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NBA, Green, un minuto e subito un fallo tecnico: "Ero troppo carico a inizio gara"

NBA

Le intemperanze di Draymond Green alle volte hanno creato problemi agli Warriors, con il carattere focoso del n°23 che è costato caro a Golden State. Lo scontro a inizio partita con James Harden però, non ha modificato il suo impatto sulla sfida

Golden State (e soprattutto Draymond Green) ha voluto mettere sin da subito le cose in chiaro. Il n°23 degli Warriors si è preso il primo fallo tecnico della serie prima ancora che i campioni NBA riuscissero a mettere a referto il primo punto. Poco più di un minuto di partita: 3-0 Houston il punteggio, James Harden dal palleggio va a prendersi di forza il canestro al ferro, battendo Durant in penetrazione. Green spunta per raccogliere il pallone dopo che il pallone è sfilato sul fondo della retina e alza subito il gomito. Faccia a faccia e doppio colpo al Barba che non passa inosservato e porta l’arbitro Scott Forster a fischiare il tecnico. “Ero un po’ sovraeccitato, sopra le righe”, racconta il diretto interessato. “Ma non riesco ad avere un atteggiamento passivo e pacato, soprattutto in situazioni del genere”. Il primo colpo sembra quasi involontario, ma poi Green pensa bene di chiarire il tutto e spintonare Harden dandogli una manata. “A inizio partita evidentemente è entrato in campo un po’ troppo eccitato e carico – racconta Steve Kerr -. Questo lo ha fatto rendere inizialmente al di sotto di quanto poi è riuscito a fare nella ripresa. Una volta che è riuscito a settare il suo stile di gioco, è stato decisivo per noi. Il suo apporto in difesa è stato incredibile. È riuscito a controllare la sfida in tanti modi, grazie alle piccole cose. È complicato descrivere nel dettaglio quanto fondamentale sia il suo lavoro sul parquet. È la descrizione perfetta del giocatore moderno: in grado di difendere su qualsiasi avversario, abile a costruire gioco, a passare, raccogliere rimbalzi e segnare all’occorrenza”. La partita di Green in effetti è maturata con il passare dei minuti: a un primo tempo solido, ha fatto seguito una ripresa che il n°23 ha chiuso con +17 di plus/minus (del +19 totale), nonostante non abbia tentato neanche una conclusione negli ultimi due quarti. La sua vocalità inoltre non è mancata, consapevole del fatto che gli arbitri difficilmente avrebbero avuto il coraggio di cacciarlo fuori per doppio tempo all’inizio di una finale di conference. Green ha protestato più volte, lamentandosi anche in maniera vistosa e scatenando le urla del Toyota Center, che invano invocava un provvedimento. James Harden invece a fine gara ha schivato ogni riferimento all’accaduto: a Houston sanno bene di non dover cadere nelle provocazioni. I problemi da risolvere sono ben altri.