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NBA: Sixers-Thunder, sfida in 3 OT! Vince OKC, decisiva la tripla doppia di Westbrook

NBA

Una sfida interminabile quella tra Sixers e Thunder, vinta da OKC dopo 63 minuti di partita grazie ai 33-28-15 di Westbrook e ai 24 a testa del duo George-Anthony. Storie tese e provocazioni tra il numero 0 e Joel Embiid: “Gli ho detto di andare a casa, dopo tutto quello che ha fatto...”

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Philadelphia 76ers-Oklahoma City Thunder 117-119 3OT

IL TABELLINO

La aspettavamo da un po’ una partita del genere. Uno scontro selvaggio, continuo, pieno zeppo di botta e risposta ininterrotti, chiuso soltanto quando le due squadre esauste avrebbero preferito di gran lunga pareggiare se ne avessero avuto la possibilità. Il basket, però, è bello anche per questo. E il canestro di Andre Roberson a 10 secondi dalla fine del terzo tempo supplementare è l’acuto definitivo, la chiusura di un match che sembrava non avere mai fine. A guidare OKC, avanti anche di 17 punti nel secondo quarto (non una novità) e poi rimontata nel finale (11-0 il parziale di Philadelphia per chiudere il quarto periodo), è Russell Westbrook, autore della nona tripla doppia della sua stagione da 27 punti (10/33 al tiro), 18 rimbalzi e 15 assist, condita con tanto di saluto finale polemico dedicato a Joel Embiid prima di uscire dal parquet. Urla e schermaglie a distanza, tutt’altro che amichevoli. Il centro camerunense infatti è stato protagonista non solo in quanto leader tecnico dei Sixers (34 punti, 8 rimbalzi e 6 assist nel match), ma anche con le continue e ripetute provocazioni contro i giocatori dei Thunder. Ultima, non di certo per importanza, quella su Steven Adams: il lungo neozelandese, costretto al sesto fallo a due minuti dal termine del terzo overtime, è stato travolto dai fischi del pubblico incitato a gran voce e dagli ampi gesti dal capo ultras con la numero 21 sulla spalle. “Gli ho semplicemente detto di andare a casa”, racconta stizzito Westbrook negli spogliatoi. “Tutto il pubblico e lui per primo hanno ripetuto a Steven di tornare da dove era venuto. Beh, a fine partita ho pensato di dirglielo anche io”. Nonostante il broncio, a far felice l’ex giocatore di UCLA è certamente l’inversione di tendenza nei risultati dei Thunder. Nonostante fragorosi capitomboli (leggasi sconfitta in casa contro gli Hornets), OKC sta risalendo la china, ritornando ad avere un record con il 50% di vittorie dopo un mese esatto dall’ultima volta. Sei vittorie nelle ultime otto gare: che sia il cambio di marcia che tutti aspettavano?

Un testa a testa durato 63 minuti

Per tre quarti, nonostante le speranze del pubblico di casa, la partita sembrava segnata. Ma questa volta a tradire i Thunder nel finale non è stata la difesa (che solitamente diventa un colabrodo negli ultimi 12 minuti di gara), bensì l’attacco - incapaci di mettere punti a referto negli ultimi 5 minuti e 23 secondi di gara. Troppi per non permettere ai Sixers di riacciuffarli sul traguardo per poi trovare, grazie al canestro del numero 21 in apertura del primo overtime, il primo vantaggio dei padroni di casa in tutto il match. Un margine che diventa di cinque punti a 80 secondi dal termine del tempo supplementare, prima che una tripla di Paul George (24 punti, 8/23 al tiro e 5 rimbalzi) e poi un canestro di Westbrook riportino in equilibrio la contesa. Nei restanti due overtime è sempre il numero 0 a farla da padrone (in campo per ben 52 minuti), protagonista di un ripetuto botta e risposta con Embiid a suon di canestri. Un paio li realizza anche Carmelo Anthony, autore di 24 punti con un convincente 11/17 al tiro; il secondo ventello nelle ultime dieci gare in cui il numero 7 ha sofferto non poco in fase realizzativa. Il viatico migliore per la sfida del Madison Square Garden, che i Thunder giocheranno a meno di 20 ore di distanza dalla sirena finale di Philadelphia. Il test definitivo per valutare lo stato di salute della squadra dell’Oklahoma.