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Playoff NBA, il milkshake che ha cambiato la stagione di Rajon Rondo

NBA

La 32enne guardia dei New Orleans Pelicans ha appena concluso una gara-3 da 21 assist, il suo massimo di sempre in una partita di playoff. Il suo segreto? Un milkshake speciale che ha dentro davvero di tutto

Rajon Rondo sta probabilmente vivendo il miglior momento della sua carriera da quando ha lasciato i Boston Celtics. La sua prestazione da 10 rimbalzi e 21 assist è solo l’ultima testimonianza dei suoi ottimi playoff, contribuendo non solo al passaggio del primo turno dei New Orleans Pelicans ma anche al suo stesso futuro nella NBA, cosa che sembrava in dubbio dopo le interlocutorie esperienze a Dallas, Sacramento e Chicago. Ovviamente ci sono tanti motivi tecnici per cui questo è potuto succedere, a partire dalla ristrutturazione del quintetto dei Pelicand dopo l’infortunio di DeMarcus Cousins e l’inserimento di un lungo in grado di aprire il campo come Nikola Mirotic. Eppure c’è qualcos’altro che ha permesso a Rondo di cambiare marcia, e non si trova in campo ma nel suo stomaco. Da qualche mese infatti il suo nutrizionista Frank Miller e il nuovo trainer dei Pelicans Mike Guevara hanno unito le loro esperienze per creare un milkshake in grado di cambiare le prestazioni di Rondo, che a febbraio era alle prese con diversi problemini fisici e a un certo punto era del tutto uscito dalla rotazione di coach Alvin Gentry. “Non so se sia merito del frullato, ma si sente davvero meglio da quando siamo intervenuti” ha spiegato Guevara in un lungo articolo su The Ringer a firma di Paolo Uggetti. “Le cose vanno bene, perciò continuiamo su questa strada”. Un miscuglio che ricorda tanto l’“Energia Segreta” (o per meglio dire Secret Stuff) di Michael Jordan in Space Jam, solo che di acqua del rubinetto qui proprio non c’è traccia. Piuttosto, si possono trovare questi dodici ingredienti: mezza tazza di mirtilli freschi; mezzo avocado; due banane ghiacciate; una tazza di spinaci freschi; un cucchiaio di proteine del siero del latte; un cucchiaio di peptidi di collagene; mezzo cucchiaio di proteine di collagene; mezzo cucchiaino di tè matcha; due cucchiaini di semi di chia; due cucchiaini di semi di canapa; un cucchiaino di miele di Manuka e infine due cucchiaini di cioccolata al latte di mandorla.

Galeotto fu un French Toast a Los Angeles

Ma come si è arrivati a questo punto? Tutto è cominciato cinque anni fa, quando Miller – dopo aver lavorato con celebrità come Jennifer Lopez, Rick Rubin, Diddy e Mary J. Blige – si è conquistato la fiducia di Rondo con un French toast spettacolare, servito a bordo piscina a Los Angeles mentre la guardia di trovava in città insieme a Josh Smith. Da lì in poi è nata una collaborazione che è andata avanti per anni, con Miller assunto per cucinare tutti i pasti del suo assistito in casa (tutti testimoniati sul suo account Instagram). Il vero momento di svolta è stato però quando è intervenuto anche Guevara, fisioterapista dei Pelicans da questa stagione dopo aver lavorato tra le altre con la tennista Victoria Azarenka. Avendo notato una lunga serie di problemini fastidiosi nel fisico di Rondo, ha chiesto il permesso al giocatore di parlare con il suo chef per fare qualche cambiamento nella sua dieta – ottenendo il via libera da un giocatore solitamente molto restio a dare fiducia agli altri. “In realtà lascia fare molto alle persone e non cerca di controllare tutto… se quelle persone sanno cosa stanno facendo”. Evidentemente, i due lo sapevano e hanno cominciato subito a collaborare, eliminando diversi alimenti infiammatori come burro, panna, pane bianco, zuccheri raffinati e carne rossa dalla dieta e inserendo invece olio e crema di cocco, carboidrati complessi e proteine. Soprattutto proteine, verrebbe da dire dalla ricetta.

La ricerca di proteine nel brodo di ossa

Rondo ha dato carta bianca ai due, ma c’è una cosa che proprio ha richiesto un voto di fiducia enorme: il brodo di ossa. Miller in passato ha aiutato il produttore musicale Rick Rubin a riprendersi da una malattia che lo aveva tenuto a letto per giorni cucinando per 36 ore un brodo d’ossa ottenuto dal midollo osseo di bovino, rimettendolo miracolosamente in piedi. Da quel momento in poi ha cercato di inserire quella ricetta in tutto quello che poteva – anche di nascosto al suo assistito. “Rajon era spaventato, non voleva proprio vederle quelle ossa. Mi diceva: ‘Non ce le hai messe dentro, vero?’. Io gli rispondevo di no, tanto non poteva saperlo. Per tre giorni l’ho messo in qualsiasi cosa per farlo recuperare, ma non è bastato”. Miller allora è dovuto direttamente passare alle proteine di collagene, inserite nel mezzo litro abbondante di beverone che prepara prima di ogni partita, consegnandolo poi in una bottiglia sigillata a Guevara così che rimanga al fresco all’interno dello Smoothie King Center (mai nome fu più appropriato). Durante l’intervallo, poi, il trainer lo consegna a Rondo che ne beve circa un quarto durante l’intervallo e poi il resto dopo la gara, in modo da reintegrare le proteine – oltre ad avere un buon sapore, che era la preoccupazione principale dei due ideatori della bevanda.

Gli sgarri di Rondo: mai colazione senza il croissant con burro e marmellata

D’altronde, il proprio benessere fisico è strettamente legato alla psiche, ed è per questo che Miller concede dei piccoli sgarri alla dieta di Rondo. Anche se il nutrizionista sostiene che il suo assistito avesse già delle ottime abitudini alimentari – forte anche di una massa grassa che oscilla al massimo tra il 3 e il 4% grazie a un metabolismo straordinario che lo mantiene fisicamente rapido anche a 32 anni –, c’è una cosa che proprio non può mancare, ed è il croissant bollente del mattino da consumare rigorosamente un pezzo alla volta, strappato con le mani e condito con burro e di marmellata. “Potrà non essere giusto per la dieta, ma a mio modo aiuta il suo spirito. È sempre importante mantenere un certo equilibrio”. A vedere i risultati di questi playoff, in cui Rondo è il leader per assist di tutta l’NBA con 13.9 e il suo impatto in campo è ampiamente positivo, non gli si può proprio dare torto.