Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, LeBron James fa 30.000 punti, ma Cleveland perde ancora a San Antonio

NBA

La stella dei Cleveland Cavs supera quota 30.000 punti in carriera diventando il più giovane di sempre a riuscirci, ma non può nulla davanti ai San Antonio Spurs che vincono grazie a LaMarcus Aldridge e Dejounte Murray. Per i vice-campioni in carica è la decima sconfitta nelle ultime tredici partite

IL TABELLINO

Non hai Sky? Guarda lo Sport che ami subito e senza contratto su NOW TV! Clicca qui

LeBron James ha rotto un altro record, ma non è ancora riuscito ad aggiustare i Cleveland Cavaliers. Il fatto che “King James” abbia superato quota 30.000 punti in carriera — diventando il settimo nonché più giovane di sempre a riuscirci — è solo un fugace momento di felicità per una squadra che ha perso 10 delle ultime 13 partite e non sembra trovare il modo di uscirne. Neanche contro i San Antonio Spurs gli uomini di coach Tyronn Lue hanno dato l’impressione di aver svoltato, e neanche l’incontro a porte chiude dell’altro giorno — prontamente raccontato per filo e per segno sui media — sembra aver avuto l’effetto sperato su un gruppo diviso e frustrato. “Quando le cose si fanno dure dobbiamo rimanere assieme” ha provato a dire Lue. “Alcuni sono frustrati perché sbagliano tiri, altri sono frustrati perché non riescono a trovare il loro ritmo, altri ancora perché subiscono canestri in faccia, e così via. È una combinazione di molte cose”. Gli Spurs, per la verità, hanno avuto bisogno di una sola combinazione per avere ragione dei Cavs, quella formata da LaMarcus Aldridge e Dejounte Murray. Il primo ha festeggiato il suo ritorno all’All-Star Game chiudendo con 30 punti e 8 rimbalzi con 12/18 al tiro, mentre il secondo — di nuovo in quintetto dopo la promozione al posto di Tony Parker, autore di 14 punti dalla panchina — ha realizzato una doppia doppia da 19 punti e 10 rimbalzi conditi da ben 7 recuperi, mettendo la firma sulla partita con una sequenza di canestro in tap-in e stoppata su James che ha portato alla tripla del +11 di Danny Green a 4:20 dalla fine, la coltellata definitiva alle ambizioni degli ospiti. Il tutto senza poter contare su quattro membri della rotazione come Kawhi Leonard (sulla cui situazione Gregg Popovich ha gettato ulteriore acqua sul fuoco), Pau Gasol, Manu Ginobili e Rudy Gay.

Non basta un James da 28 punti: Cleveland torna sul mercato?

James ha raggiunto quota 30.000 punti alla fine del primo quarto, quando con un tiro in sospensione sopra Danny Green ha chiuso la miglior frazione dei Cavs sul 29-25, ricevendo l’abbraccio e le congratulazioni dei compagni. Da lì in poi però gli Spurs hanno risposto con un quarto da 38 punti, esponendo di nuovo tutti i limiti della difesa dei Cavs e prendendo il controllo della gara senza mai cederlo, concedendo al massimo un rientro a -3 agli ospiti. Neanche una prestazione di James da 28 punti, 9 rimbalzi, 7 assist e 10/23 al tiro (con 5 palle perse) seguito da altri quattro giocatori in doppia cifra (Thomas 14, Crowder 13, Wade 12 e Love 10+11) è servita a coach Lue per sopperire alle 18 palle perse dei suoi, così come neanche il rientro di Iman Shumpert dopo due mesi di assenza ha sortito alcun effetto (J.R. Smith continua a essere perso nei suoi pensieri, senza riuscire a segnare neanche un punto in quasi 29 minuti sul parquet). Lo scarto totale delle ultime sei gare giocate dai Cavs in diretta tv nazionale ha raggiunto quota 101 punti e il record nel mese di gennaio è di 3 vittorie e 7 sconfitte, con due successi arrivati solamente contro una delle peggiori squadre della lega come gli Orlando Magic. Voci di mercato riportano che alla corte del Re potrebbe arrivare George Hill in cambio di un pacchetto formato da Iman Shumpert e Channing Frye, ma con tutti i problemi che hanno i Cavs in questo momento viene da chiedersi se basti davvero cambiare un solo giocatore per invertire la rotta di una franchigia alla deriva al di là dei record e della grandezza del proprio leader col numero 23.