L'allenatore degli Houston Rockets rimette la decisione allo staff medico della squadra, ai trainer e al giocatore stesso: "Se incasso tre 'sì' Chris sarà in campo, ma se anche uno solo di loro dà parere contrario..."
È la domanda sulla bocca di tutti: Chris Paul sì, Chris Paul no? La point guard di Houston sarà in campo o meno in gara-7 della finale della Western Conference contro Golden State? L’infortunio subìto al bicipite femorale destro a meno di un minuto dal termine di gara-5 da CP3 rischia di privare la gara del Toyota Center di uno dei suo protagonisti (anche se pure i californiani sono alle prese con le condizioni fisiche precarie di Andre Iguodala e di Kevon Looney, che potrebbero essere costretti a loro volta a saltare la partita): “Se i trainer mi danno l’ok, se lo staff medico mi dà l’ok e il giocatore mi dà l’ok, allora sarà in campo”, dice Mike D’Antoni. Che però aggiunge immediatamente: “Se ricevo però indicazione contraria anche solo da una di queste parti, Chris non sarà della gara”. È già successo altre 24 volte in stagione, e negli incontri disputati senza il loro All-Star i Rockets hanno compilato un record di 15 vinte e 9 perse. Vorrebbe dire rinunciare agli oltre 21 punti e quasi 6 assist di media che la sua presenza in campo assicura in questi playoff – anche se nelle ultime due gare, disputate da autentico protagonista contro gli Warriors, la sua media punti è ulteriormente aumentata (23.5 punti a sera). “Il suo recupero sta procedendo bene – dice D’Antoni – sta ricevendo trattamenti 24 ore al giorno dal nostro staff medico e dai nostri trainer. Vero però che non ha neppure provato finora a testare la gamba: non ha ancora mai corso, non si è mai allenato”. E un infortunio muscolare come quello subito da Paul, in una zona delicata del corpo come quella del bicipite femorale, è sicuramente noioso e parecchio vincolante per qualsiasi giocatore, la cui libertà di movimento, accelerazione e corsa può essere fortemente limitata. “Lo testeremo nella mattinata della gara e poi probabilmente ancora nel pomeriggio, a ridosso della palla a due”, racconta sempre D’Antoni. “Non farò pretattica, appena saremo in possesso dell’informazione – e sapremo se Chris potrà o no essere in campo – lo annunceremo, non vogliamo giocarci”. Lo stato d’animo di tutti i suoi compagni è riassunto invece dalle parole di P.J. Tucker: “Ovviamente vorremmo la nostra point guard di nuovo in campo al nostro fianco ma se non dovesse farcela dobbiamo essere pronti. Nel primo tempo di gara-6 abbiamo dimostrato di poter comunque essere competitivi, dobbiamo solo restare concentrati. È già successo in stagione, ne abbiamo anche parlato: abbiamo giocato gare senza James [Harden] e altre senza Chris [Paul], ma chiunque è in campo deve giocare assieme ai suoi compagni, ancora più duro di quanto già faccia normalmente”. Contro i campioni NBA in carica potrebbe anche non bastare, ma Houston è a un passo dalla storia e – con Chris Paul o senza – farà di tutto per non fallire l’appuntamento”.