Il numero 3 degli Heat ci regala le giocate più spettacolari della serata, fermando per ben due volte l'avversario-amico fraterno dei Cavaliers grazie a un paio di stoppate delle sue
“Abbiamo fatto un lavoro enorme: una delle migliori prestazioni a livello difensivo da quando sono tornato qui”, racconta Dwyane Wade a microfoni dei giornalisti a fine partita, senza star lì a sottolineare che quattro delle nove stoppate raccolte da Miami portano la sua firma. Non c’è bisogno di raccontarlo, almeno un paio le ricordano tutti. Non solo per la spettacolarità della giocata, ma perché a subirle è stato il suo amico fraterno LeBron James. A fine gara restano uno abbracciato all’altro, come se nulla fosse. Giustamente, come sottolinea il numero 23 dei Cavaliers, loro parlano d’altro: “È una delle caratteristiche della nostra amicizia: non passiamo di certo il tempo a vantarci delle giocate che abbiamo fatto l’uno contro l’altro. Parliamo spesso di quello che ci riesce sul parquet contro qualsiasi avversario, eccetto noi due”. Beh, questa volta allora è andata davvero bene a James, visto che per una volta – nonostante l’età – non ci sarebbe stata partita. Nel secondo e nel quarto periodo infatti Wade riesce per ben due volte a sorprendere LeBron da dietro (una delle specialità della casa), schiaffeggiando con violenza il pallone e lasciando il Re a mani vuote. L’American Airlines Arena impazzisce di gioia, contenta che il capitano ritornato a casa abbia ancora la forza per vincere una battaglia contro l’MVP che ha portato al vertice gli Heat, prima di abbandonarli senza rimpianti. Una ferita che non verrà di certo rimarginata da una stoppata, neanche da due. Ma che strappa un sorriso ai tifosi di Miami, che si godono la 14esima vittoria casalinga consecutiva contro Cleveland. La gioia di vincere contro la squadra dell'Ohio ha sempre un sapore particolare. Qualche conto in sospeso in fondo è comunque rimasto.
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