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NBA, le condizioni di salute di Tyronn Lue preoccupano i Cleveland Cavs

NBA

Per la terza volta in stagione un improvviso malessere ha impedito a coach Lue di finire una partita al suo posto in panchina, facendo scattare un allarme all'interno dei Cleveland Cavs. Una situazione non nuova, ma che sta avendo un peso sulla squadra: "Siamo preoccupati per lui, la salute è più importante della pallacanestro" il commento di LeBron James.

In questo periodo della stagione diverse squadre stanno facendo i conti con gli infortuni, dai Golden State Warriors alle prese con le assenze di Steph Curry, Klay Thompson e Kevin Durant ai Boston Celtics con cinque giocatori di rotazione fuori dai giochi. In pochi però sono in condizioni disastrate come i Cleveland Cavaliers, che per la partita di stanotte a Chicago avevano solamente nove giocatori a disposizione, mettendo in quintetto gente normalmente fuori dalla rotazione come Ante Zizic e José Calderon e schierando anche London Perrantes e John Holland dalla panchina. A preoccupare i vice-campioni NBA però non sono tanto i problemi fisici del roster, quanto quelli di salute di coach Tyronn Lue: anche stanotte l’allenatore non è riuscito a rientrare in campo dopo l’intervallo, rimanendo negli spogliatoi a seguito di un malore sul quale vige il massimo riserbo. È la terza volta in questa stagione che le sue precarie condizioni di salute gli hanno impedito di finire una partita al suo solito posto, lasciando la squadra in mano all’assistente allenatore Larry Drew. “Non so cosa sia” ha provato a dichiarare l’ex coach di Milwaukee dopo la gara. “So solo che prima di rientrare in campo per il secondo tempo non si è sentito bene. E per questo siamo andati avanti noi”. Una cosa simile era già successa lo scorso 6 febbraio contro gli Orlando Magic, mentre il 21 dicembre contro i Chicago Bulls non aveva preso posto in panchina dopo essere arrivato alla Quicken Loans Arena e aver svolto tutti suoi incontri con i media prima della gara. Nel corso della stagione aveva anche dovuto saltare uno dei rari allenamenti dei Cavs per una visita medica, e dopo la gara si è immediatamente allontanato dall’arena per salire sul bus di squadra e tornare in aeroporto, chiudendo così la trasferta da 6 partite in 13 giorni che Cleveland ha chiuso con un record di 3-3. E dire che la serata era pure cominciata con grandi sorrisi insieme al suo ex compagno di squadra Dennis Rodman, con cui ha condiviso lo spogliatoio dei Los Angeles Lakers nel suo anno da rookie, il 1998-99.

James: “Siamo preoccupati, ogni volta che non torna in panchina scatta l’allarme”

Tyronn Lue ha lasciato la panchina in mano a Drew, ma è ovvio che a tutto il resto ha pensato LeBron James, protagonista in campo di una prestazione spettacolare con 33 punti, 12 rimbalzi e 12 assist per la tripla doppia numero 15 in stagione (mai così bene) e la 70^ della sua carriera. Con la sua grandezza il Re ha nascosto molte delle mancanze dei Cavs di questa stagione, sul quale comunque le condizioni di Lue hanno avuto un peso: “Lui è il capitano della nave, perciò assolutamente ha pesato. Siamo preoccupati per la sua salute, ovviamente: è molto più importante di questo gioco. Sappiamo che sta facendo tutto ciò che è necessario per rimanere in salute. Ora probabilmente prenderà ancora più misure per rimettersi in sesto. Con tutto quello che è successo quest’anno, quello che è successo è solo un momento in più”. Anche se la malattia di Lue non è di dominio pubblico, tutti all’interno della squadra sanno cosa sta affrontando: “La situazione non ci sorprende perché è da parecchio che ci sta facendo i conti” ha continuato James. “Ma ogni volta che non ritorna in panchina, ovviamente scatta un allarme. Come ho detto, la cosa più importante è la sua salute. So che lui non vuole parlarne, perciò non continuerò neanche io: le cose stanno così, non ho molto da aggiungere”. Coach Drew invece ha preferito non sbilanciarsi, dicendo di non sapere se la salute del 40enne Lue ha avuto un impatto sulla squadra, ma sottolineando quanto sia dura la vita di un capo allenatore: “Bisogna saper rivestire molti ruoli, e si hanno grandi responsabilità: a volte queste cose emergono tutte assieme ed è inevitabile che ci sia bisogno di affontarle, ma come staff sappiamo che, se non si sente in grado di andare in panchina, dobbiamo fare un passo avanti. Ed è quello che abbiamo fatto”.

Tutti gli assenti dei Cavs

Nell’ipotetica infermeria dei Cavs, Lue farebbe fatica a trovare un letto dove riposare: sono ben cinque i giocatori di rotazione infortunati, a cui nella trasferta di Chicago si è aggiunto anche Kyle Korver, che è dovuto tornare dalla famiglia per un’emergenza di salute di un suo parente. E se per Kevin Love mancano solo pochi giorni al suo rientro (atteso per la settimana prossima), le partite di assenza dei vari Tristan Thompson (distorsione alla caviglia destra), Cedi Osman (flessore sinistro), Larry Nance Jr. (bicipite femorale) e Rodney Hood (schiena) si stanno accumulando sempre di più, rendendo difficile non solo vincere le partite, ma anche trovare la chimica giusta in vista dei playoff. “King James” direbbe che è solo un’altra tegola di una stagione incredibilmente accidentata, ma con meno di un mese prima dell’inizio dei playoff, il tempo sta per scadere.