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NBA, solo su skysport.it il ritiro della maglia di Paul Pierce in streaming aperto a tutti

NBA

Al termine di Boston-Cleveland, i Celtics ritireranno la maglia numero 34 di Paul Pierce in una cerimonia che potrete seguire in esclusiva in streaming aperto a tutti su skysport.it. Un appuntamento imperdibile per tutti i tifosi biancoverdi e gli appassionati di basket NBA.

BOSTON CELTICS-CLEVELAND CAVALIERS IN DIRETTA STREAMING

Ci sono giorni sul calendario che vanno cerchiati con un circoletto rosso, e oggi è uno di quelli. La sfida tra Boston Celtics e Cleveland Cavaliers sarebbe imperdibile già di suo, a maggior ragione con gli attesi debutti dei quattro nuovi acquisti dei Cavs, ma ad aggiungere ulteriore interesse alla gara di stasera alle 21:30 – in diretta streaming eccezionalmente aperto a tutti su skysport.it – c’è un momento speciale per tutta la franchigia biancoverde. Al termine della sfida con i Cavs, infatti, i Celtics ritireranno la maglia numero 34 appartenuta per 14 lunghi anni a Paul Pierce, e tutti i tifosi italiani di Boston potranno godersi la cerimonia in esclusiva sul sito di Sky Sport semplicemente rimanendo collegati alla diretta della gara. Alla cerimonia prenderanno la parola il General Manager dei Boston Celtics Danny Ainge, un membro della proprietà dei biancoverdi, un ospite a sorpresa (Kevin Garnett? Doc Rivers?) e infine proprio lui, “The Captain and The Truth”. Che è già arrivato in città da qualche giorno e ieri ha parlato di cosa significhi per lui entrare a far parte per sempre delle leggende della franchigia. “Ogni volta che entravo al campo d’allenamento o arrivato all’arena vedevo quei numeri. Per me è stata un’enorme ispirazione” ha detto Pierce ieri. “Quei numeri e quei gonfaloni lassù in altro ti fanno dire ‘Un giorno anche io voglio essere lassù’. Volevo rimanere in questa franchigia abbastanza a lungo da potermelo meritare, perché quando alzi lo sguardo e vedi quello che loro sono riusciti a fare, accendono in te un desiderio bruciante di seguire il loro esempio. Ogni singolo giorno. È come la pressione atmosferica, o come la pioggia che cade su di te. Arrivi qui e dici: ‘Come posso essere alla loro altezza? Come posso paragonarmi a McHale, Bird, Parish?’. Essere menzionato assieme a loro è un onore gigantesco”.

Robert Parish: “Pierce è il miglior giocatore offensivo nella storia dei Celtics”

C’è una di quelle leggende che ieri ha detto una cosa interessante su Pierce – una dichiarazione destinata a fare rumore, specialmente in un giorno come questo. Robert Parish ha definito Paul Pierce “il miglior giocatore offensivo della storia dei Celtics”, anche davanti a John Havlicek (colui che ha segnato più di tutti nella storia dei biancoverdi con 24.021 punti) e soprattutto a Larry Bird (terzo in classifica alle spalle di Pierce con 21.791 punti in carriera). “Paul era più creativo, e per questo secondo me è stato un realizzatore migliore rispetto a Larry e John Havlicek” si è giustificato Parish, incoronandolo come il migliore attaccante di tutti i tempi a vestire il biancoverde. Un altro giocatore amatissimo dai tifosi come Brian Scalabrine, invece, ha sottolineato come Pierce sia “uno dei più sottovalutati della storia del gioco. Al di fuori di Boston non si è meritato il credito che meritava. Basta guardare il titolo di MVP delle Finals: quando si giocavano le partite più importanti, lui si faceva sempre trovare presente”. Pierce dal canto suo ha fatto sapere di non aver ancora preparato un discorso vero e proprio, e che è praticamente scontato che le emozioni prenderanno il sopravvento quando il banner con il suo numero e il suo nome prenderà il posto che si merita sul soffitto del TD Garden.

Pierce: “Ho sacrificato tutto per essere ricordato come un vincente”

Lacrime che tutti ricordano nel momento più bello della sua carriera: la vittoria del titolo del 2008: “Quel titolo è importantissimo per tutti i sacrifici che ho fatto per questo gioco” ha spiegato Pierce. “Ogni estate tornavo a casa e non trovavo più persone che nel frattempo erano morte. Mi sono perso un sacco di compleanni nella mia carriera. Mi sono perso i primi passi dei miei figli, le loro prime parole. Tutto per l’impegno che ho messo in questo sport: ci ho messo tutto me stesso per essere un vincente. Per quel motivo ho pianto così tanto: per tutti i sacrifici che ho fatto per essere uno dei migliori nel gioco della pallacanestro. È stata veramente dura. Solo quando ti guardi indietro realizzi tutti quello che hai fatto solo per poter essere un vincente, per vedere un banner innalzato al soffitto e per poterti chiamare campione. Non so se ne sia valsa la pena, ma di sicuro ho la sensazione che lo sia stato”. Di sicuro è quello che pensano tutti i tifosi dei Celtics, che stasera potranno celebrarlo in un momento indimenticabile.