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NBA, Butler e Crowder litigano su Twitter: "Stai lontano dal mio coach", "Sai dove abito"

NBA

Le due espulsioni di Towns e Teague nel corso di Utah-Minnesota hanno acceso gli animi anche fuori dal campo: Jimmy Butler ha ripreso in mano Twitter per condividere la sua frustrazione e difendere la sua squadra, Jae Crowder e Rudy Gobert gli hanno risposto per le rime.

Quella tra Utah Jazz e Minnesota Timberwolves non è stata per nulla una partita come tutte le altre, complice la serratissima corsa ai playoff a Ovest che mette in palio vittorie importanti ogni singola sera. Una situazione che inevitabilmente ha creato grande nervosismo specialmente all’interno dei T’Wolves, passati dal terzo al sesto posto solamente con una sconfitta. Karl-Anthony Towns e Jeff Teague, in particolare, hanno perso la testa nel corso della gara di Salt Lake City, venendo espulsi rispettivamente nel primo tempo per proteste e per un flagrant di tipo 2 ai danni di Ricky Rubio nel finale. Il secondo episodio, in particolare, ha fatto accendere un parapiglia tra le due squadre in cui Jae Crowder è finito vicino a Tom Thibodeau, che ha iniziato a gridargli in faccia di tutto. Ma c’è un’altra persona coinvolta ma non presente che si è fatta sentire: Jimmy Butler. La stella dei T’Wolves, assente dopo l’operazione al menisco che lo terrà fuori fino ad aprile, ha perfino ripreso in mano il suo account Twitter per condividere la sua frustrazione in tempo reale. “Non uso Twitter da anni [dal 31 dicembre 2016 per la precisione, ndr]. Ma mi piace vedere queste cose da Jeff [Teague]. Rubio si è rialzato in fretta per nessun motivo” ha scritto inizialmente, per poi aggiungere “Jae [Crowder] stai lontano dal mio coach. Non vuoi prenderle anche tu” [“you don’t want no smoke either” le parole in inglese]. La risposta dell’ala dei Jazz non si è fatta attendere, perché una volta rientrato in spogliatoio ha preso immediatamente lo smartphone in mano scrivendo in maiuscolo: “IO NON LITIGO SU TWITTER QUELLO LO LASCIO A TE… MA HAI IL MIO NUMERO DI TELEFONO E SAI IL MIO INDIRIZZO DI CASA…!! IL RESTO È STORIA” aggiungendoci due faccine sorridenti viola con le corna.

La non-risposta di Butler e la trollata di Gobert

Butler non ha risposto al numero 99 dei Jazz, ma a testimoniare la sua frustrazione c’è una risposta a un tweet di un tifoso-troll che gli aveva scritto “Ricky Rubio è più Minnesota di quanto tu, Thibs o quel babbeo di Teague possiate mai essere”. La stella dei T’Wolves – punta sul vivo visto che Rubio ha lasciato uno splendido ricordo a Minneapolis – ha preso le difese dei suoi scrivendogli “ma non è un allenatore o un giocatore migliore di nessuno di quelli che hai nominato…”. Rudy Gobert, sempre attivissimo sui social e in prima fila quando c’è da litigare, ha strappato una pagina dal manuale del perfetto trollatore di Joel Embiid mettendo una location ad hoc per il suo ultimo post su Instagram: “No smoke”, non c’è fumo. Un chiaro riferimento alle parole usate da Butler nel suo tweet contro Crowder. Per la fortuna e il divertimento di tutti le due squadre hanno ancora un appuntamento in questa stagione, il prossimo 1 aprile in casa di Minnesota: chissà che Butler, Crowder e Gobert non possano risolvere le loro divergenze finalmente sul campo.