La prossima sessione di mercato potrebbe cambiare radicalmente il volto della lega: sono tanti i free agent a disposizione, i giocatori insoddisfatti e quelli a caccia del contratto più importante della loro carriera. Alcuni di loro però, a prescindere dalla squadra per la quale giocheranno, sanno già che incasseranno un bel po’ di quattrini: ecco i loro nomi
La prossima sessione di mercato potrebbe cambiare radicalmente il volto della lega: sono tanti i free agent a disposizione, i giocatori insoddisfatti e quelli a caccia del contratto più importante della loro carriera. Alcuni di loro però, a prescindere dalla squadra per la quale giocheranno, sanno già che incasseranno un bel po’ di quattrini: ecco i loro nomi
KEVIN DURANT | Per due estati di fila KD è andato incontro alle esigenze salariali degli Warriors. Adesso però sembra essere arrivato il momento di battere cassa. E Golden State dovrà fare di tutto per accontentare le sue richieste, costi quel che costi
LEBRON JAMES | Tutti se lo domandano ormai da settimane, ma nessuno (neanche il diretto interessato) conosce la risposta: dove sarà LeBron James il prossimo 1 luglio? Lakers, resta ai Cavaliers, Philadelphia? Non proviamo neanche ad azzardare una risposta, altrimenti la figuraccia è dietro l’angolo
PAUL GEORGE | Promesso sposo dei Lakers, con il passare dei mesi ha più volte sottolineato quanto piacevole e stimolante sia la sua convivenza con Russell Westbrook. Una motivazione sufficiente per restare ai Thunder anche dopo l’estate? O magari per fare le valigie insieme al numero 0 direzione Los Angeles?
DEMARCUS COUSINS | La rottura del tendine d’Achille è arrivata nel momento meno opportuno, frenando drasticamente le ambizioni playoff dei Pelicans e allo stesso tempo rendendo più incerto il futuro di un giocatore destinato a incassare il massimo salariale durante la prossima free agency. Il problema sarà capire quali saranno le intenzioni di New Orleans (che vuole accontentare a tutti i costi Anthony Davis) e che dovrà quindi sborsare un bel po’ di quattrini per trattenerlo. Le offerte anche per lui, nonostante l’infortunio, non mancheranno
NIKOLA JOKIC | In molti si faranno avanti per il lungo serbo, ma i Nuggets non sembrano avere neanche un motivo valido per rinunciare a un giocatore del genere. Il risultato? Le tasche di Jokic si riempiranno di un bel po’ di verdoni, in arrivo molto probabilmente dal Colorado. Perché rompere l’idillio?
DEANDRE JORDAN | Il centro dei Clippers è rimasto solo a Los Angeles dopo che i vari Redick, Paul e Griffin erano corsi da lui per convincerlo a restare nell’estate 2015 e rinunciare all’offerta dei Mavericks. Adesso invece, unico a bordo nonostante le numerose trattative che lo avevano avvicinato a diverse squadre, ha la possibilità di esercitare l’opzione da 24 milioni di dollari e restare un altro anno. Anche se il progetto tecnico non sembra essere competitivo, almeno nel breve periodo. Jordan potrebbe così diventare un pezzo pregiato in mano a Jerry West per puntare a scelte e giovani prospetti
CHRIS PAUL | A Houston le cose stanno andando per il meglio, la convivenza in quintetto di Harden e il nuovo arrivato Paul è stata un vero e proprio successo. Vincere però a questo punto diventa un’occasione da non lasciarsi scappare: CP3 è ormai quasi 33enne e investire su di lui potrebbe essere un rischio non da poco, soprattutto al massimo contrattuale. Soldi che Paul non avrebbe difficoltà a trovare da qualche altra parte, ma che potrebbe essere molto più facile spendere per i Rockets indossando un anello al dito
CLINT CAPELA | In Texas infatti di contratti in scadenza ce n’è più di uno. E quello del lungo svizzero quest’anno è davvero comodo: 2.3 milioni di dollari per un giocatore di primissima fascia, il migliore lungo in quanto a blocchi e gioco nei pressi del ferro di tutta la lega. Un giocatore dal rendimento enorme, grazie (soprattutto) al sistema di gioco disegnato attorno a lui. Capela ha bisogno dei Rockets dunque, ma anche Houston in fase di contrattazione non potrà far finta di dover a tutti i costi trattenere un prospetto del genere. Tilman Fertitta, presidente da meno di un anno, sarà costretto a mettere mano al portafogli per mantenere intatto questo gruppo
AARON GORDON | Di tutti i giocatori citati, quello dei Magic vive certamente la situazione più complicata. Non tanto e non solo a livello contrattuale, ma soprattutto come futuribilità e rendimento. La domanda è: Orlando è disposta a credere ancora in Gordon e renderlo giocatore da 100 milioni di dollari per i prossimi quattro anni? E soprattutto: qualora la squadra della Florida non raggiunga quelle cifre, quale altra franchigia sarebbe disposta a spenderne così tanti?