Dopo sedici partite di assenza, la stella dei T'Wolves ha concluso il primo allenamento cinque-contro-cinque e pare sempre più vicino al rientro, forse già giovedì notte nella fondamentale sfida contro Denver. Un rientro decisivo per conquistare la prima partecipazione ai playoff dopo 14 anni
Il momento tanto atteso sta finalmente per arrivare: dopo quasi un mese e mezzo di assenza, Jimmy Butler sembra vicino al rientro con i suoi Minnesota Timberwolves. Dopo l’infortunio al menisco dello scorso 23 febbraio contro Houston, la stella dei T’Wolves ha lavorato per tornare in campo prima della fine della regular season e ha concluso il primo allenamento cinque contro cinque senza accusare problemi, facendo ben sperare tutta la franchigia che ha accusato la sua assenza. Perché se il record di 8-8 senza di lui apparentemente non ha fatto danni, è il mood attorno alla squadra ad essere drasticamente cambiato: le recenti sconfitte contro Philadelphia, Memphis e Utah hanno mostrato crepe che assomigliano sempre più a voragini tanto a livello mentale quanto a livello difensivo, il vero tallone d’Achille della squadra di Tom Thibodeau. Nelle 16 gare disputate senza Butler i T’Wolves hanno avuto un rating difensivo di 111 punti concessi su 100 possessi, il quint’ultimo della lega seguito solo da squadre in picchiata (New York, Phoenix e Brooklyn) oppure strutturalmente incapaci di difendere (Denver). Neanche l’attacco però è riuscito a tenere in piedi la squadra, perché con 108.8 punti su 100 possessi si sono posizionati solamente al 12° posto nella lega, per un Net Rating di -2.2 che racconta il periodo difficile dei T’Wolves più del record complessivo, arrivato grazie a vittorie contro squadre modeste o con assenze pesanti (Chicago, Sacramento, Golden State senza Curry, Washington senza Wall, Clippers, New York, Atlanta e Dallas). Un ambiente che ha bisogno di una sferzata da parte del suo leader, anche perché il vantaggio nei confronti di New Orleans (mezza partita), Denver (una partita e mezza) e L.A. Clippers (due partite e mezza) non è poi così rassicurante. Forse non è un caso allora che durante la partita contro Utah Butler abbia indossato una maglia retrò di Kevin Garnett, l’ultimo in grado di portare i T’Wolves ai playoff ben 14 anni fa. Un messaggio per tutti quanti: l’obiettivo rimane lo stesso di inizio stagione, non facciamoci distrarre dalle ultime sconfitte. Minnesota ha bisogno del suo leader per riuscirci, a partire dalle due partite fondamentali contro Denver – la prima nella notte tra giovedì e venerdì, la seconda all’ultima gara della regular season, con in mezzo le partite contro Lakers e Grizzlies. Gli ultimi quattro sforzi per raggiungere un obiettivo storico.