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NBA, Gregg Popovich: "Il rientro di Kawhi Leonard procede lentamente"

NBA

L'allenatore dei San Antonio Spurs ha parlato dopo tanto tempo del recupero della sua stella: "Sta procedendo nella giusta direzione, ma deve ritrovare fiducia in se stesso prima di tutto". Un post su Instagram della sorella però indica che potrebbe rientrare settimana prossima

A San Antonio, si sa, certi argomenti sono tabù. E ovviamente la situazione clinica di un giocatore fondamentale come Kawhi Leonard ricade sotto questa casistica. Da quando è stato annunciato che il numero 2 degli Spurs avrebbe saltato tutta la pre-season, ormai 40 giorni fa, gli aggiornamenti sulle sue condizioni sono state sporadiche e frammentate. Le cose non sono necessariamente cambiate ora, tanto che per ricevere notizie sulle condizioni di Kawhi i giornalisti di San Antonio hanno dovuto prendere una “via laterale”, ovverosia chiedere a coach Pop il motivo per cui il 35enne Tony Parker (infortunatosi a maggio con la rottura del tendine del quadricipite sinistro) sembra essere più vicino al rientro rispetto al 26enne Leonard, anche lui alle prese con una tendinopatia al quadricipite destro. “Per qualche motivo, il suo rientro è proceduto più lentamente” ha dichiarato il sesto allenatore più vincente di sempre prima della gara di stanotte contro gli L.A. Clippers. “Per lui è stato più difficile affrontare la routine della riabilitazione, il suo corpo non ha reagito allo stesso modo. Tony è già al punto di poter giocare cinque-contro-cinque e cose di questo genere, per quanto non abbia ancora totalmente fiducia nel suo corpo [il suo rientro dovrebbe avvenire a dicembre, ndr]. Ma sta procedendo nella giusta direzione, così come Kawhi: solo che ci sta mettendo un po’ di più”. Popovich ha poi fatto sapere che Leonard sosterrà lo stesso tipo di riabilitazione di Parker, anche se non è chiaro se, come fatto dal francese, passerà anche del tempo con l’affiliata della G-League per allenarsi e ritrovare confidenza con il campo. “Non vorrei che passasse dalla riabilitazione al rientro in campo. Deve giocare tre-contro-tre, cinque-contro-cinque, sentirsi sicuro. Perché alla fine di tutto è la fiducia nel proprio corpo a fare la differenza. Chiunque sia stato fuori per un certo periodo di tempo deve ritrovare sicurezza in se stesso anche se i dottori dicono ‘OK sei pronto a tornare in campo’. In realtà davvero non lo sei fino a quando la tua testa non lo è”.

La conferma su Instagram e gli Spurs senza Kawhi

Il fatto che però Popovich abbia fatto cadere la “cortina di fumo” che circondava la situazione di Kawhi (visto l’ultima volta mentre faceva fatica a salire le scale) può essere visto con ottimismo, visto che se le cose stessero davvero andando male di sicuro coach Pop non avrebbe avuto voglia di parlarne. E in effetti si può raccogliere un altro indizio sulle migliorate condizioni della stella degli Spurs: nella giornata di ieri un account Instagram gestito dalla sorella (kawhileonardofficialfanpage) ha scritto – e poi cancellato – che Leonard potrebbe tornare in campo già nella prossima settimana. Non esattamente un bollettino ufficiale, ma di questi tempi bisogna anche accontentarsi di quello che passa in convento (e il fatto che sia stato cancellato, paradossalmente, conferma che le cose stanno migliorando). Nel frattempo, la squadra sta cercando di trovare il proprio equilibrio anche senza poter contare sulla propria stella: dopo l’ottimo inizio da quattro vittorie consecutive gli Spurs ne hanno perse tre in fila, prima di tornare a vincere le ultime due tra le mura amiche. A farne le veci sono stati non solo pari-ruolo come Kyle Anderson, ma anche giocatori come Brandon Paul e Bryn Forbes che hanno avuto modo di mettersi in mostra. “Ogni volta che una squadra deve adattarsi a giocare senza il suo miglior giocatore, altri devono fare un passo avanti e trovare fiducia. Solo così possono diventare giocatori migliori” ha detto Manu Ginobili, anima dello spogliatoio neroargento. “A lungo termine, quello che stiamo passando è un bene per la squadra. Ovvio che nel breve termine ci manca Kawhi. Ne abbiamo bisogno in campo. E quando tornerà, dovremo ri-aggiustarci: ci vorrà un po’ di tempo, ma a questo punto abbiamo bisogno che altri facciano un passo avanti”. L’attesa potrebbe essere più breve di quanto immaginabile.