In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Mercato NBA, scambio a tre Hornets-Magic-Bulls: Biyombo torna a Charlotte

NBA

Charlotte ritrova Bismack Biyombo dopo tre anni, Orlando accoglie Jerian Grant e Timofey Mozgov, Chicago si prende il contratto non garantito di Julyan Stone: motivi più che altro finanziari dietro allo scambio della notte NBA

I PARTY SELVAGGI DI BRANDON JENNINGS E LE LAMENTELE DEI VICINI

Condividi:

Dopo le firme dei principali free agent, le squadre iniziano le piccole manovre per sistemare il salary cap: nella notte gli Charlotte Hornets, gli Orlando Magic e i Chicago Bulls hanno concordato uno scambio a tre per motivi più salariali che tecnici. Il nome più in vista tra quelli scambiati è quello di Bismack Biyombo, che dopo tre anni dall’addio torna a Charlotte nella squadra in cui ha cominciato la sua carriera; gli Orlando Magic, invece, acquisiscono Timofey Mozgov (appena ottenuto da Brooklyn in cambio di Dwight Howard) dagli Hornets e la guardia di riserva Jerian Grant da Chicago; i Bulls, invece, ricevono il contratto non garantito di Julyan Stone, che potrebbe essere tagliato senza costi nel corso del prossimo mese. Non ci sono scelte né di primo né di secondo giro coinvolte nel giro a tre.

Lo scambio dalla parte di Charlotte

Gli Hornets si riprendono un giocatore scelto al Draft nel 2011 e che avevano lasciato andare nell’estate del 2015 dopo quattro anni non proprio esaltanti dal punto di vista della produzione. Una grande annata con i Toronto Raptors culminata con un ruolo di rilievo nelle finali di conference contro i Cleveland Cavaliers gli è valso un contrattone da 68 milioni di dollari con gli Orlando Magic, ma lontano dal Canada Biyombo si è ritrasformato nel brutto anatroccolo degli anni di Charlotte, e con i suoi 17 milioni all’anno è diventato uno dei contratti peggiori della NBA. Il motivo per cui è stato rimandato agli Hornets è più che altro salariale: pochi contratti potevano pareggiare quello di Timofey Mozgov, che come quello di Biyombo è in scadenza nel 2019, ma la dirigenza degli Hornets deve averlo ritenuto un giocatore comunque migliore rispetto al russo per fare da riserva a Cody Zeller, spesso vittima di problemi fisici negli ultimi anni. Il centro congolese è comunque un buon protettore del ferro anche a questo punto della sua carriera e costa solamente un milione più di Mozgov per questa stagione e 280 mila dollari per la prossima: un costo tutto sommato sostenibile per gli Hornets, che con 14 giocatori sotto contratto sono ora a 3.4 milioni dalla soglia della luxury tax.

Lo scambio dalla parte di Orlando

Dal punto di vista del campo, il giocatore che potrebbe avere più minutaggio è Grant, che a Orlando può coprire i minuti da point guard in uscita dalla panchina alle spalle di D.J. Augustin. Il suo arrivo potrebbe anche aver chiuso la porta ad Isaiah Thomas, in odore di firma con i Magic proprio per ricoprire la posizione di playmaker. I minuti di Biyombo, invece, sarebbero stati limitati dopo la scelta al Draft di Mo Bamba e lo stesso probabilmente si rivelerà anche per Mozgov, la cui inclusione nello scambio è servita solo per acquisire i 2.6 milioni del contratto di Grant senza doverci rimettere nulla. I Magic infatti potrebbero dare i minuti di riserva dietro a Bamba a Khem Birch, che lo scorso anno non ha sfigurato pur in una squadra che per il sesto anno consecutivo non è andata ai playoff. Grant, in compenso, ha bisogno di tornare a essere un tiratore quantomeno sufficiente dall’arco per giustificare il suo ruolo da prima riserva nel ruolo di point guard, ma se non dovesse funzionare ha comunque un contratto in scadenza i lprossimo anno.

Lo scambio dalla parte di Chicago

I Bulls hanno tempo fino al primo di agosto per tagliare senza costi il contratto da 1.65 milioni di Julyan Stone. Se lo dovessero fare, il loro spazio salariale crescerebbe fino a 16 milioni nel caso in cui la “trattenuta” su Noah Vonleh venisse rinunciata, rendendolo free agent senza restrizioni. Liberarsi di Grant permette di fare spazio a Kris Dunn e Cameron Payne nella posizione di point guard, anche se è il tempismo della mossa a lasciare intendere che qualcos’altro potrebbe succedere. I Bulls hanno tempo fino a domenica sera negli Stati Uniti per pareggiare l’offerta da 78 milioni di dollari arrivata per Zach LaVine e hanno dato indicazioni che lo faranno: non appena succederà, lo spazio salariale salirà a quasi 29 milioni, abbastanza per potersi permettere qualsiasi free agent sul mercato o addirittura assorbire il mega-contratto di Carmelo Anthony senza dover dare nulla in cambio. Ovviamente i Bulls possono farsi pagare caro quello scambio in termini di giocatori giovani e di scelte: chissà se questo scambio è stato fatto con la possibilità di altri movimenti più grossi.