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NBA, Golden State quinta vittoria e primato a Ovest: T'wolves travolti nel 2° tempo

NBA

Gli Warriors vincono con facilità nel secondo tempo la sfida contro Minnesota, piazzando un parziale da 44-26 nella terza frazione e vincendo la quinta sfida consecutiva; il primo posto della Western Conference è di nuovo loro

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Golden State Warriors-Minnesota Timberwolves 125-101

IL TABELLINO

L’unicità degli Warriors sta soprattutto nella varietà delle opzioni a disposizione. Una qualità inestimabile, che permette ai campioni NBA di poter far fronte a qualsiasi evenienza. Golden State infatti è l’unica squadra al mondo che può tranquillamente permettersi il lusso di rinunciare a Kevin Durant senza risentirne, di vincere senza problemi nonostante l’assenza della miglior macchina da canestri del mondo. “Niente di serio”, ha precisato il diretto interessato, ma la semplice conseguenza dopo che un piccolo risentimento al quadricipite che, venuto fuori nella sfida vinta contro gli Heat, è tornato a pizzicare il muscolo. “Se fosse stata un partita di playoff, avrebbe ovviamente giocato. Ma non essendolo, aveva molto più senso tenerlo fuori stanotte ed evitare complicazioni”, racconta sorridente coach Kerr, consapevole del fatto che i suoi hanno finalmente iniziato a ingranare anche in questa regular season. E che possono fare a meno all’occorrenza del numero 35, come dimostrato dalla 14esima vittoria consecutiva raccolta in partite giocate senza di lui. A frustrare in campo gli avversari al suo posto infatti ci hanno pensato gli Splash Brothers e in particolare Klay Thompson, divino nelle sue esecuzioni e convincente con i suoi 28 punti e 6/12 dalla lunga distanza. Curry ne aggiunge 22, in parte decisivi nel parziale che nel terzo quarto spacca la partita e regala ai campioni NBA il quinto successo consecutivo. Dopo il record di 4 vittorie e 3 sconfitte per aprire la stagione, gli Warriors hanno voluto dare una scossa e lanciare un messaggio chiaro, rifilando 28 punti di margine ai Clippers, 20 agli Spurs, 19 ai Nuggets, 17 agli Heat e 24 stanotte ai Timberwolves. Totale, +108. Una macchina da guerra, la solita. Con o senza Durant, il discorso non cambia; basta guardare in vetta alla Western Conference, alzare lo sguardo e rendersi conto che in testa sono già ritornati loro. Come al solito.

Decisivo il parziale da 44-26 nel terzo quarto

Il primo tempo della partita contro Minnesota in realtà sembrava ripercorre un po’ quello che era stato il copione di alcune gare che poi si sono rivelate più complicate del previsto. Gli Warriors infatti hanno raccolto un positivo 48% dal campo nei primi 24 minuti, accompagnandolo però con 13 palle perse. Il tallone d’Achille di una corazzata altrimenti perfetta. I T’wolves sono rimasti ben in partita nei primi due quarti, a riposo all’intervallo lungo sul -1 (51-50), sperando magari di potersela giocare nella ripresa. Il terzo quarto però arriva il solito tsunami, il quarto d’ora granata degli Warriors: Golden State infatti piazza 44 punti in quei dodici minuti, tirando 16/22 dal campo, 13 dei quali assistiti e limitando a un misero 39% gli avversari. È la 23esima volta dall’inizio della passata regular season che i campioni NBA mettono a referto un quarto da 40 o più punti; i Nuggets, secondi in questa speciale classifica, sono fermi a quota 11. Da lì in poi non c’è più partita, un match in discesa in cui lasciare spazio e minuti anche a un Nick Young da 12 punti, 4 palle rubate e soprattutto 5 assist: “Credo sia la sua miglior prestazione in carriera”, racconta scherzando (ma non troppo) Draymond Green nel post-partita. Minnesota interrompe così a quota cinque la striscia di successi consecutivi, a suo modo storica, ma soprattutto un chiaro segnale di come le cose stiano volgendo al meglio per i ragazzi di coach Thibodeau. Tutto il quintetto in doppia cifra (nonostante le percentuali non eccellenti) a fronte di una difesa che ancora fatica a limitare gli avversari: l'esatto posto di quello a cui ci ha abituato il coach dei Bulls, che troverà nel minor tempo possibile una soluzione.