La point guard numero 2 di Washington si sottoporrà a un intervento al ginocchio sinistro che lo costringerà a saltare l’All-Star Game e buona parte della regular season
Nella corsa ai playoff a Est gli Washington Wizards perdono una pedina importantissima per i prossimi due mesi. Invischiati nel pieno del calderone della rincorsa alla post-season, i capitolini dovranno rinunciare a John Wall per almeno sei settimane, più probabilmente due mesi. Con la regular season che chiuderà i battenti a metà aprile, diventa minimo dunque il contributo che il numero 2 degli Wizards potrà garantire a Washington, al momento al sesto posto e con quattro partite e mezzo di vantaggio sui rinnovati Detroit Pistons. Wall si sottoporrà a un intervento in artroscopia al ginocchio sinistro per rimettere a posto un problema che non è mai stato definitivamente risolto. L’operazione verrà fatta in una struttura privata dell’Ohio gestita dallo stesso medico (Richard D. Parker, lo stesso che lavora per i Cleveland Cavaliers) che curò Wall nel maggio 2016 quando subì una doppia operazione alle ginocchia. “Ovviamente è una notizia terribile per noi”, commenta Tomas Satoransky che in realtà beneficerà a livello personale della sua assenza. L’infortunio risale allo scorso 7 novembre, successivo a un colpo subito nel match contro Dallas che tuttavia non lo convinse a fermarsi. Due settimane dopo il dolore era diventato insopportabile, con il gonfiore del ginocchio diventato invalidante. A quel punto, dopo il primo consulto medico, Wall decise di sottoporsi a delle iniezioni di plasma per rimettere a posto la giuntura, usando allo stesso tempo dell’antinfiammatorio per ridurre il dolore. “Una partita senti di stare molto bene, quella dopo è terribile”, raccontava soltanto pochi giorni fa il diretto interessato. Dopo nove partite rimasto a guardare, il rientro lo ha portato sì alla conquista dell’All-Star Game, ma senza permettergli di essere al meglio: nelle 21 gare post-infortunio Wall ha giocato oltre 34 minuti di media, mettendo a referto 18.6 punti, 9.3 assist e 1.5 recuperi. Il 40% al tiro è però il deterrente principale, quello che non ha permesso agli Wizards di essere la macchina perfetta vista la passata regular season.
Niente All-Star Game e playoff a rischio?
“Abbiamo trascorso un bel po’ di tempo insieme, ci sediamo sempre uno di fianco all’altro in aereo. Era chiaro il fatto che non si sentisse a suo agio, ma stava provando in tutti i modi a spingere sull’acceleratore – racconta Markieff Morris -. È un vero guerriero e sono sicuro che abbia fatto la scelta giusta: noi faremo di tutto per non far sentire la mancanza in queste settimane e non vediamo l’ora di riabbracciarlo ai playoff”. La sicurezza di Morris però potrebbe non trovare conferma. A guardare le partite che mancano infatti si scopre che gli Wizards sono quelli che dovranno affrontare il calendario più difficile da qui alla fine (almeno a livello di record delle avversarie) e i Pistons (la prima delle escluse) contano di fare un bel passo avanti con Blake Griffin in squadra. Wall inoltre non disputerà il quinto All-Star Game della sua carriera (ancora non è stato deciso il nome del suo sostituto) e sarà una complicazione non da poco da gestire per coach Brooks. Con lui Washington ha il quarto migliore Net Rating NBA (come Boston, per intenderci), senza soltanto il 23° su trenta squadre. “È una sfida che va raccolta. John è il nostro leader e non è mai facile trovare le forze per far fronte a un’assenza di quello spessore – racconta Satoransky -. Giocare contro le point guard titolari avversari sarà molto stimolante. So che i miei compagni mi daranno una mano”.