Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, Steph Curry: "Stiamo rovinando la NBA? È la più grande caz**ta mai detta"

NBA

La point guard degli Warriors ha saputo dell'arrivo di Cousins cinque ore dopo essere diventato papà per la terza volta. E se non crede al fatto che gli Warriors facciano male alla NBA, accetta la sfida e rilancia: "Siamo sempre noi la squadra da battere"

ADAM SILVER: “LA FORZA DEGLI WARRIORS NON È UN PROBLEMA PER LA LEGA”

SHAQ: "LEBRON DA SOLO NON CAMBIA L.A., IL FUTURO E' DI CURRY E WESTBROOK"

Steph Curry sta attraversando un momento felicissimo della sua vita – e non ha nessuna intenzione di farsi rovinare l’umore. Un mese fa vinceva il terzo titolo NBA della sua carriera (negli ultimi 4 anni), settimana scorsa sono diventati tre anche i figli (e non solo gli anelli), con la nascita del primo maschietto (Canon Jack Curry) e il prossimo weekend prenderà parte per la sesta volta al consueto torneo di golf per celebrità che si tiene ogni anno a Lake Tahoe (l’anno scorso è arrivato quarto, oggi le quote che lo danno vincitore pagano 15-1, mentre l’ex quarterback dei Dallas Cowboys Tony Romo è tra i favoritissimi, con una quota di 3-1). Quando legge o sente in giro l’accusa che i suoi Golden State Warriors stiano rovinando la NBA – distruggendo la competizione, anche grazie alla costruzione di un quintetto di soli All-Star – non perde tempo a far sapere cosa pensa, come ha raccontato a USA Today: “Mi piace quella frase: ‘Stiamo rovinando la NBA’. È la caz**ta più grande che sia mai stata detta”. E Curry spiega perché: “Stiamo solo cercando di continuare a migliorare, esattamente come fanno tutte le nostre avversarie. Mi piace la sensazione di essere costretti a inventarci sempre qualcosa di nuovo se vogliamo restare davanti a tutti”. Ad esempio con la firma di DeMarcus Cousins, su cui Steph Curry ha un retroscena personale davvero curioso: “Mia moglie Ayesha aveva partorito da sole cinque ore, per cui ero in ospedale e non avevo il cellulare con me. Bob Myers [il gm degli Warriors] ha chiamato mio padre, voleva congratularsi con noi per il nuovo arrivato. E poi ci dice: ‘Ah avremmo anche l’opportunità di firmare DeMarcus Cousins’. Noi ci siamo guardati increduli, non volevamo crederci. Non era assolutamente nel nostro radar. Mi ha chiesto se ero disposto a giocarci assieme? Assolutamente, sarebbe fantastico”. Curry sembra aver dimenticato gli screzi passati tra Cousins e lo spogliatoio degli Warriors, dove il centro ex Pelicans ha provato a fare irruzione a fine gara lo scorso 4 dicembre dopo un accesso scontro in campo con Kevin Durant, conclusosi con la doppia espulsione: “Certo che quell’episodio è già dimenticato, ma comunque a me piacciono sfide di questo tipo. Ho giocato assieme a DeMarcus con la maglia di Team USA [al Mondiale 2014, ndr] e ci ho giocato contro; ho avuto degli scontri e lo stesso vale per la squadra. Ma è normale, sarà divertente”, assicura il n°30 di Golden State. A cui si illuminano gli occhi pensando agli scenari tecnici-tattici che l’arrivo di Cousins spalanca agli Warriors: “Ci darà la possibilità di giocare uno stile di basket che non abbiamo mai potuto giocare fino a oggi, con un realizzatore da post basso che allo stesso tempo può agire da playmaker come DeMarcus. Non fa che aggiungere versatilità alla nostra squadra. Mi piace l’idea che torni in campo dopo un infortunio, con una fame diversa e la voglia di dimostrare a tutti quanto si siano sbagliati sul suo conto, aiutandoci così a vincere un altro anello”.

Curry lancia la sfida a LeBron: “Siamo ancora noi la squadra da battere”

Se Houston è la squadra che quest’anno è andata più vicina (una gara-7 disputata in casa) a scalzare gli Warriors dal trono NBA, dall’anno prossimo nella Western Conference vogliono recitare da protagonisti anche i nuovi Los Angeles Lakers di LeBron James: “Oggi non si sa ancora con che squadra scenderanno in campo, quale sarà la loro identità, ma alla fine della stagione con LeBron a guidare la squadra saranno senz’altro avversari da temere. La scelta di LeBron? È in un grande mercato, in una grande città, entra a far parte di una grande organizzazione che ha tradizione e storia vincenti, fa coppia con una leggenda come Magic Johnson. È stata una mossa sicuramente interessante dal suo punto di vista – conclude Curry – e con lui l’Ovest si è ulteriormente rafforzato. Ma i campioni restiamo noi, devono ancora batterci”. E la sfida per la stagione 2018-19 è già lanciata.