Cleveland ha deciso di rivoluzionare il proprio roster, salutando dopo soli sei mesi Dwyane Wade, scambiato con gli Heat per una seconda scelta. Trade legata anche a un'altra trattativa portata avanti con Jazz e Kings, che ha portato all'addio di Derrick Rose (destinazione Utah), Jae Crowder e Iman Shumpert (entrambi a Sacramento). In cambio arrivano in Ohio Rodney Hood e George Hill
La dichiarazione fatta trapelare da Dwyane Wade appena è stata resa nota la trattativa, non poteva essere più chiara: il suo obiettivo era quello di chiudere la carriera lì dove è iniziata. E visto che il suo arrivo a Cleveland non era coinciso con l’impatto e la crescita sperata (il sogno mai nascosto infatti era quello di puntare al titolo), in Ohio hanno deciso di mandare tutto all’aria e di cambiare le carte in tavola. E nella lunga lista dei sacrificati è finito anche l’ex capitano degli Heat, ritornato a casa neanche sei mesi dopo il suo addio alla squadra a cui ha dedicato tutta la sua carriera. Wade riabbraccia così il pubblico della Florida in uno scambio che porterà in dote a Cleveland una seconda scelta protetta. “Sono molto felice per mio fratello Dwyane, ti voglio un mondo di bene”; questa le parole di James che ha salutato quello che soltanto la scorsa estate era stato un acquisto fortemente voluto proprio dal numero 23 dei Cavs. Una trattativa affiancata però da un ulteriore scossone, visto che i vice-campioni NBA erano in parallelo impegnati in uno scambio a tre con Utah Jazz e Sacramento Kings. Un giro di giostra al termine del quale i Cavaliers hanno salutato Derrick Rose, Jae Crowder e Iman Shumpert. Il primo destinazione Utah Jazz (che hanno già fatto sapere di volerlo tagliare); il secondo e il terzo direzione Sacramento, che a Cleveland spedisce George Hill. Mal di testa? Non è finita qui: infatti i Jazz, coinvolti nello scambio, mandano Joe Johnson in California ai Kings e Rodney Hood a Cleveland. Un’equazione complessa, ma dal semplice risultato; almeno per quel che riguarda i Cavaliers: coach Lue domani in palestra troverà un roster cambiato dalla testa ai piedi, con Hood, Hill, Nance e Clarkson (arrivati attraverso la trade che ha coinvolto anche Isaiah Thomas) e con metà del gruppo totalmente cambiato. L’idea è quella di provare a rivoltare come un calzino una squadra alla canna del gas, lasciandosi però chiaramente aperta una porta legata a un futuro rebuilding nel caso in cui LeBron James decida di andare via in estate. Una scelta che con il passare delle ore appare sempre più probabile.