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NBA, Al Horford: “Kyrie Irving può crescere ancora. E quando sarà al massimo..."

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L'ala dei Celtics è convinto che ci siano ancora grandi margini di crescita per il gruppo: "È normale che sia così, Kyrie è al primo anno e prima o poi tornerà anche Gordon Hayward". Nessuna aspettativa per l'ex gioatore di Jazz, ma la certezza che "questa squadra può davvero essere speciale"

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Le prima parole “inglesi” di Al Horford sono un gran classico, un refain sentito e risentito molte volte ma che a Boston ha sempre un significato speciale: “Credo sia una gran cosa anche solo poter stare assieme tutti in gruppo, viaggiare, anche fuori dal campo per trascorrere del tempo assieme e conoscerci tutti un po’ meglio”, dice il lungo di coach Stevens. “Una bella esperienza”, dice, e anche una che ai tifosi biancoverdi fa ricordare un’altra gita europea, quella fatta durante il training camp 2007 dai Celitcs dei neo-formati Big Three, Kevin Garnett, Paul Pierce e Ray Allen. Il risultato? Il titolo NBA al termine di quel campionato. Le speranze che un’evenienza del genere possa ripetersi (anche se in questo caso il blitz europeo arriva quasi a metà stagione, solo per pochi giorni) riposano sulle spalle tanto di Horford che del leader di Boston, Kyrie Irving, su cui il n°42 ha le idee chiare: “Che stia ancora imparando ad attarsi a una nuova realtà è normale – lo dico perché l’anno scorso è successo a me: tutti a chiedermi ogni settimana che passava: ‘Come ti trovi?’. ‘Ti senti a tuo agio?’. Personalmente mi ci è voluta tutta la stagione, fino all’inizio dei playoff, per trovare veramente il mio posto all’interno della squadra, funziona così quando arrivi in una nuova squadra. Ma Kyrie ha tantissimo talento e coach Stevens sta facendo un grande lavoro per metterlo nelle migliori condizioni di poterlo esprimere al meglio: sono certo che quando Kyrie avrà completato questo processo, quando lui sarà a suo agio con noi e noi con lui, vedremo il suo livello di gioco crescere ancora di più, e raggiungere picchi ancora più alti”. Quando succederà? “Non ne ho idea – risponde sinceramente Horford – ma sono convinto che abbiamo la chance di essere un gruppo davvero speciale. Dobbiamo soltanto continuare a lavorare”. Anche contando che a questa squadra, già leader oggi della Eastern Conference, manca sempre un giocatore come Gordon Hayward, che proprio recentemente ha mostrato i primi segni di ripresa dall’infortunio. “È molto incoraggiante per noi vedere che migliora e che prosegue nel suo recupero. Per lui è un periodo molto difficile, per cui anche solo un piccolo passo in avanti nel processo di riabilitazione è un momento importante. È fondamentale però che lui stia bene, che inizi piano piano a camminare e costruisca passo per passo il suo ritorno in campo. Noi non abbiamo nessun tipo di aspettativa, ma la speranza è che possa recuperare presto”.