"Sono felice soprattutto per la mia famiglia e per tutti i ragazzi che hanno bisogno di qualcuno a cui ispirarsi", ha detto la superstar di Cleveland. Il cui ultimo traguardo nasconde mille risvolti statistici che danno l'idea della grandezza dell'impresa
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C’era anche Justin Timberlake – stasera impegnato in concerto alla Quicken Loans Arena – in piedi insieme agli altri 20.561 tifosi adoranti per rendere omaggio all’ultimo incredibile traguardo della carriera di LeBron James. Con una schiacciata a metà del primo quarto, il “Re” si assicura i punti 10 e 11 della sua gara contro New Orleans (saranno 27 alla fine, con anche 11 assist e 9 rimbalzi) centrando l’obiettivo della doppia cifra per la 867^ volta consecutiva in carriera, superando così Michael Jordan fermo a quota 866. Un momento a suo modo storico che il n°23 dei Cavs ha voluto commentare così: “Questo pallone finirà nella mia stanza dei trofei di casa insieme a parecchi altri oggetti” (come ad esempio i 4 trofei di MVP vinti), un attenzione particolare che ha spinto James a fare espressa richiesta del pallone agli arbitri alla prima pausa utile della gara per consegnarlo nelle mani del suo personal manager Rob Brown, che lo ha portato immediatamente in spogliatoio. Dopo la gara LeBron avrebbe poi voluto riaverlo tra le mani per un momento, ma il director of operations dei Cavs, Mark Cashman, lo aveva già preso in consegna e messo da parte, per consegnarglielo poi in un secondo momento. “È un bel momento, sicuramente speciale, non solo per me ma anche per la mia famiglia e per tutti quei ragazzini che magari guardano a me come a una fonte di ispirazione – ha dichiarato James – perché così possono capire di poter raggiungere anche loro gli obiettivi che vogliono raggiungere. Vedere un ragazzo cresciuto a soli 30 minuti da qui con poche possibilità di farcela raggiungere un traguardo del genere può dare speranza a tutta una generazione di ragazzini più giovani, che di un po’ di speranza ne ha disperatamente bisogno”. Anche se il giocatore in attività ad avere la striscia di doppie cifre consecutive più lunghe è distaccatissimo dalla supestar di Cleveland (James Harden è al secondo posto, a quota 258), LeBron non considera il record appena stabilito come imbattibile: “Per definizione ogni primato è fatto per essere battuto: sono convinto che tantissime persone non avrebbero mai creduto possibile che qualcuno superasse il record di Mike per cui chi sono io per dire che qualcuno un giorno batterò il mio…”.
Tutti i numeri di un record incredibile
Stabilito un primato, LeBron James ci ha messo soltanto pochi minuti per centrarne un altro: scollinando a quota 20 punti, la star di Cleveland ha raggiunto al terzo posto all-time Kobe Bryant per numero di ventelli in carriera (941) ma neppure il tempo di festeggiare e all’orizzonte c’è un altro traguardo ancora da raggiungere. Con il prossimo trentello, James raggiunge Kareem Abdul-Jabbar al quinto posto assoluto a quota 429 partite con almeno 30 punti. Prima di concentrarsi sugli obiettivi futuri, però, è giusto per un attimo considerare la grandezza del traguardo raggiunto e più di un numero unito a qualche curiosità aiutano a contestualizzare l’ultima impresa del n°23 dei Cavs. L’enormità della sua striscia di doppie cifre consecutive (867) sono pareggiate soltanto dalla somma delle strisce di una serie di All-Star quasi infinita (le 84 gare di LaMarcus Aldridge più le 82 di Giannis Antetokounmpo, le 75 di Steph Curry, le 60 di Goran Dragic, le 58 di Kyrie Irving, le 57 di Chris Paul, le 56 di Klay Thompson, le 55 di John Wall e Paul George, le 52 di Anthony Davis, le 48 di Kemba Walker, le 44 di Jimmy Butler, le 34 di Kristaps Porzingis e le 33 di Al Horford – combinate!). Da quel 5 gennaio 2007 – l’ultima volta che LeBron James ha mancato la doppia cifra, chiudendo con 3/13 al tiro e 8 punti contro Milwaukee (11 anni, 2 mesi e 25 giorni fa!) – il fuoriclasse nato a Akron ha collezionato 44 gare con almeno 40 punti e nella sua carriera sono più le escursioni a quota 50 o più (11) che quelle in singola cifra (8), un risultato che possono vantare solo Michael Jordan e Wilt Chamberlain. È di LeBron James anche la percentuale più alta di gare a 10 o più punti in carriera, il 99.3% delle partite disputate, davanti al 98.8 di Kevin Durant e a Michael Jordan, sul gradino più basso di questo podio. Ancora più impressionante pensare come – se non si fosse fermato a 8 punti in quella gara del 2007 contro i Bucks (il 90% dei giocatori oggi attivi nella lega non erano neppure nella NBA al tempo) – oggi la striscia consecutiva di doppie cifre di James conterebbe 1.029 partite, perché prima della sfida contro Milwaukee erano già 161 le gare consecutive da lui terminate con almeno 10 punti (una striscia che già di suo è più lunga di tutte quelle dei giocatori oggi in attività tranne cinque di loro).