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NBA, Ettore Messina a colloquio per la panchina dei Toronto Raptors

NBA

L’allenatore italiano ha parlato con la franchigia canadese per la posizione di capo-allenatore, rimanendo in competizione con il collega con lui sulla panchina Spurs Ime Udoka e con gli assistenti già a Toronto Nick Nurse, Rex Kalamian e Jerry Stackhouse

I playoff sono in pieno svolgimento, il Draft e il mercato sono ancora lontani almeno un mese, ma la NBA non resta ferma — anzi. Per le squadre rimaste senza un allenatore questo è il momento decisivo della stagione e nulla può essere lasciato al caso, ecco perché i Toronto Raptors stanno ampliando la loro ricerca per un nuovo capo-allenatore anche al di fuori della franchigia. Dopo la decisione per certi versi clamorosa del presidente Masai Ujiri di licenziare (dopo 7 anni) Dwane Casey, che ha guidato la franchigia ai playoff nelle ultime cinque stagioni collezionando quest'anno 59 vittorie, il miglior record di sempre nella storia dei Raptors) la panchina canadese rimane il luogo più ambito dove sedersi per tutti quegli allenatori ancora in cerca di sistemazione. Dopo aver già tenuto a colloquio Nick Nurse, Rex Kalamian e Jerry Stackhouse, tutti assistenti allenatori di Dwane Casey nell’ultima stagione, è notizia di stanotte che la franchigia canadese ha organizzato a svolto anche un'intervista sia con Ettore Messina che con Ime Udoka, occorse nelle giornate di giovedì e venerdì. I due assistenti allenatori di Gregg Popovich ai San Antonio Spurs sono stati protagonisti di molti colloqui in questo periodo dell’anno - e in particolare il nostro connazionale, che prima dei Raptors ha parlato anche con i Milwaukee Bucks (arrivando a giocarsela fino all’ultimo con Mike Budenholzer, poi preferitogli dalla franchigia del Wisconsin) e con gli Charlotte Hornets (che poi hanno assunto James Borrego, suo collega sulla panchina degli Spurs). Quella di Toronto è una delle poche posizioni di capo-allenatore rimaste scoperte in NBA insieme alle panchine degli Orlando Magic e dei Detroit Pistons: le sedie sono rimaste poche e la musica sta per finire, chissà se dalla prossima stagione potremo avere la soddisfazione di vedere un italiano guidare una franchigia da capo-allenatore oltre a quella di due giocatori a rappresentarci in campo.