LeBron James chiude con 44 punti, 11 rimbalzi e 11 assist, rispondendo così alla tripla doppia di Ben Simmons (27-15-13). Ad avere la meglio però sono i Sixers, che volano sul +30, ma resistono nel finale anche grazie a un super Marco Belinelli da 23 punti e 6/12 dall’arco
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Philadelphia 76ers-Cleveland Cavaliers 132-130
A due anni esatti di distanza dalla lettera di dimissioni di Sam Hinkie da GM di Philadelphia, il processo può dirsi completato. I Sixers dominano la sfida contro i vice-campioni NBA, volano sul +30, si fanno rimontare, ma alla fine vincono la 13^ gara consecutiva, superano gli stessi Cavs e si prendono il terzo posto a Est. Una lunga serie di traguardi raggiunti, tutti davanti agli occhi di LeBron James; l’oggetto del desiderio non troppo nascosto della dirigenza della Pennsylvania. Il n°23 di Cleveland ride e scherza con Joel Embiid prima della palla a due (il camerunense ha iniziato di nuovo ad allenarsi dopo l’operazione all’occhio) e si sofferma a lungo dopo la sfida a chiacchierare con Ben Simmons. Segnali, stima, consigli da fratello maggiore: “Se sprechi un vantaggio di 30 punti in una gara di playoff, può costarti davvero molto caro”. Ai Sixers questa volta è andata bene, anche perché a graziarli – ironia della sorte – è stato proprio James. Cleveland infatti dopo un lungo inseguimento si è riportata definitivamente a contatto nei secondi finali, trascinata dai 44 punti (17/29 al tiro), 11 rimbalzi e 11 assist di LeBron, che a meno di due secondi dal termine riesce a prendersi anche il fallo e tre tiri liberi sul punteggio di 132-129. Segnarli tutti e tre vorrebbe dire andare all’overtime, ma la mano di James trema troppo sul secondo. Errore, così come quello commesso volutamente sul terzo tentativo per andare senza fortuna a caccia del rimbalzo. Ad avere la meglio sono i Sixers, grazie a un’altra tripla doppia, quella di Ben Simmons: 27 punti, 15 rimbalzi e 13 assist; la quarta volta in stagione che riesce a collezionarne una in soli tre quarti, prima di condirla nel finale. “È uno studente del Gioco, vuole giustamente diventare un grande di questo sport”, sottolinea James, che nel frattempo però continua a macinare record: la 18^ tripla doppia in stagione infatti aggiorna quello personale in carriera, ma soprattutto fa sì che James allunghi in testa fra tutti quelli che hanno messo a referto triple doppie nella 15^ stagione in NBA e oltre (il resto della lega messo insieme non raggiunge la sue 18). Il giocatore più giovane nella storia della lega a segnare 31.000 punti, giusto per chiudere in bellezza.
Che partita Belinelli: 23 punti e 6/12 dall’arco
La gara però aveva una valenza non tanto e non solo nel confronto personale tra grandi individualità, ma soprattutto in vista dei playoff ormai dietro l’angolo. I Cavaliers, forti di dieci vittorie nelle ultime 11 gare, speravano di poter sbarazzarsi dei Sixers e consolidare il proprio 3° posto in classifica. È andata però esattamente al contrario, con Philadelphia molto più in gara sin dalla palla a due e in grado di realizzare ben 78 punti nel primo tempo, volando anche sul +30 sul finire di secondo quarto. I 78 punti realizzati dai Sixers nelle prime due frazioni sono il massimo realizzato dalla franchigia negli ultimi 26 anni (dagli 80 messi a referto contro Miami il lontano 11 febbraio 1992), nonché il maggior numero di punti incassati da Cleveland in questa stagione (al pari di quanto fatto anche dai Raptors meno di un mese fa contro la squadra dell’Ohio). Philadelphia segna 50 canestri di squadra, 14 dei quali arrivano con i piedi oltre l’arco. Per trovare il bersaglio grosso i Sixers hanno ormai imparato a fare affidamento su un veterano di nazionalità italiana, che indossa la n°18 e che a Philadelphia sembra aver trovato la sua collocazione ideale. Belinelli chiude con 23 punti, 6/12 dalla lunga distanza in ben 30 minuti di utilizzo. Senza Embiid e con una rotazione rivoluzionata, l’azzurro è più che un sesto uomo. Lui e Ilyasova (17, 11 rimbalzi e cinque assist) sono a tutti gli effetti parte del quintetto, con Beli ormai schierato non solo come sostituto naturale di J.J. Redick, ma anche come guardia da sfruttare assieme al n°17 per allargare il campo e diventare letali. Merito delle super percentuali con cui Belinelli sta viaggiando in questa striscia di 13 vittorie consecutive: 15.4 punti con il 56% dal campo (su 10 tentativi), il 44.3% dall’arco (su 5.5 conclusioni di media) e un significativo +7.7 di plus/minus. Un dato chiaro per riassumere il tutto: nei 27 minuti trascorsi sul parquet a partita, Philadelphia viaggia a 113.6 di rating offensivo, mantenendo comunque la difesa sotto i 100 punti concessi (98.7 di rating difensivo). In definitiva +15 di Net Rating, tondo tondo. Come i palloni con cui riesce con grande facilità a trovare il fondo della retina.