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NBA, Carmelo Anthony supera l'ex compagno Iverson, ma Denver è una maledizione

NBA

Con una tripla nel secondo quarto, 'Melo ha superato Allen Iverson al 24° posto nella classifica marcatori ogni epoca. Curioso che sia successo proprio sul campo di Denver che i due hanno condiviso per tre stagioni, e dal quale Anthony è uscito sempre sconfitto da quando ha lasciato il Colorado

Anche se sono passati ormai diversi anni da quando ha lasciato il Colorado, il ritorno di Carmelo Anthony a Denver avrà sempre un sapore speciale – tanto per ‘Melo quanto per i suoi ex tifosi. Quella di ieri notte è stata una serata molto particolare per tutti quanti, con una serie di avvenimenti che l’hanno resa comunque diversa dagli altri “ritorni a casa”: con una tripla nel secondo quarto, Anthony ha superato Allen Iverson al 24° posto nella classifica marcatori ogni epoca, salendo a quota 24.385 punti (di cui quasi 14.000 realizzati in maglia Nuggets). Curioso che il sorpasso sia avvenuto proprio sul parquet del Pepsi Center, dove ‘Melo e Iverson hanno giocato insieme per tre stagioni senza particolari soddisfazioni dal punto di vista collettivo, raggiungendo sempre i playoff ma venendo puntualmente eliminati al primo turno. Curioso, poi, che la maledizione della “Mile High City” abbia continuato a colpire Anthony: nonostante il suo massimo stagionale pareggiato a quota 28 punti, ancora una volta ‘Melo è uscito sconfitto dal campo che per otto anni è stato suo. Da quando ha lasciato il Colorado l’ex Nuggets non è mai riuscito a vincere al Pepsi Center, venendo sconfitto per cinque volte su cinque: dopo la prima tremenda partita da 9 punti e 3/12 dal campo nel marzo 2013, le prestazioni individuali sono migliorate (27 nel novembre dello stesso anno, 30 nel marzo 2016 e 29 a dicembre di un anno fa) ma il risultato è stato sempre lo stesso. Avrà un’altra occasione il prossimo 1 febbraio, mentre i Nuggets sono attesi a Oklahoma City il 18 dicembre e il 30 marzo – ma non è che neanche in casa le cose siano andate benissimo, visto che il record è di 3 vittorie e 3 sconfitte, tutte al Madison Square Garden di New York.

La difficile situazione in casa Thunder

Ora che gioca nella stessa division dei Nuggets avrà maggiori possibilità di prendersi delle rivincite, ma per il momento la preoccupazione riguarda tutt’altro: con questa sconfitta sono diventate quattro in fila le partite perse dai suoi Thunder, una striscia che ha portato i giocatori a trattenersi nello spogliatoio e parlare a lungo di quanto sta succedendo, aprendo le porte ai giornalisti con ben 35 minuti di ritardo rispetto al solito. Normale allora che Anthony non abbia avuto voglia di parlare né del sorpasso né dell’ennesima sconfitta in Colorado, concentrandosi più che altro sulla situazione della squadra: “Dobbiamo parlarne, dobbiamo darci un’occhiata ed essere diretti con tutti. Ognuno qui deve sentirsi responsabile di quello che sta succedendo” sono state le sue parole commentando lo stato di una squadra con ambizioni di titolo, ma che si trova tre gare sotto il 50% di vittorie con un record di 4-7. “Può andare in due modi: possiamo lasciare che questa cosa ci rimanga nella testa continuando a pensarci, oppure possiamo mettercela alle spalle e prepararci per domani. Questa è la cosa bella di questa lega e dell’avere così tante partite: so che ci lamentiamo dei back-to-back, ma a volte le partite consecutive ci favoriscono come giocatori, perché ti danno l’opportunità di voltare pagina e concentrarsi sulla prossima sfida”. Parole da veterano con 987 partite alle spalle, che da domani potrà andare alla caccia di Ray Allen (24.505), Vince Carter (24.578), Patrick Ewing (24.815) e Jerry West (25.192) per entrare nella top-20 dei migliori realizzatori del gioco.