In Gara-4 contro Indiana il Re ha firmato la sua 100^ partita di playoff con almeno 30 punti, una tripla cifra raggiunta solo da Michael Jordan nella storia della lega con 109. A fare notizia, però, sono le provocazioni di Lance Stephenson, che per una volta è riuscito a strappare un fallo tecnico al numero 23...
Ogni partita che passa, LeBron James rischia di superare o stabilire qualche nuovo record nella sua straordinaria carriera. Normale, quando si ha un curriculum alle spalle lungo quindici anni giocato sempre ai massimi livelli. L’ultimo in ordine temporale è arrivato questa notte, quando con i suoi 32 punti, 13 rimbalzi e 7 assist ha trascinato i Cleveland Cavaliers al pareggio nella serie contro gli Indiana Pacers. Come spesso accade, il record di giornata ha portato il nome di James al fianco di quello di Michael Jordan: Gara-4 è infatti la centesima partita di playoff della carriera del Re con almeno 30 punti a referto, un primato superato solamente dalle 109 di “His Airness”. L’ennesimo record per un giocatore che è già adesso il miglior realizzatore della storia della post-season con 6.293 punti, oltre trecento in più rispetto a Jordan (5.987), Kareem Abdul-Jabbar (5.762), Kobe Bryant (5.640) e Shaquille O’Neal (5.250). Considerando che il giorno del ritiro è ancora lontano per diverse stagioni e che il primo giocatore in attività a poterlo inseguire è Kevin Durant, distante però oltre 3.000 punti, c’è la concreta possibilità che il primato di James rimanga tale ancora per moltissimo tempo.
James vs Stephenson, la storia infinita: "Non era fallo tecnico"
Nel post-gara, però, a dominare la conversazione non è stato tanto il pareggio nella serie, il record di James o il secondo completo acquistato per tutti i suoi compagni (questa volta in total-black, cambiando rispetto al grigio di Gara-3), quanto l’ennesima serata sopra le righe di Lance Stephenson. Il numero 1 degli Indiana Pacers le ha provate proprio tutte per andare sotto pelle agli avversari e in particolare a James, da sempre il suo avversario prediletto in quanto a bizzarrie: Stephenson è riuscito addirittura a provocarne un fallo tecnico nel corso dell’ultimo quarto, andando a punzecchiarlo standogli appiccicato mentre James stava andando in panchina per un timeout. Stizzito, il Re ha spinto via l’avversario con un avambraccio, beccandosi immediatamente un fallo tecnico dall’arbitro appostato dietro di loro. “Prima di tutto, non avrei dovuto prendermi quel tecnico: era stato chiamato un timeout e questo tizio mi ha seguito fino in panchina. Gli ho dato una piccola gomitata ed è volato a metà campo. Siamo seri” ha detto in conferenza stampa dopo la gara, commentando il sedicesimo tecnico in 221 partite di playoff. “Ma succede sin da quando andavo alle elementari, avrei dovuto imparare la lezione. In effetti è stato come succedeva a scuola: Lance mi ha detto una barzelletta, io ho riso, l’insegnante mi ha beccato e ora devo andare in ufficio dal preside. Ecco cosa è successo”.
Gli effetti collaterali delle provocazioni di Lance
Per la verità, le continue provocazioni di Stephenson non si sono fermate lì: in precedenza aveva forzato una palla contesa a James e, per festeggiare il suo risultato, ha poi tenuto in alto il pallone come un trofeo. Quindi, sul possesso finale della gara, è andato a contendere il pallone dalle mani di Jeff Green a 9 secondi dalla fine, ma invece di “accontentarsi” della palla contesa ha trascinato a terra l’avversario come se si fosse dimenticato che Wrestlemania è finito due settimane fa. La terna arbitrale, dopo aver rivisto l’accaduto, gli ha rifilato un fallo che ha mandato Green in lunetta per il tiro libero del +4 che ha chiuso la sfida, così come il tecnico ricevuto da James aveva poi propiziato un parziale di 10-2 da parte dei Cavs per riprendere il controllo della gara. Insomma, Stephenson ha vinto un paio di battaglie, ma alla fine la guerra di Gara-4 è andata in favore di Cleveland: chissà cosa avrà in serbo per gli ultimi episodi della serie.