Marco Belinelli osserva dalla panchina la decima vittoria consecutiva in casa dei suoi nuovi compagni, impazziti di gioia per la tripla doppia di T.J. McConnell. Tutto facile per i Clippers di un Danilo Gallinari da 16 punti sul campo dei Nets.
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Philadelphia 76ers-New York Knicks 108-92
IL TABELLINO
Dopo la firma arrivata nella serata di ieri Marco Belinelli è ufficialmente un giocatore dei Philadelphia 76ers, ma bisognerà attendere ancora un paio di giorni prima di vederlo debuttare con la nuova maglia. Per ora possiamo accontentarci di vedere la sua numero 18 (ritorno alle origini, fu il suo primo numero ai Golden State Warriors) dai suoi account social e di vederlo ridere in campo e in panchina nel riscaldamento, lasciando poi spazio ad Allen Iverson che suonando la Liberty Bell cerimoniale ha propiziato la decima vittoria consecutiva in casa dei Sixers. Contro i New York Knicks non sono tanto Joel Embiid (17 punti) e Ben Simmons (13) a rubare la scena, quanto le prestazioni di Dario Saric e soprattutto di T.J. McConnell. Il croato ha scollinato per l’ennesima volta quota 20 chiudendo come miglior marcatore con 24, il secondo addirittura è diventato il primo giocatore nella storia di Philadelphia a realizzare una tripla doppia (10 punti, 10 rimbalzi e 11 assist) uscendo dalla panchina, facendo impazzire i suoi compagni fuori dal campo. “Non puoi non rispettare uno che gioca in maniera così intensa” ha commentato coach Brett Brown. “La sua è una magnifica lezione per tanti giocatori di pallacanestro su dove possano portarti la determinazione, la perseveranza e la durezza mentale”.
Ad accompagnare il futuro compagno di backcourt di Belinelli ci sono stati anche i 18 punti di J.J. Redick e i 13 di Robert Covington per completare un quintetto tutto in doppia cifra, prendendo il controllo della partita nel finale di terzo quarto dopo non essere mai stati comunque in svantaggio per tutta la gara. Per i Sixers si tratta della quarta vittoria consecutiva, una striscia che ha permesso loro di lasciarsi alle spalle Detroit a tre partite di distanza. Per i Knicks invece si tratta della settima sconfitta in fila, la terza da quando Kristaps Porzingis ha chiuso la sua stagione per la rottura del legamento crociato. Il migliore è stato Michael Beasley con 22 punti seguito dai 18 di Courtney Lee (partito per la prima volta dalla panchina per far fronte a Simmons con Lance Thomas) e dai 17+13 di Enes Kanter, mentre Tim Hardaway Jr. ha sbagliato tutte le 8 triple tentate chiudendo con 4/16 dal campo, confermando il suo 30.4% dall’arco su base stagionale. “A volte non bisogna solo pensare a segnare: si può anche penetrare e scaricare a qualcun altro” il commento di coach Hornacek, che ha vinto solo 7 delle 31 partite disputate in trasferta quest’anno.
Brooklyn Nets-L.A. Clippers 101-114
Tutto facile anche per gli L.A. Clippers, che hanno controllato la sfida sul campo dei Brooklyn Nets toccando il +15 già nel primo tempo segnando 19 dei primi 26 tiri e volando sul +23 nel secondo, mandando anche sette giocatori in doppia cifra. Il migliore di questi è stato Lou Williams con 20, mentre Danilo Gallinari si è fermato a 16 con un buonissimo 6/9 al tiro a cui ha aggiunto anche 5 rimbalzi, 2 stoppate e 2 palle perse. Insieme a loro ci sono stati anche 17 punti per Austin Rivers, 15 dalla panchina per un perfetto Montrezl Harrell (6/6 dal campo), 16 con 17 rimbalzi per DeAndre Jordan, 11 per Avery Bradley e 10 per Tobias Harris, ancora un po’ indietro nell’assimilazione dei nuovi schemi, come confermato anche da coach Doc Rivers. Il quale, prima della cerimonia del ritiro della maglia di Paul Pierce, aveva scherzato dicendo che si sarebbe goduto la gara come un tifoso normale, “bevendo birra, insultando gli arbitri e anche fischiando LeBron”, ma in realtà era in ricognizione per la sua squadra. “Mercoledì giochiamo a Boston, perciò ho cercato di capirne di più guardandoli da vicino. È stato molto interessante, ne ho ricavato molte informazioni: dovrei farlo più spesso”. Chi invece è di tutt’altro umore sono i Nets, giunti alla sesta sconfitta consecutiva nonostante i 16 punti a testa di D’Angelo Russell e Joe Harris. “Non abbiamo mai trovato una soluzione per fermarli” le parole di coach Kenny Atkinson. “Ci hanno attaccato in penetrazione e, anche se sapevamo che avremmo dovuto tenerli lontani dall’area, non ci siamo mai riusciti. Questa è stata la storia di tutta la partita: non siamo riusciti a fermarli”.