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NBA: super Love (38 punti) trascina i Cavs, Cleveland domina contro Miami

NBA

Il super avvio di Kevin Love (22 punti nel primo quarto, 38 alla sirena finale) spiana la strada ai Cavaliers nel facile successo 108-97 contro Miami; nona vittoria in fila conquistata dai vice-campioni NBA, nonostante la prima espulsione in carriera subìta da LeBron James

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Cleveland Cavaliers-Miami Heat 108-97

IL TABELLINO

Nella serata del faccia a faccia tra LeBron James e Dwyane Wade per la prima volta insieme contro il loro passato, a prendersi la scena è stato Kevin Love, decisivo e trascinante nel successo facile portato a casa da Cleveland contro i Miami Heat. Nona vittoria in fila per i vice-campioni NBA, la striscia più lunga raccolta dai Cavaliers da quando ne misero insieme 12 nel primo anno del ritorno a casa di James; quella che scaccia definitivamente tutte le nuvole, i dissidi e le preoccupazioni delle prime tre settimane. L’immagine copertina del match è la prima espulsione in carriera di LeBron James (questo il pezzo a riguardo con tutti i dettagli, i commenti e le reazioni), che sul risultato però incide il giusto, ossia nulla. I Cavs infatti dominano sin dalla palla a due, volano anche sul +34 e restano sempre in pieno controllo della partita. Il tutto grazie alla super partenza di Kevin Love, autore di 22 punti nel solo primo quarto, 32 all’intervallo lungo (terzo giocatore a riuscire a metterne così tanti a referto in questa regular season dopo James Harden e Steph Curry) e 38 alla sirena finale. Il numero 0 schierato da centro è un’arma offensiva di assoluto livello; un giocatore che, preso il giusto ritmo, diventa letale, come dimostra il 10/16 al tiro, il 4/6 dall’arco e soprattutto il 14/17 dalla lunetta in soli 25 minuti di utilizzo. La chiave è stata proprio l’incapacità da parte dei vari Whiteside, Olynyk e Richardson di riuscire ad accoppiarsi con lui, costretti inutilmente a caricarsi di falli. Ventuno poi sono i punti che aggiunge James e 17 quelli di Wade, otto dei quali arrivati assieme a quattro rimbalzi e un assist dopo l’espulsione del numero 23. A mettere la partita in ghiaccio ci ha pensato lui, nonostante i 21 punti di Dion Waiters e i 19 con 6 rimbalzi in uscita dalla panchina di Bam Adebayo non rappresentassero una grossa minaccia.

La gioia di Lue e i ricordi di Spoelstra

“Mi aspetto che lui sia sempre aggressivo come è riuscito a essere questa notte: quando si è ritrovato accoppiato con un giocatore più piccolo, lo ha portato spalle a canestro e ha guadagnato dei tiri liberi. Allo stesso tempo, ogni volta che un centro di ruolo scala su di lui, è sempre bravo a portarlo lontano da canestro e a tirargli in faccia: la partita che ha fatto stanotte, in soli 25 minuti, è stata enorme”. Coach Lue non nasconde la soddisfazione di quello che sta diventando sempre più un esperimento riuscito (anche grazie al caso, come spesso succede nella vita). Senza l’infortunio di Tristan Thompson infatti il quintetto dei Cavaliers avrebbe tutt’altra fisionomia adesso, e magari ben altri risultati. Nella serata in cui Wade ha riabbracciato con piacere il suo amico fraterno e compagno di viaggio Udonis Haslem (“Con lui ho condiviso tutta la mia esperienza agli Heat”), a chiudere la serata sono le parole di coach Spoelstra; uno che ricorda bene quegli anni e quell’indimenticabile cavalcata: “Penso che tutto quello che abbiamo passato insieme ci abbia poi reso delle persone migliori; ci ha portato a essere molto più resilienti, con la scorza più dura. Affrontare quattro Finals NBA consecutive è stato come andare in palestra: la prima volta ti senti spaesato e fuori posto in quell’ambiente. Con il tempo poi diventa una situazione che non ti sorprende più, né ti lascia sconcertato”. Dopo questo primo doppio incrocio contro il suo passato, avrà imparato a non farci più caso neanche lui.