo aveva affidato alla sua assistente Glenn Wong il compito più importante: rintracciare in ogni modo il numero di telefono di Hooper Stover. “Sai perché ti sto chiamando?”. “Ha ricevuto la mia lettera?”, è stata la replica entusiasta del piccolo tifoso. “Cosa ne dici se facciamo uno scambio? Sono pronto a ridarti i tuoi 10 dollari se accetti quattro biglietti per la partita d’esordio dei Thunder”. Mamma, papà, Hooper e il suo fratellino più piccolo sono dunque andati alla partita del 19 ottobre contro i Knicks, finiti in un settore molto più centrale e vicino al parquet di quanto avessero immaginato. Prima della palla a due poi, l’incontro con Presti che li attendeva nelle sale riservate alla squadra. “È un posto meraviglioso”, commentava Hooper più sorridente che mai. A quel punto il GM dei Thunder ha riconsegnato le stesse due banconote da cinque dollari che il ragazzino aveva inviato, tenendo per sé la lettera. “Avrebbe potuto avere decine di motivi per evitare di scrivere la lettera o di sacrificare i suoi soldi per mandarli ai Thunder. Ma se avesse scelto la strada più ovvia, non avrebbe vissuto la giornata più eccitante della sua vita”, raccontano i genitori. “E poi Presti è stato di un’attenzione incredibile, dando a nostro figlio un grande insegnamento: ‘Se non ti concedi una possibilità, non saprai mai come sarebbe potuta andare”.