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NBA, LeBron James: “Non ho mai giocato a un livello così alto in tutta la mia carriera"

NBA

Dopo lo straordinario finale di Denver (13 dei 15 punti finali per i suoi Cavs), il n°23 di Cleveland ammette quella che per molti è ormai un'evidenza: alla 15^ stagione della sua carriera, stiamo vedendo la miglior versione di sempre di LeBron James 

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Ha vinto quattro volte il titolo di MVP della lega, tre anelli, è stato il capocannoniere NBA (nel 2008) e da almeno un decennio è considerato il giocatore da battere, quello contro cui misurare il proprio livello. Eppure, a sentire qualcuno, LeBron James non ha mai giocato così bene in carriera. L’opinione è più che qualificata, perché a dirlo è il n°23 dei Cavs in persona: “In questa 15^ stagione – se si considera la forza mentale, il dominio fisico, il modo in cui approccio ogni gara – sto probabilmente giocando a un livello mai toccato prima. E il merito è del Signore che mi ha dato l’abilità di fare quello che faccio: mi considero fortunato, non voglio mai dare per scontato il mio talento”. Le parole di “King” James arrivano dopo la vittoria dei suoi Cavs sul parquet di Denver e negli occhi ci sono quegli ultimi minuti del quarto quarto che hanno fatto dire anche a Kevin Love, via Twitter: “Man, @KingJames ha giocato a un livello completamente diverso stasera!!!! Sheesh”. Il n°23 con la maglia “The Land” ha completamente dominato i momenti decisivi della sfida contro Denver, segnando gli ultimi 9 punti dei suoi e 13 degli ultimi 15, con una serie di tiri – da tre punti o completamente fuori equilibrio – da autentico fenomeno. “Era il momento di chiudere la gara per cui ho cercato di fare quelle giocate necessarie per portarci alla vittoria. Mi sono sentito in ritmo, le gambe rispondevano bene, ho fiducia nella meccanica del mio tiro perché so quanto ci ho lavorato”, le parole del leader dei Cavs. Una fiducia che – da quando il gm di Cleveland Koby Altman ha rivoluzionato il roster della squadra – si è tradotta in cifre da autentico capogiro: nelle 10 gare disputate dai Cavs, James sta viaggiando a una media di 30 punti, 9.8 assist e 9.7 rimbalzi e lui, a 33 anni, è al momento quarto nella lega per punti, secondo per assist, 17° nei rimbalzi e 21° per recuperi, senza aver saltato neppure una partita. 

Altri billboard per LeBron, questa volta a Los Angeles

Con i Toronto Raptors ormai scappati e fortemente favoriti per assicurarsi la testa di serie n°1 a Est, LeBron James guarda alle chance dei suoi Cavs nei playoff con una prospettiva tutta sua, che sembra non preoccuparsi troppo del seed di partenza della sua squadra: “Che siamo una n°6, una 3, piuttosto che una n°2 o una 8, mi importa davvero poco: se posso entrare in questo palazzo per giocarmi una gara-1, penso di poter essere un avversario duro per tutti”. Un avversario che, proprio perché spesso imbattibile negli ultimi anni, in tanti dalla prossima stagione vorrebbero chiamare compagno. Dopo che la recente sfida dei Cavs contro Philadelphia – una possibile destinazione futura del n°23, visto il nucleo giovane e già parecchio interessante dei Sixers, con la trovata dei cartelloni pubblicitari stile “Tre manifesti a Ebbing, Missouri” – le due prossime trasferte per LeBron e compagni li vedranno protagonisti sul parquet dello Staples Center, prima contro i Clippers e quindi contro i Lakers, due squadre che non hanno mancato di far sapere il loro interesse verso il n°23 di Cleveland per la prossima stagione. E così anche a Los Angeles – come già successo a Cleveland, non lontano dalla Quicken Loans Arena per mano di un’azienda di Philadelphia – ecco comparire per strada degli enormi cartelloni pubblicitari inneggianti a un possibile futuro in gialloviola di “King” James. A replicare l’idea venuta ai tifosi dei 76ers stavolta ci ha pensato un avvocato con la passione per i Lakers, Jacob Emrani, che ha affittato gli spazi su quattro cartelloni – uno a Westwood, dove ha sede l’università di UCLA, e tre sulla 710, una delle arterie stradali di massimo traffico – utilizzandoli per spedire vari messaggi all’indirizzo della superstar dei Cavs: “Cleveland & Philly, non potete competere con L.A.”, “Lasciate stare The Process, noi alziamo banner!”, il tutto accompagnato da un unico hashtag (#LABron) e da immagini di una canotta viola col n°23 con tanto di corona dorata. “Pazzesco – il commento di un compagno di LeBron che Los Angeles la conosce bene, Jordan Clarkson, proveniente proprio dai Lakers – mi chiedo chi sarà il prossimo? Ne parlano tutti, anche all’interno degli spogliatoi NBA”. Perché far discutere, sempre e comunque, è nel destino di LeBron James. Ancora di più se, alla 15^ stagione della sua carriera, gioca il miglior basket mai espresso.