Non si ferma la bufera sull'ex GM dei Sixers e il lungo elenco di retroscena riguardo il suo operato a Philadelphia: l'ultimo a finire sul banco degli imputati è Markelle Fultz, scelto da Colangelo contro il parere di buona parte del front office della franchigia
Dopo le dimissioni concordate con la franchigia a seguito dello scandalo che lo ha travolto nelle ultime due settimane, non si placano le indiscrezioni, i rumors e i retroscena su Bryan Colangelo, l’ormai ex GM dei Sixers allontanato in fretta e furia a pochi giorni dal Draft e da una free agency molto delicata per Philadelphia. L’ultimo errore che viene imputato a Colangelo è relativo alla gestione della terza scelta assoluta della passata stagione, scambiata con i Celtics per arrivare alla prima (mettendo a disposizione quella dei Lakers, ritornata poi in possesso dei Sixers grazie alla protezione 6-30) e per assicurarsi Markelle Fultz in un Draft che si è poi rivelato pieno zeppo di talento anche nelle posizioni successive. Una decisione fortemente voluta proprio da Colangelo, che si mise di traverso contro buona parte della franchigia pur di puntare su di lui. Secondo le ricostruzioni venute fuori nelle ultime ore, quella fu una scelta lodata da tutti, ma dopo il workout con i Sixers e le difficoltà manifestate da Fultz, molti componenti del front office di Philadelphia suggerirono di ripensare al modo di agire in vista del Draft. Secondo molti la squadra avrebbe dovuto pensare di valutare nuovamente anche giocatori come Lonzo Ball e Jayson Tatum. Un’idea che fu subito accantonata da Colangelo, convinto di voler andare dritto per la sua strada senza ascoltare i consigli degli altri. Nonostante i numeri suggerissero che Fultz fosse un investimento sicuro (nessuno negli ultimi 25 anni aveva chiuso con 20 punti, 5 assist e 5 rimbalzi di media, tirando con il 40%), l’evidenza degli allenamenti aveva mostrato che potesse avere dei problemi nell’impatto immediato sul parquet. Alla fine infatti la regular season di Fultz si è rivelata un lungo calvario, con sole 14 partite giocate e tanti problemi fisici alla spalla e nella meccanica di tiro modificata più e più volte. Un peso sul groppone dei Sixers che a questo punto potrebbero scegliere un po’ a sorpresa di liberarsi di lui già in estate, puntando magari a trovare qualche profilo che garantisca un impatto immediato sulle sorti di una squadra che punta a fare il definitivo salto di qualità.