Dopo oltre un mese di stop a seguito dell'infortunio al ginocchio, Steph Curry è pronto a tornare sul parquet in gara-2 contro i Pelicans, senza limitazioni nel minutaggio: "Fosse dipeso da me, avrei giocato già in gara-1. Adesso sto bene, aspetto soltanto l'ok definitivo" (in diretta dalle ore 4.30 su Sky Sport 2 HD)
Da “in dubbio” a “probabile”. Steve Kerr lo aveva già detto in gara-1 e il recupero di Steph Curry nelle ultime 48 ore non ha subito intoppi o rallentamenti. Il n°30 di Golden State, 35 giorni dopo l’infortunio al ginocchio contro gli Atlanta Hawks, è pronto a rientrare sul parquet a pieno regime. Lo staff medico infatti ha comunicato che non ci saranno particolari restrizioni nel minutaggio, se non quelle dettate da un’inevitabile scelta tecnica: “Siamo felici che la sua ripresa sia a questo punto, è pronto a tornare sul parquet”, le rassicuranti parole di coach Kerr. Già nelle ore successive all’infortunio il piano degli Warriors stimava il recupero in un mese o poco più, fissando la sua ripresa nel corso delle semifinali di Conference. Il suo ritorno in gara-2 potrebbe essere l’ulteriore spinta per i campioni NBA in carica e la mazzata decisiva per i Pelicans: “Lui ha una voglia matta di tornare sul parquet – prosegue Kerr -, per quello adesso toccherà trovare il giusto equilibrio tra l’essere cauti e dargli la possibilità di andare a pieno regime”. Curry ha partecipato a quattro giorni consecutivi d’allenamento, approfittando della pausa tra i due turni playoff e dalla permanenza a Oakland della squadra per giocare le prime due sfide casalinghe. “Se la decisione prima della palla a due fosse dipesa di me, avrei giocato almeno una ventina di minuti stasera”, era stato il commento del n°30 dopo la vittoria di Golden State in gara-1 contro New Orleans. “Il piano è quello di rientrare martedì [questa notte, ndr], ma come sempre l’ultima parola spetta allo staff medico. Io, per quel che vale, mi sento benissimo”. Vale eccome, visto che gli Warriors hanno dovuto inventare delle nuove combinazioni nel quintetto titolare che non sempre hanno funzionato. L’innesto di Andre Iguodala ad esempio è stata una scossa decisiva sin dalla palla a due, mentre in gara-1 la prima partita da titolare in carriera ai playoff di Nick Young non è andata come sperava lo staff tecnico di Golden State. Con il ritorno di Curry invece, tutte le pedine tornano la loro posto, permettendo a Kerr di schierare gli Hamptons Five dall’inizio (Curry-Thompson-Iguodala-Durant-Green), alzando eventualmente il quintetto con l’innesto del positivo Kevon Looney o sfruttando l’atletismo di JaVale McGee: “Mi aspetto che Steph torni a essere quello di sempre – chiosa Durant -, non sto dicendo che sia garantito che accada. Ma ho visto come ha lavorato, come ha preparato questo ritorno in campo. Dovesse giocare una grande partita, non sarei di certo sorpreso”. Questa notte alle 4.30 in diretta su Sky Sport 2 scopriremo come andrà a finire.