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Boston, Paul Pierce: "Non voglio vedere video di Isaiah Thomas il giorno in cui ritirano la mia maglia"

NBA

L'opportunità o meno di proiettare il prossimo 11 febbraio un video tributo all'ex piccolo-grande uomo dei Celtics, oggi ai Cavs, non sembra piacere per nulla a "the Captain and The Truth", Paul Pierce. Che poi provocatoriamente suggerisce: "Possono sempre pubblicarlo su Instagram"

Il primo ritorno di Isaiah Thomas a Boston — appena andato in scena, il 3 gennaio — ha visto il piccolo-grande uomo ex Celtics entrare sul parquet del TD Garden in borghese, ancora alle prese con un recupero prudente dall’infortunio che lo ha fatto debuttare coi suoi Cavs solo la sera prima, contro Portland. Niente sfida diretta e, per espressa richiesta di Thomas stesso, nessun tributo video proiettato sul jumbotron dell’arena, dove è però stato inquadrato suscitando il boato del pubblico biancoverde, evidentemente ancora molto legato al proprio ex giocatore. Per vederlo in campo da avversario e per onorarlo con il dovuto tributo video, tutto rimandato al prossimo match tra Boston e Cleveland, il prossimo 11 febbraio. Forse. Perché quella partita per il pubblico di Boston non sarà una gara come tutte le altre 41 di stagione regolare, bensì quella scelta dai Celtics per ritirare la maglia di “the Captain and The Truth”, Paul Pierce, il leggendario n°34 che ha contribuito a portare a Boston il banner n°17, con il titolo vinto nel 2008. E lo stesso Pierce, ospite di una trasmissione di ESPN, ha fatto sapere senza troppi giri di parole che gradirebbe poco se il giorno della sua festa le attenzione fossero rivolte anche a un altro giocatore, per di più oggi di una squadra avversaria: “Non sto dicendo che Isaiah non si meriti un tributo video… ma l’11 febbraio è la sera in cui i Celtics hanno scelto di ritirare la mia maglia. Non son sicuro di voler guardare il jumbotron e vedere degli highlights di Isaiah”.

La reazione di Isaiah Thomas

La posizione all’apparenza abbastanza intransigente di Pierce sembra nata all’indomani della cerimonia di ritiro della maglia (o meglio: delle maglie) organizzata dai Lakers per Kobe Bryant, serata a cui Pierce — che a Los Angeles ci è nato e ha giocato a livello liceale, prima di concluderci la sua carriera in maglia Clippers — ha partecipato in prima persona. A ogni pausa nel gioco, sul megaschermo dello Staples Center i Lakers avevano organizzato diversi filmati tutti pensati a onorare il loro ex n°8/24. “Mi è piaciuto guardarli lungo tutto l’arco dell’incontro. Spero che i Boston Celtics possano organizzare una cosa simile per me. Non sono sicuro di voler vedere dei video di Isaiah, quella sera lì”. Insomma, l’idea di dover dividere (anche solo per qualche minuto) i riflettori con qualcun altro durante la sua celebrazione all’ex capitano bianconere sembra proprio non piacere. Molti meno problemi, invece, sembra farsene Isaiah Thomas, un po’ sorpreso dalle discussioni generate dall’argomento: “Non capisco perché la gente se la prenda così tanto. Non voglio assolutamente distogliere l’attenzione da Paul Pierce. Lui qui [a Boston] ha giocato per 15 anni per cui anche volendo non c’è niente che io possa fare per sminuire il suo impatto. Se i Celtics sceglieranno di proiettare un video che mi riguarda proprio durante quella sera, per me sarebbe fantastico, ne sarei semplicemente onorato”. Che il prossimo 11 febbraio sia “la serata dedicata a Paul Pierce — dice Thomas — è fuori da ogni discussione, ma il video non durerebbe certo tutta la sera”, fa notare. E aggiunge: “Vorrei solo che la mia famiglia fosse qui e potesse vederlo, per capire il tipo di affetto e di apprezzamento che questa città e questa organizzazione hanno saputo darmi”. Occhi puntati sul jumbotron del TD Garden, allora, per vedere come verrà risolta la questione, anche se Paul Pierce un’idea al riguardo l’avrebbe e scherzando l’ha anche suggerita pubblicamente: “Se vogliono omaggiarlo con un video possono pubblicarlo su Instagram…”. 

Cosa dicono i Boston Celtics: interviene Danny Ainge

La franchigia, nella persona del proprio general manager, Danny Ainge, ha cercato di mediare un po’ tra le due posizioni, per evitare che un momento di festa finisca per essere offuscato da polemiche di certo non cercate: “Credo che Paul [Pierce] l’abbia detto meglio di chiunque altro: sarà lui l’antipasto, la portata principale e il dessert del menù di serata — ho trovato davvero divertente questa sua analogia — ma a maggior ragione un breve filmato pensato per rendere omaggio a Isaiah non interferirà minimamente con la festa che vogliamo organizzare per Paul, e lui lo ha capito perfettamente”. Pur riconoscendo che “ovviamente non si possono paragonare le carriere dei due giocatori [qui a Boston]”, Ainge ha comunque voluto sottolineare come “Thomas abbia fatto molto per Boston e noi pensiamo che si meriti un gesto di ringraziamento, per fargli sentire che qui lo amiamo ancora tutti”. Come evidente dal boato tributatogli dal pubblico solo qualche giorno fa.