Il -39 di plus/minus con cui LeBron James chiude la sfida contro i Timberwolves è il suo peggior dato in carriera e il n°23 dei Cavs (solo 10 punti alla fine per lui) rischia anche di interrompere la striscia in doppia cifra di oltre 800 partite. Brutto fallo su Wiggins ed espulsione per Isaiah Thomas: tutto facile per Minnesota guidata da un ottimo Jimmy Butler
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Minnesota Timberwolves-Cleveland Cavaliers 127-99
La serata da incubo dei Cleveland Cavs si intuisce fin dall’inizio: tre quinti del quintetto base di coach Lue – Kevin Love, J.R. Smith e Isaiah Thomas – chiudono la prima metà gara con un complessivo 0/18 al tiro. Non sorprende allora che all’intervallo Minnesota sia già sopra di 27 punti, 69-42, dopo un primo quarto da 32 punti (+14 il vantaggio) e un secondo da 37. Tutto facile per gli uomini di Tom Thibodeau, sopra anche di 41 a fine terzo quarto, guidati dai 25 punti di Andrew Wiggins e dall’eccellente gara a 360 gradi di Jimmy Butler, autore di 21 punti, 9 assist, 8 rimbalzi, 3 recuperi e un’ottima difesa di LeBron James, tenuto a soli 10 punti e 8 rimbalzi in 27 minuti ma soprattutto al suo peggior plus/minus di carriera, un pessimo -39. “Ho avuto plus/minus simili in passato vincendo la partita, per cui cosa vuol dire un dato del genere? Non me ne frega nulla di un dannato plus/minus”, le parole seccate di “King” James nel dopo partita, alla sua prima sconfitta in Minnesota dal 17 febbraio 2005 (12 vittorie in fila). Quello che preoccupa maggiormente infatti, almeno nelle parole di Tyronn Lue, è lo sforzo difensivo: i Cavs concedono a Minnesota il 52% dal campo (Timberwolves 12-2 quando tirano più del 50%) e vengono completamente dominati dai lunghi dei Timberwolves, sia a rimbalzo (56-37 il conto) che per punti prodotti in area (60-42). Karl-Anthony Towns e Taj Gibson chiudono entrambi in doppia doppia, con 19 punti e 12 rimbalzi il primo, con 16 e 13 il secondo. Ma negli spogliatoi le parole di Thiboudeau sono tutte per Jimmy Butler, elogiato pubblicamente: “Quello che sta facendo in campo sera dopo sera è incredibile, perché contemporaneamente riesce a tirare fuori il meglio da ognuno dei suoi compagni. E questo, per me, è il vero marchio della grandezza di un giocatore”. La vittoria dei Timberwolves è così agevole che, con l’eccezione di Towns, tutto il quintetto base dei padroni di casa è tenuto a riposo nell’ultimo quarto.
Alti e bassi per Cleveland
Cleveland lascia il Minnesota con più di una preoccupazione. Diversi infatti i campanelli d’allarme per un squadra che ha perso sei delle ultime nove gare disputate. Detto della serataccia di LeBron James – che contro Minnesota aveva vinto 21 delle ultime 22 gare disputate ma che contro Jimmy Butler invece è 5-12 negli ultimi 17 faccia-a-faccia – difficile trovare una spiegazione al tabellino di Kevin Love (1/7 al tiro, 3 punti e 2 rimbalzi in 21 minuti) o all’assurdo fallo con cui Isaiah Thomas si guadagna una meritatissima espulsione dopo aver sferrato un violento colpo al collo di Andrew Wiggins in penetrazione: “Non volevo colpirlo in quel modo – le sue parole, stavolta poco credibili – sono felice non si sia fatto nulla”, dice “IT” negli spogliatoi. Per i Cavs i tre migliori marcatori di serata arrivano dalla panchina: ne mette 22 Jeff Green con 9/15 al tiro, ne aggiunge 19 Kyle Korver (che con 4 triple a segno supera Paul Pierce al quarto posto di sempre per canestri dall’arco segnati in carriera, ai piedi di un podio composto da Ray Allen, Reggie Miller e Jason Terry), ne ha 13 anche Dwyane Wade.