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NBA, Rodney Hood, lo schiaffo allo smartphone del tifoso costa caro: 35.000 dollari di multa

NBA

La guardia degli Utah Jazz è stata multata pesantemente dalla lega per lo schiaffo con cui ha fatto volare il cellulare di un tifoso a bordocampo. È la quarta volta quest'anno che un giocatore viene punito per un'interazione colorita nei confronti dei fan

Se pensate che il costo dei cellulari di nuova generazione siano esagerati, pensate quanto è costato a Rodney Hood il suo ultimo incidente con uno smartphone. La NBA ha multato la guardia degli Utah Jazz per ben 35.000 dollari, punendo il suo “schiaffo” dato al cellulare di un tifoso a bordocampo che lo riprendeva mentre tornava in spogliatoio un’espulsione per doppio tecnico. Il fatto è successo nel terzo quarto della gara persa sul campo degli Washington Wizards e ha fatto il giro un po’ di tutto il mondo, ma non è la prima volta che succede in questa stagione che i protagonisti in campo abbiano degli screzi coi tifosi sugli spalti. Solo in questa stagione — per non tornare indietro fino a casi eclatanti come “The Malice at the Palace” del 2004 — già DeMarcus Cousins, Kyrie Irving e Austin Rivers erano stati multati di 25.000 dollari per parolacce nei confronti dei fan. “Mi sono scusato, non era fatto apposta” ha provato a dire Hood ai giornalisti. “Mi pento di quello che è successo: voglio imparare da questa esperienza e andare avanti”. Chissà se si sarà anche offerto di ripagare il cellulare al tifoso, anche se non sappiamo quale danno abbia procurato allo smartphone che si è fatto un volo di diversi metri davanti allo sguardo attonito del suo proprietario, che ha passato buona parte dell’ultimo quarto a parlare con gli addetti alla sicurezza per risolvere la situazione. Non è usuale un comportamento del genere da parte di Hood, che nella sua carriera ha ricevuto solo cinque falli tecnici ma ne ha presi due in rapida successione dall’arbitro dopo un fallo non chiamato a suo favore. Coach Quin Snyder, pur non assolvendo il suo giocatore, non ne ha voluto fare un dramma: “Sono cose che succedono: posso anche andare a dirgli ‘Vorrei che trattassi la cosa in una certa maniera oppure in un’altra’, ma a volte è la situazione che determina che cosa fai. È normale essere emotivi: capita anche a me”.