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NBA, Atlanta sorprende San Antonio: Belinelli batte i "suoi" Spurs

NBA

Gli Hawks fanno gara di testa per tutto il secondo tempo e vincono in volata contro dei rimaneggiati Spurs, trascinati dai 26 punti di un decisivo Dennis Schröder. Dieci quelli realizzati da Marco Belinelli in uscita dalla panchina

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Atlanta Hawks-San Antonio Spurs 102-99

IL TABELLINO

In fase di presentazione della sfida sembrava quasi superfluo utilizzare il condizionale riferendosi al probabile successo degli Spurs, pronti a travolgere e fare un sol boccone degli Hawks a domicilio. Il basket però è bello proprio per questo. Perché Dennis Schröder può trovare la forza (che non è mai mancata) e la lucidità (quella invece va e viene) per guidare Atlanta al successo in volata, sempre in testa negli ultimi 20 minuti e abile a non farsi mai superare da una San Antonio apparsa molto affaticata. Sono 26 punti alla sirena per la point guard tedesca, sei dei quali pesantissimi rappresentano gli ultimi tre bersagli dal campo dei ragazzi di coach Budenholzer. I texani non hanno un antidoto difensivo contro di lui, anche perché Kawhi Leonard è fuori ancora convalescente e gli Spurs strada facendo perdono anche Manu Ginobili per una contusione alla coscia. Resta LaMarcus Aldridge, che come al solito è il migliore dei suoi per punti (25) e per rimbalzi (11), ma che non riesce a evitare l’ennesimo risultato in altalena di questo periodo (è la quinta sconfitta consecutiva arrivata dopo altrettante vittorie). Marco Belinelli è come al solito chirurgico nella sua partita a livello offensivo, capace di segnare due triple molto importanti per tenere in scia Atlanta nel primo tempo e ancora una volta in doppia cifra alla sirena finale: 10 punti, 2/2 dall’arco e due rimbalzi in 21 minuti di gioco. Gli Spurs perdono così la terza posizione in solitaria a Ovest raggiunti dai Minnesota T'wolves, mentre Atlanta con questa vittoria raggiunge gli Orlando Magic e non è più la peggior squadra di tutta la NBA: in una regular season piena zeppa di problemi alle volte bastano anche piccole soddisfazioni.

Il racconto del primo tempo

I primi cinque punti in casa Spurs li segna LaMarcus Aldridge, diventato il primo riferimento offensivo dei texani in questa complicata regular season. Kawhi Leonard non c’è neanche oggi, ma i nero-argento sembrano poterne fare a meno, volando subito sull’11-4 in meno di quattro minuti e costringendo al timeout coach Budenholzer. La doppia cifra di vantaggio per gli Spurs è dietro l'angolo e gli Hawks dopo meno di metà quarto sono già evidentemente in affanno, costretti a inseguire. Atlanta però quantomeno vuole provarci e si rifà sotto anche grazie alla scossa che arriva da Collins, Dedmon e Delaney a gara in corso. I loro canestri riportano addirittura avanti i padroni di casa che piazzano il parziale e chiudono soltanto sul -2 il primo quarto (23-21 Spurs). La squadra della Georgia trova ritmo così come Ersan Ilyasova che segna tutti e tre i suoi primi tentativi e mantiene a contatto Atlanta dopo il primo quarto d’ora di partita, tirando meglio di squadra e rispondendo colpo su colpo. La sfida è divertente, nonostante le percentuali non sia molto alte da entrambe le parti: Dennis Schröder prende in mano il comando delle operazioni, mentre LaMarcus Aldridge è il primo a scollinare oltre la doppia cifra. Kyle Anderson (il migliore nel match d’andata) batte un colpo, ma la giocata più bella della sfida la firma il playmaker tedesco degli Hawks che alza al ferro l’alley-oop per Collins. Belinelli trova un paio di canestri da lontano, ma non bastano ai padroni di casa per rimettere il naso avanti. La preghiera da centrocampo infatti si ferma sul ferro e gli Hawks vanno al riposo lungo sotto nel punteggio, anche se soltanto di tre punti: 48-45, con un 6/13 speculare per entrambe le squadre con i piedi oltre l’arco e un insperato equilibrio dopo 24 minuti.

Il racconto nel secondo tempo

Gli Spurs vorrebbero fare il vuoto, ma non ci riescono, come ben racconta la faccia di Gregg Popovich, preoccupato anche dall’infortunio di Manu Ginobili sul finire di primo quarto, costretto a uscire e prendere la via degli spogliatoi. Le assenze continuano ad accumularsi, così come i canestri degli Hawks che non hanno alcuna intenzione di fare la parte della vittima sacrificale. Ilyasova e Schröder superano con facilità la doppia cifra alla voce punti, mentre Atlanta vola sul +4 al giro di boa del terzo quarto con la schiacciata di Bazemore in contropiede. Coach Popovich vorrebbe sbranare vivi i suoi, ma resta sapientemente in silenzio senza chiamare timeout. La partita così scorre via senza grosse interruzioni e senza che gli Hawks sfigurino in una sfida in cui gli Spurs appaiono molto opachi. A fine terzo quarto gli ospiti sono avanti di un punto, ma sanno di doversi sporcare le mani negli ultimi 12 minuti per provare a vincere una partita da non perdere per strada. A livello di energia però nessuno sembra riuscire a stare dietro a Schröder, che con le sue scorribande taglia in due ripetutamente la difesa dei texani. Belinelli è utile come suo solito dalla panchina e Atlanta può finalmente giocarsi alla pari gli ultimi minuti di gara: gli Spurs fanno una fatica bestiale a chiudere il gap, che tuttavia non supera mai le sei lunghezze. Alla fine è un lay-up in contropiede di Pau Gasol (stoppato regolarmente da Bazemore) a regalare il 95-95 agli ospiti a meno di quattro minuti dalla sirena. Schröder segna il jumper del +2, mentre Patty Mills sbaglia dall'altra parte, così come Gasol in avvicinamento. Il rimbalzo d'attacco più pesante invece lo prende uno dei tanti ex, Dewayne Dedmon, che aggiunge anche il libero supplementare prima di entrare nell'ultimo minuto della sfida. Aldridge dall'altra parte si va prendere il gioco da tre punti, ma Schröder con personalità va a prendersi un altro canestro in palleggio-arresto-tiro. Danny Green mette la tripla, mentre dall'altra parte il tedesco segna i due punti più belli di tutta la partita, guardando poi in maniera ironica la sua mano sinistra (quella con cui ha pennellato sul tabellone). Coach Budenholzer non è della scuola Popovich in quanto a gestione dei finali con tre punti di margine e decide di fare fallo per evitare di subire un canestro da lontano, preferendo i due liberi degli avversari che non cambiano la sostanza: vincono gli Hawks a sorpresa 102 a 99.