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NBA Finals, la lega ammette due errori arbitrali contro i Cavs nel finale di gara-1

NBA

Un fallo non fischiato a Draymond Green e un'infrazione dello stesso sul libero sbagliato da George Hill avrebbero potuto cambiare il finale di gara-1: entrambi gli errori sono stati ammessi dalla NBA nel "Last Two Minute Report" arbitrale. Nel frattempo, nessuna sospensione per Tristan Thompson e Kevin Love, che ci saranno in gara-2

Gara-1 tra Golden State Warriors e Cleveland Cavaliers sarà anche finita da ormai più di 24 ore, ma lo strascico di quanto successo non si è ancora concluso. Ad aggiungere ulteriori spunti di discussione è il “Last Two Minute Report”, il documento ufficiale della lega con cui si analizzano tutte le chiamate arbitrali negli ultimi due minuti della partita. Ebbene, a finire sotto la lente di ingrandimento della NBA non è tanto la discussa chiamata sfondamento/fallo della difesa tra Kevin Durant e LeBron James, giudicata correttamente secondo le linee guida nonostante le furiose proteste dei Cavs, quanto due violazioni di Draymond Green nei secondi finali della sfida. Ed entrambe avrebbero potuto alterare il finale dei regolamentari, per quanto difficilissime da vedere in un momento così convulso. La prima è arrivata quando Green ha commesso un fallo aggrappandosi al braccio di LeBron James a 12.1 secondi dalla fine, un contatto che – essendo i Cavs in bonus – avrebbe mandato James e non George Hill in lunetta con due tiri liberi per sorpassare i padroni di casa, in vantaggio in quel momento per 107-106. La seconda chiamata mancata dagli arbitri è arrivata sul secondo libero di Hill perché Green ha commesso un’infrazione a rimbalzo, entrando in area prima che la guardia dei Cavs lasciasse partire il tiro. Visto che Hill ha sbagliato quel tiro, gli arbitri avrebbero dovuto far ripetere il libero al numero 3 di Cleveland che avrebbe quindi potuto segnare il canestro del vantaggio, disinnescando la sequenza che ha portato al clamoroso errore di J.R. Smith sul susseguente rimbalzo. A discolpa della terna arbitrale, va detto che nessuno dei protagonisti in campo si era accorto né del fallo né soprattutto della violazione di Green a rimbalzo, difficilissima da vedere e da fischiare in una situazione così carica di tensione.

Nessuna sospensione per Thompson e Love: ci saranno in gara-2

In una giornata decisamente impegnativa per gli uffici dell’Olympic Tower, la NBA ha anche reso noto che non ci saranno conseguenze per due titolari dei Cavs, Tristan Thompson e Kevin Love. Il primo era stato espulso a pochi secondi dalla fine di gara-1 per un contatto ritenuto da flagrant di tipo 2 (contatto non necessario e violento) dalla terna arbitrale, decisione che solitamente equivale a una sospensione automatica per la partita successiva. Quel contatto è stato però derubricato a flagrant di tipo 1, cioè solamente non necessario, essendo andato a contestare un tiro a partita già conclusa colpendo il petto dell’avversario Shaun Livingston (anche se le immagini non sono chiarissime). “Ho contestato un tiro che non avrebbe dovuto prendere” ha commentato Thompson. “È una regola non scritta della NBA: se sei avanti di 10 o 11 a 20 secondi dalla fine, non prendi quel tiro [per evitare di far scadere il cronometro e commettere una palla persa, ndr]. Sono stato espulso per aver contestato un tiro come ci insegnano al training camp. Non so perché sia successo”.

Il centro dei Cavs se l’è cavata invece solamente con una multa di 25.000 dollari per aver spinto Draymond Green mettendogli il pallone in faccia nell’accenno di rissa susseguente, mentre non c’è stata alcuna multa per coach Tyronn Lue (che dopo gara-1 aveva criticato gli arbitri dicendo che i Cavs erano stati “derubati”) e non ci sarà alcuna conseguenza neanche per Kevin Love. Il lungo di Cleveland si trovava con entrambi i piedi dentro al campo durante il parapiglia scatenato da Green e Thompson pur essendo in panchina, e secondo la regola della NBA qualsiasi riserva non può mettere i piedi in campo nel caso in cui si accenda una rissa tra i giocatori sul parquet (come ben sanno i Phoenix Suns nel noto incidente Horry-Nash). La lega è stata molto punitiva anche recentemente in questi casi, come successo ad esempio a inizio stagione con C.J. McCollum, ma ha riconosciuto a Love che non si stava dirigendo verso la rissa quanto verso il tavolo segna punti per protestare contro la chiamata, e per questo non ci saranno conseguenze. In ogni caso, gara-2 sembra già essere cominciata.