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NBA, storie tese tra Durant e Cousins: doppia espulsione!

NBA

Le stelle di Golden State e New Orleans hanno dato vita a un diverbio molto acceso, meritandosi l'espulsione per doppio tecnico a poco più di un minuto dalla fine. "Non è successo niente, siamo solo due persone che non si tirano indietro" ha dichiarato Durant dopo la gara, commentando la terza espulsione stagionale

L’immagine copertina della partita tra Golden State e New Orleans doveva essere la rimonta da 20 punti di svantaggio all’intervallo dei primi ai danni dei secondi, ma inevitabilmente il duro faccia a faccia tra Kevin Durant e DeMarcus Cousins ha finito per fare notizia. I due nel corso della gara si erano già presi di mira meritandosi un tecnico a testa, ma sono esplosi a poco più di un minuto dalla fine, quando sono venuti al contatto a palla ferma e poi hanno continuato a prendersi a male parole, venendo separati dai compagni per evitare guai peggiori. Oltre a finire sotto la doccia prima del dovuto, anche i tabellini finali di entrambi sono stati stranamente simili: 19 punti, 7 rimbalzi e 5 assist ma con 8/21 al tiro e 7 palle perse per Durant (con -8 di plus-minus); 19 punti, 11 rimbalzi, 7 assist e 5 recuperi ma anche 7 palle perse, 7/15 dal campo e un clamoroso -32 di plus-minus per Cousins, finito travolto anche lui dalla mareggiata con cui gli Warriors hanno ribaltato la partita. Anche il conto dei soldi da dare alla NBA continua a salire: per Durant si tratta della seconda espulsione consecutiva e la terza in questa stagione dopo quella a Memphis (insieme a Curry) e quella di Orlando (seguita da Shaun Livingston nell’ultima con Miami per essere andato testa-contro-testa con l’arbitro), un dato molto strano se si considera che nel resto della carriera ne aveva raccolta solamente una in 810 partite. Per Cousins è decisamente più normale sapere che è salito a quota 7 falli tecnici in stagione, avanzando ad ampie falcate verso la sospensione automatica che scatta al raggiungimento del sedicesimo. Nel post-gara KD ha però gettato acqua sul fuoco su quanto successo: “Nessuno farà a pugni su un campo NBA. Stavamo solo parlando, solo che è diventato un confronto acceso. Ma ci siamo detti quello che dovevamo dirci e siamo andati avanti. Se si trasforma in qualcosa di più serio, abbiamo i nostri compagni e molte altre persone che possono mettersi tra di noi e impedirci di fare qualcosa di stupido perché siamo uomini adulti e non vogliamo che le cose peggiorino. È andata come è andata, siamo entrambe persone orgogliose che non si tirano indietro”.