Importante vittoria esterna dei Pistons, guidati dai 20 punti e 16 rimbalzi di Andre Drummond e da un ottimo finale di gara di Reggie Jackson. Un errore dalla lunetta dell'ottimo Jimmy Butler condanna i T'Wolves, al primo ko dopo tre successi in fila
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Minnesota Timberwolves-Detroit Pistons 97-100
Il giro di trasferte per Detroit era iniziato male, con due sconfitte sui campi di Milwaukee e Indiana: ad attenderli nel Minnesota i Timberwolves in striscia positiva di tre successi, terza forza a Ovest. “Non volevo terminare il nostro viaggio 0-3”, dice Andre Drummond, prima che i suoi Pistons tornino tra le mura di casa per sfidare LeBron James e i Cavs. Detto, fatto. Il centro agli ordini di Stan Van Gundy segna 20 punti e cattura 16 rimbalzi nel guidare la rimonta dei suoi dal – 11 collezionato in apertura di quarto quarto. L’ultimo periodo, però, appartiene agli ospiti (29-17 il parziale), con un break finale di 16-7 che vede protagonista anche Reggie Jackson, autore di 9 dei suoi 16 punti totali (con 8 assist e un ottimo 7/11 dal campo) messi a segno negli ultimi dodici minuti. “Sicuramente la partita in cui ha giocato meglio nel finale”, le parole di elogio di coach Van Gundy dopo la sirena. Detroit risponde alla vittoria nel pomeriggio di Toronto con un successo frutto anche dei 18 punti a testa di Tobias Harris e Avery Bradley, pareggiando così il record dei canadesi (11-5) e mantenendo la seconda piazza a Est dietro i Boston Celtics. Un successo che però, come è pronto ad ammettere il loro allenatore, ha avuto bisogno anche di un pizzico di fortuna, quella necessaria per far sì che Jimmy Butler sbagli il terzo di tre tiri liberi per impattare la gara a 3 secondi dalla fine e che poi il suo tiro disperato da centrocampo per la vittoria balli sul ferro senza entrare.
Jimmy Butler: gran partita, finale beffardo
Un finale beffardo per Butler, il migliore dei suoi in serata come testimoniato da un tabellino davvero completo: 26 punti con 10/15 al tiro, 10 rimbalzi, 5 recuperi e 4 assist, in uno sforzo assecondato anche dalle altre due stelle di squadra, Andrew Wiggins (24 con 11/18 al tiro per lui) e Karl-Anthony Towns, che per un solo rimbalzo manca la sua consueta doppia doppia (16+9 alla sirena). Delle paroline sospette del diabolico Reggie Jackson rivolte a Butler in lunetta prima del terzo libero decisivo possono forse avere avuto un ruolo nell’errore del n°23 dei Timberwolves, che però è pronto a negare: “Ho solo sbagliato, nessun fattore esterno ha avuto nulla a che fare con il mio errore”. Una rarità, comunque, visto che proprio l’ex giocatore dei Chicago Bulls è uno dei giocatori più clutch di tutta la lega dalla lunetta, titolare di un fenomenale 72/76 (95%) nell’ultimo biennio in situazioni in equilibrio nei finali di partita. Dopo aver vinto 8 delle ultime 10, Minnesota paga il 33% al tiro nel quarto finale e deve arrendersi ai Pistons, vedendosi così raggiunta al terzo posto a Ovest dai San Antonio Spurs. Non tutto però è da buttare: la squadra sembra aver trovato una sua identità e il calendario ora vede in programma quattro partite tutto sommato abbordabili per la squadra di coach Thibodeau. Che vuole subito tornare a vincere.