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NBA, fuoco, fiamme e una corsa contro il tempo: l'avventura di Corey Brewer

NBA

Corey Brewer scende regolarmente sul parquet da 301 gare consecutive. E non aveva alcuna intenzione di interrompere la sua striscia record di presenze, anche a costo di sfidare gli incendi che stanno devastando Los Angeles

Una corsa contro il tempo, terminata con un solo minuto trascorso sul parquet. Un lungo inseguimento partito dalle 5:30 di mercoledì mattina per Corey Brewer, quando il suo telefono ha iniziato ripetutamente a squillare. All’altro capo del telefono c’era Sam, il suo autista di Uber che all’ennesimo tentativo era riuscito finalmente a svegliarlo. Bisognava correre per riuscire a raggiungere gli altri che sarebbero partiti tre ore più tardi alla volta di Philadelphia perché l’autostrada 405 era totalmente invasa dalle fiamme. “Sarei dovuto uscire di casa alle 7:15 come faccio di solito, ma in quel caso avrei avuto grossi problemi. Anche mia suocera mi ha scritto nel cuore della notte perché abitando nei pressi della strada si era accorta del fuoco, consigliandomi di prendere un’altra via. Io non conosco nessuna strada alternativa, avrei dovuto utilizzare Waze (un app che come Google Maps traccia il percorso da poter utilizzare in auto, ndr). Per fortuna ci ha pensato Sam a salvarmi: ha iniziato a viaggiare attraverso strade che non conoscevo, dalle quali non avrei avuto la più pallida idea di come raggiungere il mio volo. Credo di aver attraversato mezza Los Angeles. Se non fosse stato per lui…”. Già, perché a quel punto la sua striscia di 301 partite consecutive in NBA (la più lunga aperta tra tutti i giocatori della Lega) sembrava essere a rischio. Ci hanno pensato dunque il suo autista di Uber e un’addetta dell’aeroporto che gli ha permesso di superare agilmente i controlli; senza il loro supporto non avrebbe fatto in tempo a prendere il volo assieme ai suoi compagni. “Era uno scenario apocalittico, una situazione pazzesca. Il fuoco e le fiamme erano dappertutto e alla fine abbiamo scelto di percorrere un’altra strada. L’unica cosa da fare è pregare per le persone di Los Angeles che sono rimaste coinvolte, tutte quelle presenti sulle colline che hanno visto bruciare tutto intorno a sé. Da quello che ho sentito la situazione sta anche peggiorando a causa del vento; il fuoco stava continuando a guadagnare terreno”.

Una situazione drammatica, non la prima nell'anno difficile di Brewer

Qualcuno però, come il produttore di Spectrum SportsNet, è rimasto a terra: “Mi dispiace molto del fatto che non tutti siano riusciti a partire con noi – racconta coach Walton - , ma la nostra policy prevede soltanto 15 minuti di tolleranza e lui era fuori tempo massimo. Non ci siamo resi conto di quanto fosse complicata la situazione incendi. Ma appena siamo decollati la vista dall’alto è stata terrificante e ho subito iniziato a mandare decine di messaggi per sapere come andavano le cose. È incredibile pensare a tutte le persone che hanno perso la loro casa, la loro vita a causa delle fiamme”. In molti sono rimasti coinvolti, come ad esempio i vicini di casa di Brook Lopez, costretti a scappare dalle loro abitazioni. “È assurdo pensare a eventualità simili: quando vivi e percorri sempre delle strade che vengono devastate in questo modo, l’unica cosa che puoi fare è pregare che tutto si risolva”. Per Corey Brewer una spiacevole abitudine in questo tragico 2017: “Le cose sarebbero potute andare molto peggio. Sono stato fortunato, al momento la situazione a casa mia è sotto controllo. Uscendo nel giardino sul retro vedevo le colonne di fumo, l’aria era irrespirabile. Quest’anno ho già dovuto affrontare un uragano, adesso invece le fiamme sono il nemico”. Brewer infatti fa riferimento all’uragano Harvey che ad agosto ha spazzato via interi quartieri di Houston; la sua città negli ultimi anni durante la permanenza ai Rockets. Si trovava lì questa estate e anche in quel caso evitò danni e problemi soltanto per miracolo: “L’acqua era letteralmente dappertutto lungo le strade, ma poi magicamente ha continuato a scorrere senza che la mia abitazione venisse coinvolta”. Anche questa volta, per fortuna, le cose sono andate per il meglio.