Gli Warriors allungano nel finale e vincono anche la gara "di ritorno" contro i Cavaliers 118-108. Kevin Durant chiude con 32 punti e 8 assist, a cui si aggiungono i 23 di Steph Curry. LeBron James parte con le marce alte, ma arriva con il fiato corto al quarto periodo
Il racconto del primo tempo
Il primo canestro del match lo firma Isaiah Thomas, un long-two con cui lanciare il messaggio “io sono qui”, subito replicato dalla tripla di Klay Thompson costruita alla perfezione in transizione. J.R. Smith, Green, poi Love: in tanti si iscrivono alla partita, mentre James vola al ferro a inchiodare un alley-oop per segnare i primi due punti della sua gara. I Cavaliers partono 8/10 al tiro e costringono coach Kerr a fermare il gioco dopo neanche cinque minuti sul 18-11. Thompson però è caldissimo e dopo il timeout segna sei punti in un amen, guidando gli Warriors all’8-0 di parziale e costringe coach Lue a fermare il gioco dopo neanche 80 secondi. La partita sale di colpi, LeBron ne mette quattro in fila volando al ferro a inchiodare una schiacciata in reverse, a cui risponde pochi istanti dopo Kevin Durant in contropiede. Il numero 23 di Cleveland arriva a dieci punti segnati in un battito di ciglia, ma con un mezzo gancio a centro area di Love i padroni di casa arrivano al massimo a +4. La Quicken Loans Arena urla “MVP, MVP”, godendosi uno spettacolo ad alto punteggio: Durant scarica tutta la sua energia in una schiacciata in faccia a James e a fine primo quarto è 37-35 Cavaliers in un testa a testa meraviglioso. Lungo l’asse Wade-Korver arrivano i primi punti della ripresa, con la panchina di casa molto atletica e pronta a rimbalzo. Il 9-0 di parziale viene interrotto soltanto da un’altra celestiale esecuzione di Thompson, che ridà coraggio anche ai suoi compagni. L’equilibrio regna anche mentre i titolari tirano il fiato in panchina, con entrambe le squadre che dopo un quarto d’ora di gioco continuano a tirare ben oltre il 50% dal campo. La classifica delle giocate spettacolari va nuovamente aggiornata dopo che Thomas, raddoppiato nei pressi del ferro, pennella una palombella perfetta che LeBron vola a prendere regalandosi i 20 punti dopo 20 minuti gioco. LeBron aggiunge anche la ciliegina stoppando Durant al tabellone, ma gli Warriors restano sempre in scia. L'esecuzione da entrambe le parti supera di gran lunga l'applicazione difensiva e lo spettacolo ad alta quota è garantito, come dimostra Wade che mette chiude in bellezza con l'alzata per Jeff Green: inchiodata e 64-57 Cleveland all'intervallo.
Il racconto del secondo tempo
A inizio ripresa arrivano le stoppate nella difesa degli Warriors e grazie a quelle si alimenta il contropiede, arrivano punti facili e anche improbabili escursioni oltre il ferro da parte di Steph Curry. Al ritorno sul parquet dopo l'ennesima pausa è festa del tiro da tre punti: il numero 30 dei campioni NBA da una parte, Kevin Love dall'altra trovano ripetutamente il fondo della retina, con l'unico risultato di mantenere l'equilibrio e permettere a Golden State, grazie a due liberi di Kevin Durant, di mettere il naso avanti dopo un'eternità. Colpo da una parte, risposta dall'altra: il valzer di canestri è tanto serrato quanto spettacolare da far diventare anche le palle perse una questione bipartizan. Sbaglia il ribaltamento da un lato LeBron e Curry dieci secondi dopo lo ripaga con la stessa moneta: le due squadre si conoscono molto bene e non lasciano davvero nulla al caso. Le tre stelle offensive degli Warriors viaggiano a braccetto oltre quota 15 punti segnati a testa, mentre a fare compagnia a LeBron in doppia cifra dall'altra parte ci sono Love e Thomas. Una palla persa banale, un tiro da tre punti molto forzato e il numero 23 dei Cavaliers sembra andare per la prima volta in difficoltà. Quella invece è solo la carica per ripartire dalla difesa, dalla stoppata da dietro su Curry e dall'ennesimo canestro più fallo. L'intensità è quella delle grandi occasioni, così come la tensione emotiva della sfida. Gli Warriors sfruttano le carenze difensive del piccolo Thomas e giocano sempre partendo da quella posizione di vantaggio: a fine terzo quarto è 93-91 Golden State. I veterani degli Warriors faticano a trovare il fondo della retina, ma i campioni NBA sono di certo la squadra tra le due che sembra avere più chance di successo e gli otto punti di margine rosicchiati al giro di boa del quarto periodo vanno in quella direzione. Quando il vantaggio raggiunge la doppia cifra, in casa Cavaliers sembra evidente che manchino le forze per provare a risalire la china negli ultimi quattro minuti di gara. Il sussulto d'orgoglio della squadra dell'Ohio non cambia la sostanza: una volta perso contatto con Golden State, non lo recuperi più. Vincono di nuovo i campioni NBA, che lanciano un messaggio forte e chiaro: per il titolo anche quest'anno i favoriti siamo ancora noi.