Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, stanotte il primo ritorno di Carmelo Anthony: "Come potrebbe non mancarmi New York?"

NBA

Per la prima volta Carmelo Anthony torna al Madison Square Garden da avversario: "Sarà emozionante, rivedrò tante persone con cui ho condiviso bei momenti. In sette anni sono diventato parte della città". Porzingis ha chiesto ai tifosi di non fischiarlo, ma non è chiara quale sarà la reazione del Garden

Quella contro i New York Knicks al Madison Square Garden sarà mai una partita come tutte le altre per Carmelo Anthony, perché quando passi sette anni della tua vita giocando per una franchigia iconica come quella della Grande Mela non può esserlo. E se non altro Anthony ha avuto la sincerità di ammetterlo davanti ai microfoni, senza utilizzare le frasi di rito che spesso accompagnano i “ritorni al passato”, specialmente quelli più attesi. “Entrare lì sarà emozionante, perché comunque è casa mia” ha detto ‘Melo sulla sua prima partita da avversario contro i Knicks, attesa per stanotte alle 1:30. “Tornarci dall’altra parte, uscire dall’altra parte del tunnel, rivedere le persone con cui ho stretto dei legami, vedere la mia famiglia che non riesco più a vedere così spesso visto che sono a Oklahoma City sarà molto importante per me. Sarà una partita divertente e una serata emozionante”. Il numero 7 dei Thunder, ceduto lo scorso settembre in cambio di Enes Kanter e Doug McDermott, ha avuto un addio burrascoso con la squadra per via del suo rapporto impossibile con Phil Jackson, che ha finito per deteriorare i rapporti con l’intera franchigia. Detto questo, ‘Melo ha anche ammesso di aver discusso con i compagni di squadra che le cose — senza più “Coach Zen” di mezzo — sarebbero potute andare diversamente. “Io ci credo, io ci credo [che avremmo potuto avere successo se fossi rimasto]. È una cosa che abbiamo discusso nel corso dell’estate, prima che succedesse tutto quanto. Ci allenavamo insieme e ci immaginavamo come potessero andare le cose. Ma il danno a quel punto era già stato fatto e dividere le nostre strade è stata la decisione giusta per entrambe le parti”. Chissà se la pensano anche così anche i tifosi dei Knicks: Anthony si aspetta un’atmosfera di apprezzamento piuttosto che di odio — e lo stesso pensa Porzingis, la cui presenza è però ancora in dubbio. “Non è che sono rimasto lì per uno o due anni” ha commentato Anthony. “Voglio dire, ci sono rimasto per quasi sette stagioni. Ci sono stati bei momenti, ci sono stati brutti momenti, ma ad ogni modo sono sempre rimasto lì, mi sono sempre comportato in maniera professionale, ho sempre fatto il mio lavoro che la gente mi amasse oppure no. Spero che almeno questo mi venga riconosciuto”.

New York, amore mio

Anthony, evidentemente in vena di parlare del suo ritorno a “casa”, ha sottolineato quanto il rapporto con la città non si esaurisse solo con i Knicks, ma si estendesse a tutta la Grande Mela, luogo in cui è nato (ma non cresciuto, visto che è di Baltimora). “Come potrebbe non mancarmi New York? Sono legato non solo ai Knicks ma alla città in generale. Lì ci sono le mie radici, la mia gente, sono diventato uno di loro. Ho abbracciato New York City e la sua cultura, perciò certo che mi manca”. Un palcoscenico come quello del Madison Square Garden, poi, non può fare altro che tirare fuori il meglio dai giocatori più forti del mondo: “Tornare al Garden è sempre uno spettacolo, perciò ovviamente voglio vincere. Ci sono tanti motivi per volerlo: innanzitutto faccio parte dell’altra squadra, e abbiamo la possibilità di vincere tutte le partite di questo giro a Est [già costellato dai successi su Indiana nel ritorno di Paul George al triplo overtime su Philadelphia, ndr]. E poi semplicemente voglio vincere”. Non sarà per niente facile, anche perché i Knicks hanno uno dei migliori record casalinghi dell’intera NBA (13 vittorie e 5 sconfitte) e si sono rivelati sorprendentemente solidi in questa stagione. “Tutti dobbiamo andare avanti” ha commentato ‘Melo sull’inizio dei suoi ex compagni. “Quei ragazzi, da quello che ho sentito e visto, stanno giocando bene. Hanno trovato la loro quadratura e i giocatori che hanno a roster si completano molto bene. Si divertono e se la godono. Sono abbastanza sicuro che abbiano voltato pagina rispetto a quando c’ero io, e la mia concentrazione è solo su Oklahoma City. Ma New York rimarrà sempre parte di me”. Appuntamento a stanotte.